applicazioni per scaricare musica android




applicazioni per scaricare musica android

Stai cercando delle app per scaricare musica sul tuo smartphone?
Nessun problema, dimmi che sistema operativo utilizzi e cercherò di suggerirti alcune soluzioni in grado di incontrare le tue necessità.
Come dici?
Utilizzi un terminale Android?
Bene, allora ho delle ottime notizie da darti:
esistono tantissime applicazioni per scaricare musica Android, sia gratis che a pagamento, e tu hai solo l’imbarazzo della scelta!

Le applicazioni in questione appartengono a varie categorie:
ci sono i motori di ricerca MP3 che permettono di scaricare musica gratis attingendo ai database di vari servizi siti, servizi di hosting e social network; i servizi di streaming che in cambio di un piccolo canone mensile (generalmente pari a 9,99€) permettono di scaricare la musica offline; le app di musica “free” che permettono di scaricare gratis la musica prodotta da artisti emergenti e/o indipendenti e, infine, le app dedicate alle suonerie.
Coraggio, scegli l’applicazione che ti sembra più adatta alle tue esigenze (e ai tuoi gusti musicali) e utilizzala seguendo le indicazioni che sto per darti.
Ti assicuro che non te ne pentirai!

ATTENZIONE: scaricare abusivamente da Internet della musica protetta da copyright può essere un reato.
Questo tutorial è stato scritto a puro scopo illustrativo, non è assolutamente mia intenzione incentivare la pirateria e pertanto non mi assumo alcuna responsabilità circa l’uso che verrà fatto delle informazioni presenti in esso.

Indice

  • Operazioni preliminari
  • TinyTunes (gratis)
  • Fildo (gratis)
  • Jamendo Music (gratis)
  • Zedge (gratis)
  • Flud (gratis)
  • Servizi di streaming musicale (in abbonamento)
    • Spotify
    • Google Play Musica
    • Amazon Music
    • YouTube Music

Operazioni preliminari

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Alcune applicazioni per scaricare musica Android non sono presenti sul Play Store.
Questo significa che per utilizzarle devi procurarti il loro pacchetto apk e installarla “manualmente”.

Per poter installare una app “manualmente” devi attivare il supporto alle origini sconosciute, cioè alle applicazioni che non provengono dal Google Play Store nelle impostazioni di Android.
Pigia quindi sull’icona dell’ingranaggio che si trova nel menu iniziale del tuo device, vai su Sicurezza e attiva la levetta relativa all’opzione Origini sconosciute.
Rispondi in maniera affermativa all’avviso che compare sullo schermo.

Dopo aver installato le applicazioni che necessitano del supporto alle origini sconosciute, torna nelle impostazioni di Android e attiva nuovamente il blocco per le app che non provengono dal Play Store.
Una volta installate, infatti, le app che non provengono dal Play Store si possono utilizzare anche riattivando il blocco per le origini sconosciute.

TinyTunes (gratis)

Cominciamo con TinyTunes, un motore di ricerca MP3 che consente di scaricare musica da vari siti e servizi di hosting.
Purtroppo l’applicazione non è disponibile sul Play Store, quindi per installarla devi collegarti al suo sito Internet e scaricare “manualmente” un pacchetto apk.




Entrando più in dettaglio, quello che devi fare è aprire il browser che usi solitamente per navigare in Internet (es. Chrome), visitare il sito exigocs.com e premere sul pulsante Install che si trova sotto l’icona dell’applicazione, cioè la lente d’ingrandimento.
Se ti viene chiesto con quale app intendi effettuare il download, scegli il browser (es.
Chrome).
Se compare un avviso di sicurezza in basso, premi invece sul pulsante OK.

A download completato, apri l’applicazione Download di Android oppure utilizza un qualsiasi file manager (es. ES Gestore File) per recarti nella cartella Downloaddel tuo dispositivo e seleziona il file TinyTunes_xx.apk.
Nella schermata che si apre, premi sui pulsanti AvantiInstalla e Fine e il gioco è fatto.
Complimenti, hai appena installato TinyTunes!

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Scaricare una canzone con TinyTunes è semplicissimo.
Dopo aver avviato l’applicazione, non devi far altro che premere sull’icona della lente d’ingrandimento che si trova in alto a destra e cercare il brano che intendi scaricare.




Nella pagina con i risultati della ricerca, individua quindi le canzoni di tuo interesse, metti il segno di spunta accanto ai loro titoli e premi sull’icona della freccia collocata in alto a destra per avviarne il download.
Puoi seguire l’avanzamento dei download recandoti nella scheda Scaricamenti di TinyTunes.

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Una volta scaricati, i brani saranno archiviati tutti nella cartella /home/tinytunes/song/ del dispositivo e si potranno ascoltare tramite la scheda Libreria di TinyTunes.

Qualora ti interessasse, ti segnalo che nella schermata iniziale di TinyTunes puoi trovare anche delle classifiche con i brani più popolari su iTunes e Billboard:
un modo simpatico per scoprire la musica più in voga del momento.




Fildo (gratis)

Fildo è un’altra applicazione per scaricare musica su Android che funziona come un motore di ricerca.
Per scaricarla sul tuo dispositivo, apri il browser, collegati al sito fildo.net e premi sulla voce Download Last version che si trova in basso.
Se ti viene chiesto con quale applicazione intendi effettuare il download, scegli il tuo browser (es.
Chrome).
Quando compare l’avviso di sicurezza in basso, premi su OK.

A download completato, apri l’applicazione Download di Android oppure recati nella cartella dei download del tuo dispositivo usando un qualsiasi file manager (es. ES Gestore File).
Seleziona quindi il file fildo-xx.apk e installa Fildo su Android premendo prima sul pulsante Installa e poi su Fine.

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Per scaricare una canzone con Fildo, avvia l’applicazione, premi sul pulsante ?collocato in alto a sinistra e cerca il brano di tuo interesse utilizzando l’apposita barra di ricerca.
Dopodiché scegli la fonte dalla quale intendi scaricare la musica (es. NeteaseKogou o Playlists) e fai “tap” prima sulla canzone da scaricare e poi sul pulsante (…) collocato accanto al suo titolo e infine sulla voce Downloadpresente nel riquadro che si apre.




In alternativa, se preferisci, puoi recarti nella schermata iniziale di Fildo e sfogliare le classifiche con i brani, gli album e le playlist più popolari del momento.
Playlist e altri contenuti preselezionati sono disponibili anche nella barra laterale di sinistra, che compare premendo sul pulsante ?.

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Puoi seguire l’avanzamento dei tuoi download premendo sul pulsante ? di Fildo e selezionando la voce Coda di download dalla barra che compare di lato.
I brani vengono archiviati tutti nella cartella Download/FildoDownloads del dispositivo.

Jamendo Music (gratis)

Odi la musica che passano le radio?
Vai alla ricerca di band e artisti indipendenti che possano regalarti qualcosa di nuovo per i tuoi ascolti?
Allora installa Jamendo Music.
Qualora non ne avessi mai sentito parlare, Jamendo Music è la app ufficiale di Jamendo:
uno dei portali di riferimento per la musica “free”, nel quale band e artisti provenienti da ogni angolo del mondo caricano la loro musica per renderla disponibile a tutti.




Per sfogliare i brani e gli album disponibili su Jamendo, avvia la app Jamendo Music, premi sull’icona della lente d’ingrandimento collocata in alto a destra e seleziona una delle community o delle classifiche elencate nella schermata che si apre.
Le community e le classifiche sono suddivise per generi musicali, quindi dovresti riuscire a individuare le opere di tuo interesse piuttosto facilmente.

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Una volta trovato un brano da scaricare, seleziona la freccia collocata di fronte al suo titolo e fai “tap” sul pulsante Download gratuito per usi personali qualità MP3.
Per avviarne il download.

Alcuni brani disponibili su Jamendo sono rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Questo significa che possono essere riutilizzati liberamente all’interno di progetti personali (con menzione degli autori facoltativa o obbligatoria a seconda delle condizioni d’uso di ogni specifico brano).
Se cerchi della musica da poter riutilizzare in progetti commerciali, rivolgiti a Jameno Licensing che propone tanta buona musica da riutilizzare anche per fini commerciali in cambio di un piccolo canone mensile.




Zedge (gratis)

Ti piacerebbe scaricare delle canzoni sul suo smartphone per trasformarle in suonerie?
Allora credo che tu possa trovare molto utile Zedge, una app che permette di scaricare suonerie gratis e di impostarle facilmente come suonerie predefinite, suonerie per i contatti, sveglie e suoni di notifica su Android.

Per scaricare una suoneria con Zedge, non devi far altro che avviare l’applicazione in questione sul tuo smartphone, premere sul pulsante ? che si trova in alto a sinistra e selezionare la voce Ringtones dalla barra che compare di lato.

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A questo punto, scegli se cercare una suoneria usando la lente d’ingrandimentocollocata in alto a destra o se sfogliare le varie categorie di suonerie disponibili in Zedge e premi sul titolo del brano di tuo interesse (puoi ascoltarne un’anteprima in tempo reale premendo sul pulsante ??.




Nella schermata che si apre, fai “tap” sull’icona della freccia collocata in basso a destra, attendi che il download della suoneria venga portato a termine e scegli se impostare il brano come suoneria predefinita (Ringtone), suono di notifica (Notification), suoneria personalizzata per un contatto specifico (Contact) o sveglia (Alarm).

Flud (gratis)

Molti album musicali ormi vengono distribuiti tramite la rete BitTorrent, quindi mi sembra opportuno parlarti anche di Flud:
un client BitTorrent per Android che permette di scaricare qualsiasi tipo di file da questo famosissimo network peer-to-peer senza utilizzare il computer.

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Per scaricare qualcosa con Flud, basta selezionare un file .torrent o un magnet link nel browser e selezionare Flud come applicazione con la quale aprire il file o il collegamento selezionato.




Tra i siti che permettono di scaricare musica gratis tramite la rete BitTorrent ti segnalo Archive.org, sul quale puoi trovare tantissimi album di pubblico dominio e registrazioni di concerti live, ma di siti Torrent ce ne sono davvero a bizzeffe (nel mio tutorial dedicato all’argomento te ne ho segnalati un bel po’).

Servizi di streaming musicale (in abbonamento)

servizi di streaming musicale rappresentano una soluzione pratica, semplice e soprattutto legale al download della musica da Internet.
In cambio di un piccolo canone mensile, che solitamente si aggira sui 10€, permettono di ascoltare tutta la musica che si vuole e di scaricarla in locale per ascoltarla offline.
Sono accessibili da una vasta gamma di dispositivi:
non solo smartphone, ma anche computer, tablet e device come console per videogiochi, Chromecast ecc.
Questo significa che permettono di mantenere la propria musica sincronizzata su tutti i dispositivi senza dover spostare “manualmente” i file da una postazione all’altra.

L’unico neo dei servizi di streaming è che non consentono di esportare in altre applicazioni i brani scaricati offline:
le canzoni archiviate in locale non sono dei semplici MP3.
Si tratta bensì di file musicali protetti da DRM che possono essere eseguiti solo all’interno delle app ufficiali dei servizi di streaming.

Spotify

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Chiariti questi piccoli concetti fondamentali, lascia che ti parli di Spotify:
uno dei migliori servizi di streaming presenti attualmente sul mercato.
Spotify dà accesso a un immenso catalogo di brani, album e playlist di tutte le principali major discografiche, come ad esempio Sony, EMI, Warner Music Group e Universal, più una serie altrettanto sterminata di contenuti realizzati da etichette per così dire minori.
Insomma, ci puoi trovare di tutto:
dai Queen a Gigi D’Alessio, dalle ultime hit radiofoniche ai brani, immortali, della musica classica.

La versione base di Spotify si può utilizzare gratuitamente ma contiene diverse limitazioni:
interrompe saltuariamente la riproduzione con messaggi pubblicitari, non permette di scaricare la musica offline e, su smartphone, limita l’ascolto alla modalità shuffle (cioè non permette all’utente di scegliere liberamente i brani da ascoltare).
Per rimuovere tutte queste limitazioni e attivare il download dei brani offline bisogna passare alla versione Premium del servizio che costa 9,99€/mese o 99€/anno dopo 1 mese di prova gratis (senza obbligo di rinnovo).
Esiste anche un piano famiglia di Spotify che per 14,99€/mese consente l’ascolto a un numero massimo di 6 utenti.
Se vuoi, iscrivendoti al sito Together Price puoi organizzarti con amici e parenti e dividere la spesa di un abbonamento famiglia pagando solo un sesto del prezzo mensile previsto dal piano di Spotify.

Una volta attivato l’abbonamento Premium a Spotify, per scaricare la musica sul tuo smartphone o sul tuo tablet Android, non devi far altro che avviare la app ufficiale del servizio, individuare un album o una playlist di tuo interesse e spostare su ON la levetta dell’opzione Download, che si trova in alto.
Per scaricare singoli brani, devi prima aggiungerli tutti alla tua libreria personale e poi attivare la funzione di download nella sezione La tua libreria > Brani della app.

Se hai qualche dubbio circa il funzionamento di Spotify e/o vuoi saperne di più su questo ottimo servizio di streaming, leggi i miei tutorial su come funziona Spotify e come scaricare canzoni da Spotify.




Google Play Musica

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Fra i servizi di streaming musicale va preso in considerazione anche Google Play Musica, che ha un catalogo abbastanza simile a quello di Spotify ma, come facilmente intuibile, si integra meglio nell’ecosistema Android, include uno store per acquistare i brani che non sono inclusi nel catalogo del servizio e permette di caricare le canzoni dal proprio computer (in realtà questo lo consente di fare anche Spotify, ma in maniera molto più macchinosa e inaffidabile).

Google Play Musica costa 9,99€/mese dopo 30 giorni di prova gratuita(senza obbligo di rinnovo) oppure 14,99€/mese se si sceglie di sottoscrivere il piano famiglia che dà accesso a un numero massimo di 6 utenti.
Anche l’abbonamento per la famiglia di Google Play Musica si può “dividere” grazie a soluzioni come Together Price.

Dopo aver effettuato l’iscrizione a Google Play Musica, per scaricare un album o una playlist in locale, basta selezionare la sua immagine di copertina e premere sull’icona della freccia presente accanto al suo titolo.




Amazon Music

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Amazon Music è la risposta di Amazon a Spotify.
Si tratta, infatti, di un servizio di musica in streaming che permette di accedere a un vastissimo catalogo di brani da ascoltare sia online che offline.

La sua offerta si suddivide in due:
Amazon Prime Music che permette a tutti gli abbonati ad Amazon Prime di ascoltare 2 milioni di brani a costo zero, senza interruzioni pubblicitarie ma con un limite di 40 ore di ascolto al mese, e Amazon Music Unlimited che, invece, per 9,99 euro/mese o 99 euro/anno permette di accedere a un catalogo composto da 50 milioni di brani senza limiti d’ascolto mensili.

Per scaricare un brano in Amazon Music, non devi far altro che individuarlo all’interno dell’app (previa accesso al tuo account Amazon), premere sull’icona ⋮ collocata accanto al suo titolo e selezionare la voce Scarica dal menu che si apre.
Successivamente, potrai trovarlo nella scheda Recenti > Scaricati.
Per scaricare album e playlist, invece, puoi usare il pulsante con la freccia verso il basso che si trova nelle schermate con le tracklist.




Se qualche passaggio non ti è chiaro e/o vuoi scoprire più da vicino come funziona Amazon Music Unlimited, consulta il mio tutorial dedicato al servizio.

YouTube Music

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YouTube Music è un’applicazione musicale (accessibile anche da PC, via Web) che permette di accedere all’immenso catalogo di YouTube e di ascoltarlo anche in background e in modalità offline.
Per usufruire di queste due interessantissime funzioni, però, occorre sottoscrivere un abbonamento pari a 9,99 euro/mese (o 14,99 euro/mese per il piano Famiglia, utilizzabile da 6 persone), dopo una prova iniziale gratuita di 3 mesi.

Una volta scaricata e installata l’app, basta effettuare l’accesso al proprio account Google, accettare la sottoscrizione dell’abbonamento a YouTube Music (che successivamente si può disattivare premendo sulla propria foto profilo e andando nella sezione dedicata agli abbonamenti a pagamento) e si può cominciare ad ascoltare e scaricare musica senza limiti.




Per scaricare una canzone (o anche un album o una playlist), basta premere sul pulsante ⋮ collocato accanto al suo titolo e scegliere la voce Scarica dal menu che si apre.
Successivamente, l’elemento scaricato viene reso disponibile nella sezione Raccolta dell’applicazione.
Se qualche passaggio non ti è chiaro e/o vuoi maggiori info su YouTube Music, consulta il mio tutorial dedicato al servizio.

come avere spotify premium gratis su android




come avere spotify premium gratis su android

Spotify è uno dei servizi di musica in streaming più famosi al mondo.
Permette di ascoltare migliaia di brani, album e playlist in qualsiasi momento e su qualsiasi device:
dagli smartphone ai tablet, dai PC alle console per videogiochi, e l’elenco potrebbe andare avanti ancora. Se hai letto il mio tutorial su come funziona Spotify, già saprai di cosa sto parlando; così come saprai che la versione free di Spotify prevede diverse limitazioni:
non permette il download delle canzoni offline, interrompe la riproduzione con dei messaggi pubblicitari e limita la qualità dello streaming a soli 160 kbps.

Altra limitazione – probabilmente la più fastidiosa di tutte – è quella relativa alla riproduzione dei brani su smartphone, che può avvenire solo in modalità shuffle, quindi solo in modalità casuale non avendo la possibilità di scegliere le singole canzoni da riprodurre.
Che noia, vero?
Scommetto che anche tu, sul tuo smartphone Android, vorresti liberarti di queste restrizioni e cominciare ad ascoltare la musica di Spotify senza limitazioni, giusto?
Così come scommetto che vorresti farlo senza spendere un centesimo.
Ho indovinato?
Beh, in tal caso ho due notizie da darti:
una buona e una cattiva.

La notizia cattiva è che non è possibile avere Spotify senza limitazioni gratis per sempre – esistono alcune app che promettono di rimuovere alcune restrizioni dalla versione free del servizio, ma sono illegali e, cosa forse ancora più importante, sono poco sicure in quanto provenienti da fonti sconosciute -, quella bella è che è possibile provare Spotify Premium a costo zero per periodi di tempo abbastanza prolungati e senza alcun obbligo di rinnovo.
Inoltre, esistono delle tariffe telefoniche che permettono di usare Spotify sia su smartphone che su tablet senza consumare dati:
gratis in pratica! Se vuoi saperne di più e vuoi scoprire come avere Spotify Premium gratis su Android (entro i limiti delle possibilità concrete e legali), prenditi qualche minuto di tempo libero e continua a leggere:
trovi spiegato tutto qui sotto.

Indice

  • Spotify Premium gratis per 7 giorni (senza rinnovo)
  • Spotify Premium gratis per 30 giorni (con rinnovo)
    • Attivare la prova gratuita di Spotify Premium su Android
    • Disattivare il rinnovo automatico
  • Offerte telefoniche per Spotify
  • Condivisione dell’abbonamento Premium for Family
  • Regalare Spotify

Spotify Premium gratis per 7 giorni (senza rinnovo)

Se ancora non sei registrato a Spotify, hai diritto a provare gratuitamente la versione Premium del servizio per 7 giorni.
In questo caso non è previsto alcun rinnovo automatico e, pertanto, al termine della trial non dovrai ricordarti di disattivare assolutamente nulla! Ovviamente, alla fine della prova, potrai poi scegliere in totale libertà se continuare a utilizzare la versione free di Spotify (con tutte le limitazioni del caso) o se sottoscrivere un abbonamento Premium.




Per prima cosa, scarica l’app Spotify Music dal Google Play Store usando il link che ti ho appena fornito e, a download completato, avvia l’applicazione premendo sul pulsante Apri o premendo sulla sua icona collocata in home screen.
Dopodiché, crea il tuo account facendo tap sul bottone verde Iscriviti gratis e inserendo, negli appositi campi di testo, il tuo indirizzo e-mail e una password sicura.
Pigia quindi sul pulsante Avanti e, nelle schermate successive, indica la tua data di nascita, il tuo sesso e premi sul bottone verde Accetto per accettare i termini e le condizioni d’uso del servizio.

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Ora dovresti ricevere una e-mail all’indirizzo di posta elettronica che hai fornito poc’anzi:
clicca sul link che ti è stato inviato per confermare la creazione del tuo account. In alternativa, puoi decidere di autenticarti anche tramite il tuo account Facebook premendo sull’apposito pulsante presente nella schermata iniziale dell’app. A login effettuato, premi sul bottone verde Continua, crea una playlist personalizzata facendo tap sui tuoi generi e artisti preferiti e, a operazione completata, premi sulla voce Fine (in basso a destra).

Ora, per attivare la tua prova gratuita di Spotify Premium per 7 giorni, fai tap sulla voce La tua libreria (in basso a destra) e, nella schermata che compare, premi sul simbolo dell’ingranaggio per accedere alle Impostazioni di Spotify.
Adesso, premi sul bottone Passa a Premium e, nella schermata che si apre, fai tap sul pulsante Inizia la prova gratuita.
Ora puoi usare Spotify Premium per una settimana intera senza obbligo di rinnovo!




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Spotify Premium gratis per 30 giorni (con rinnovo)

Una settimana ti sembra insufficiente per capire se vale la pena passare o meno a Spotify Premium?
In tal caso, puoi registrarti sul sito Internet di Spotify utilizzando un qualsiasi browser Web e ottenere una prova gratuita di 30 giorni.
In questo caso, però, dovrai fornire un metodo di pagamento valido.
Tale metodo di pagamento verrà usato solo come garanzia:
se disattiverai il rinnovo automatico di Spotify Premium prima dello scadere dei 30 giorni, non pagherai assolutamente nulla.

Attivare la prova gratuita di Spotify Premium su Android

Se vuoi provare Spotify Premium gratis per 30 giorni, collegati al sito Internet del servizio utilizzando il browser del tuo smartphone o del tuo tablet Android (es.
Google Chrome o Firefox).
Nella home page del sito, fai tap sul bottone Scegli Spotify Premium e, nella nuova pagina Web che viene aperta, premi sul bottone verde Inizia la prova gratuita.

Se disponi già di un account, inserisci le tue credenziali d’accesso per effettuare il login e fai tap sul pulsante Accedi.
Altrimenti, effettua la registrazione al servizio facendo tap sul link Iscriviti (collocato in basso a destra). Per registrarti a Spotify, inserisci, nei campi appositi, la tua e-mail, una password sicura, il tuo nome utente, la tua data di nascita e il tuo sesso.




Apponi quindi il segno di spunta accanto alle voci Accetto termini e condizioni e Informativa sulla privacy Spotify e Non sono un robot; dopodiché, premi sul pulsante verde Iscriviti e la tua registrazione verrà portata a termine.
In alternativa, se vuoi, puoi iscriverti a Spotify con Facebook premendo sull’apposito pulsante blu.

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A login effettuato, puoi attivare la prova gratuita di 30 giorni scegliendo un metodo di pagamento valido fra quelli disponibili:
Carta di credito, PayPal o Paysafecard.
Dopo aver scelto il metodo di pagamento che preferisci di più, compila il modulo con tutte le informazioni relative a quest’ultimo (es.
numero e data di scadenza della carta di credito) e premi sul bottone Inizia il periodo di prova e paga dopo 30 giorni. Mi raccomando, non scegliere il metodo di pagamento Paysafecard o ti verrà subito addebitato subito l’importo dell’abbonamento!

Se tutto è andato per il verso giusto, visualizzerai a schermo il messaggio Sei passato a Premium che ti confermerà l’attivazione della prova gratuita di 30 giorni di Spotify.
Sempre nella stessa schermata, poi, visualizzerai la data esatta della scadenza della prova, entro la quale potrai disattivare il rinnovo automatico per non pagare nulla.




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Disattivare il rinnovo automatico

Se decidi di non abbonarti a Spotify Premium, ricordati di disattivare il rinnovo automatico prima che scadano i 30 giorni della prova gratuita.
Puoi fare ciò direttamente dal browser (nell’app di Spotify puoi vedere soltanto il tipo di abbonamento attivo ma non puoi disattivarlo).
Avvia dunque il browser Web del tuo smartphone o del tuo tablet Android, collegati al sito Internet di Spotify, premi sul simbolo (≡), fai tap sulla voce Accedi e, nella pagina Web che si apre, effettua il login inserendo le tue credenziali negli appositi campi e facendo tap sul bottone verde Accedi.

A login effettuato, premi sulla voce Riepilogo Dell’account e, nel menu a tendina che compare, seleziona l’opzione Abbonamento.
A questo punto, premi sul pulsante verde Modifica o annulla e, nella schermata che compare, premi sull’opzione Annulla l’abbonamento Premium e conferma l’operazione premendo sul pulsante Sì, annulla.
Entro pochi minuti riceverai una e-mail di conferma in cui troverai scritto che hai appena deciso di disattivare l’abbonamento Premium.

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Complimenti! Sei riuscito a disattivare il rinnovo automatico.
Puoi comunque continuare a provare la versione Premium di Spotify per gli eventuali giorni di prova rimanenti.

Offerte telefoniche per Spotify

Se le soluzioni che ti ho indicato nei precedenti paragrafi precedenti non ti sono congeniali, potresti pensare di attivare alcune offerte telefoniche che permettono di usufruire di Spotify in modo gratuito.
Alcuni operatori telefonici, infatti, permettono di ascoltare la musica in streaming su Spotify e altri servizi senza addebitare il consumo dei dati.
Questo significa che si paga solo l’abbonamento al servizio ma non il suo utilizzo in termini di Giga.

Tra le offerte più interessanti in ottica Spotify ti segnalo quella di Vodafone, che permette di usufruire dello streaming “no limits” su Spotify (e altri servizi di streaming musicale) attraverso il piano Vodafone Pass Music, il quale costa 3,00 euro e si rinnova in modo automatico insieme all’offerta.
Per maggiori info e dettagli sulla promo, clicca qui.

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Anche TIM permette di ascoltare musica su Spotify attraverso il piano TIM Young&Music Limited Edition, grazie al quale è possibile usufruire di 500 chiamate, 5 Giga per la navigazione Web “standard” e altri 5 Giga per lo streaming musicale.
Grazie a questo piano, è possibile ascoltare musica in streaming su Spotify (e anche su altri servizi di streaming musicale) pagando 9,99 euro ogni quattro settimane.
Purtroppo questa offerta può essere attivata soltanto dagli utenti Under 30.
Per maggiori info e dettagli, clicca qui.

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Condivisione dell’abbonamento Premium for Family

Se le soluzioni che ti ho proposto finora non sono di tuo gradimento, potresti pensare sottoscrivere l’abbonamento Premium for Family che permette di utilizzare Spotify Premium dividendo il canone dell’abbonamento con altri cinque membri della tua famiglia che vivono sotto il tuo stesso tetto.
È vero, questa non è una soluzione gratuita, ma perlomeno ti permetterà di spalmare il prezzo dell’abbonamento e risparmiare qualche quattrino, che di questi tempi male non fa.

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Se cerchi un modo per gestire al meglio la condivisione dell’account, prova Together Price:
un servizio Web che permette di condividere l’abbonamento a vari servizi online.
compreso Spotify, con altre persone in maniera estremamente facile e veloce.

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Regalare Spotify Premium

È possibile regalare (e quindi farsi regalare) un abbonamento a Spotify Premium visitando questo link e scegliendo una delle sottoscrizioni disponibili.

  • 1 mese — 9,99 euro
  • 3 mesi — 29,97 euro
  • 6 mesi — 59,94 euro
  • 12 mesi — 119,88 euro

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Dopo aver scelto uno dei tagli disponibili, bisogna scegliere il tema della gift card e compilare il modulo che viene visualizzato in basso con tutte le informazioni richieste:
nome, indirizzo di posta elettronica, nome della persona a cui regalare Spotify, il suo indirizzo e-mail e la data di consegna della carta regalo.
Chi lo desidera, può anche digitare un messaggio da inviare alla persona a cui sta regalando l’abbonamento a Spotify Premium.

Il destinatario dell’abbonamento a Spotify Premium riceverà il regalo sotto forma di gift card virtuale e potrà usufruire del servizio utilizzando il codice PIN ricevuto tramite.

Nota: le carte regalo di Spotify sono disponibili anche in formato fisico.
Si possono acquistare in tutti i migliori negozi di elettronica.

come cancellare cronologia google android




come cancellare cronologia google android

L’hai notato?
Ogni volta che cerchi qualcosa sul tuo smartphone Android, Google prova a “suggerirti” diversi modi per completare la tua frase in base alle ricerche che avevi effettuato in precedenza (oltre che alle ricerche più “quotate” del momento).
Questo succede perché sul tuo account è attiva una funzione denominata cronologia delle ricerche, la quale memorizza tutti i termini che hai cercato su Google e li utilizza per fornirti informazioni – compresi banner pubblicitari – attinenti ai tuoi interessi.

Non ti piace?
Vorresti cancellare alcune ricerche un po’ equivoche che hai effettuato in passato?
Nessun problema.
Grazie al pannello per la gestione degli account Google, puoi bloccare la raccolta della cronologia sul tuo device Android, cancellare i dati già archiviati sul tuo profilo personale e impedire che Google memorizzi le informazioni che cercherai su tutti i dispositivi collegati al tuo account (smartphone, tablet, computer eccetera).

Si tratta di un’operazione estremamente semplice ma – attenzione – non completamente reversibile:
in caso di ripensamenti puoi riattivare la raccolta della cronologia sui tuoi device ma non puoi ripristinare le vecchie ricerche cancellate dal tuo account.
Chiaro?
Bene, allora non perdiamo altro tempo e vediamo subito come cancellare cronologia Google Android.

Cancellare la cronologia di Google su Android

Per cancellare la cronologia delle ricerche effettuate sul tuo smartphone o sul tuo tablet Android, apri il drawer (cioè la schermata con l’elenco di tutte le app installate sul dispositivo) e premi sull’icona Impostazioni Google:
è un ingranaggio con la lettera “G” stampata al centro.




Se non trovi l’icona “impostazioni Google” nel drawer, apri le impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio) e seleziona la voce Google dalla schermata che si apre.

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Adesso, seleziona la voce Ricerca e Now che si trova in basso, vai nel menu Account e privacy e fai “tap” sulla voce Gestione attività Google. Spostati quindi su Attività Web e app, imposta su OFF la levetta che si trova in alto a destra e conferma la tua volontà di disattivare la cronologia delle ricerche premendo il pulsante Sospendi in basso a destra.

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Da questo momento in poi Android non consentirà più a Google di memorizzare le tue ricerche (se non temporaneamente, per alcune funzioni essenziali legate alle singole sessioni di ricerca), ma la cronologia accumulata fino ad oggi è rimasta ancora al suo posto.
Per eliminarla, torna nel menu Impostazioni > Google > Ricerca e Now > Account e privacy > Gestione attività Google > Attività Web e app e premi sul pulsante Gestisci cronologia.

Successivamente, premi sul pulsante […] collocato in alto a destra e seleziona la voce Elimina attività per dal menu che compare.
Nel riquadro che si apre, espandi il menu a tendina Elimina per data e scegli se eliminare solo la cronologia odierna (Oggi), quella degli ultimi due giorni (Ieri), degli ultimi 7 giorni oppure tutti i dati salvati nella cronologia di Google (Sempre) e premi sul pulsante Elimina per due volte consecutive per completare l’operazione.

Se vuoi, tramite i menu a tendina collocati in basso (quelli con la data odierna) puoi selezionare un intervallo di tempo personalizzato e cancellare solo la cronologia relativa a quest’ultimo.

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Tornando nella schermata principale per la gestione della cronologia, puoi cercare singoli siti o argomenti utilizzando la barra di ricerca collocata in alto ed eliminarli facendo “tap” prima sulla voce Dettagli collocata sotto il loro nome, poi sul pulsante (…) collocato in altro a destra e infine sulla voce Elimina.
Per rendere la tua ricerca più precisa, puoi premere sulla voce Filtra per data e prodotto e selezionare il dispositivo, il servizio o la app in cui hai cercato i dati che intendi eliminare (es.
AndroidChromeRicerca e via discorrendo).

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Se vuoi cancellare la cronologia di Google ma non vuoi disattivare la raccolta futura delle ricerche, nessun problema, segui la procedura che abbiamo appena visto insieme ma non spostare su OFF la levetta relativa alla cronologia di Attività Web e app.

Disattivare i suggerimenti per la ricerca

Ora che hai provveduto a cancellare cronologia Google Android, ossia la cronologia delle ricerche che viene salvata online da Google, potresti voler disattivare anche la memorizzazione delle ricerche che viene effettuata in locale, sulla memoria del tuo smartphone/tablet.
Per compiere quest’operazione devi agire sulle impostazioni di ciascun browser.




Chrome

Per cancellare la memorizzazione delle ricerche in Chrome, avvia il browser, premi sul pulsante […] collocato in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
A questo punto, vai su Privacy e rimuovi la spunta dalla voce Suggerimenti di ricerca e URL.
In questo modo il software non archivierà più la cronologia delle tue ricerche.

Per cancellare la cronologia pregressa, recati nel menu […] > Cronologia, premi sul pulsante Cancella dati di navigazione, metti il segno di spunta accanto alle voci Cronologia di navigazione e Dati della compilazione automatica dei moduli e fai “tap” sul pulsante Cancella.
Oltre alle ricerche verranno cancellati anche i siti visitati di recente.

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Firefox

Se utilizzi Firefox, per disattivare la memorizzazione delle ricerche devi premere sul pulsante […] collocato in alto a destra e selezionare la voce Impostazioni dal menu che compare.
Dopodiché devi andare su Ricerca e togliere il segno di spunta dalle voci Mostra suggerimenti di ricercaMostra cronologia di ricerca (in modo da non visualizzare le ricerche nella scheda iniziale del browser).




Per cancellare la cronologia pregressa, vai nel menu Impostazioni di Firefox e fai “tap” sull’opzione Elimina dati personali (in fondo alla schermata che si apre).
Seleziona quindi le voci Cronologia di navigazioneCronologia ricerche e Cronologia moduli dal riquadro che si apre e premi sul pulsante Elimina dati per completare l’operazione.

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Cancellare la cronologia delle posizioni

Oltre a quella delle ricerche, Google memorizza anche la cronologia delle posizioni.
In pratica registra la posizione geografica dei tuoi dispositivi per fornirti – secondo quanto recita la documentazione ufficiale – informazioni utili basate sui luoghi che hai visitato in passato.
Tanto per fare un esempio, Google potrebbe utilizzare la cronologia delle tue posizioni per mostrarti aggiornamenti sul traffico relativi al tragitto che percorri abitualmente per andare al lavoro.

Se per te queste funzioni non sono importanti e/o vuoi tutelare maggiormente la tua privacy, recati nel menu Impostazioni > Google > Ricerca e Now > Account e privacy > Gestione attività Google di Android e disattiva la cronologia delle posizioni premendo sulla voce Cronologia delle posizioni Google e spostando su OFF la levetta che si trova in alto a destra nella schermata che si apre.
Per confermare l’operazione, pigia sul pulsante OK.




Successivamente, per cancellare la cronologia delle posizioni accumulata in precedenza, premi sul pulsante Elimina cronologia delle posizioni.
Metti quindi il segno di spunta accanto alla voce Ho capito e voglio eliminarla e premi sul pulsante Elimina per completare l’operazione.

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Se vuoi, puoi disattivare la cronologia delle posizioni di Google su un solo device (es.
il tuo smartphone o il tuo tablet Android) senza disattivarla sugli altri dispositivi connessi al tuo account Google.
Per compiere quest’operazione, vai nel menu Gestione attività Google > Cronologia delle posizioni Google e sposta su OFF la levetta relativa al tuo device.

Se invece vuoi cancellare la cronologia di Google senza disattivare la raccolta futura delle tue posizioni, segui la procedura che ti ho illustrato poc’anzi senza spostare su OFF la levetta relativa alla cronologia delle posizioni (premi quindi solo sul pulsante “Elimina cronologia delle posizioni”).




Cancellare la cronologia di YouTube

YouTube, come ben saprai, è un portale di proprietà di Google.
Non deve dunque sorprenderti se “big G” memorizza anche la cronologia di quest’ultimo.

Per cancellare la cronologia di YouTube da Android, recati nel menu Impostazioni > Google > Ricerca e Now > Account e privacy > Gestione attività Google > Cronologia delle ricerche di YouTube e sposta su OFF la levetta che si trova in alto a destra.

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A questo punto, premi sul pulsante Gestisci cronologia e cancella la cronologia come abbiamo visto in precedenza per le ricerche di Google (premendo sul pulsante […] in alto a destra e selezionando l’icona Elimina attività per dal menu che compare).




Con lo stesso procedimento, selezionando la voce Cronologia visualizzazioni di YouTube dal menu Impostazioni > Google > Ricerca e Now > Account e privacy > Gestione attività Google, puoi cancellare anche la cronologia dei video che hai visto su YouTube.

ATTENZIONE:
le impostazioni sulla cronologia hanno effetto su tutti i dispositivi connessi al tuo account Google (PC compreso).
Se disattivi la cronologia delle ricerche o delle posizioni su Android non verranno più memorizzate nemmeno le ricerche e le posizioni di altri device/sistemi operativi.

come dettare punteggiatura android




come dettare punteggiatura android

Android include un sistema di dettatura vocale che è molto comodo ma con la lingua italiana dà più di qualche problema.
Ad esempio, hai provato a dettare un testo al tuo smartphone Android pronunciando simboli di punteggiatura, come “punto” o “virgola”?
Il telefono non li riconosce e li scrive come parole anziché come simboli di punteggiatura.

Per fortuna però esiste Swype Beta, una tastiera alternativa del tutto gratuita che comprende un avanzatissimo sistema di dettatura vocale che comprende anche i simboli di punteggiatura pronunciati in lingua italiana.
Se vuoi scoprire come installarla e come dettare punteggiatura Android utilizzandola, continua a leggere.

Se vuoi imparare come dettare punteggiatura Android, il primo passo che devi compiere è avviare il browser del tuo smartphone e collegarti all’indirizzo beta.swype.com/android/get/ per scaricare il downloader di Swype.
A download completato apri, premendo sulla voce che trovi nel centro notifiche di Android, il file apk appena scaricato e, nella schermata che si apre, premi il pulsante Installa.

Ad installazione completata, premi su Apri ed avvia il download dell’applicazione vera e propria di Swype premendo il pulsante Download Swype collocato in fondo alla schermata che compare.
Aspetta che lo scaricamento giunga al termine e premi nuovamente Installa e Fine per completare l’installazione della tastiera Swype sul tuo telefonino.




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Adesso, devi attivare la tastiera di Swype e impostarla come tastiera predefinita del tuo telefono.
Per fare ciò, recati nelle Impostazioni di Android, seleziona la voce Lingua e testo dal menu, metti il segno di spunto accanto alla voce Swype Beta e premi sul pulsante OK per attivare Swype.

Successivamente, richiama la tastiera di Android aprendo qualsiasi applicazione che permette di digitare del testo (es.
Messaggi) e tieni premuto per un paio di secondi il pulsante con l’icona dell’ingranaggio.
Seleziona quindi Swype Beta dall’elenco delle tastiere disponibili e premi prima su Accettare e poi su Continua, Ignora e Inizia a usare Swype per attivare la tastiera Swype.

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Adesso la tastiera di Swype è attiva e funzionante, ma è impostata sulla lingua inglese.
Per aggiungere il supporto alla lingua italiana, tieni premuto per un paio di secondi il pulsante Spazio e premi sul pulsante Più lingue nel riquadro che compare.

Nella schermata che compare, seleziona la voce Scarica lingue e scegli di scaricare i file relativi all’Italiano.
Al termine del download, premi su Accettare, richiama nuovamente il tastierino, tieni premuto Spazio per un paio di secondi e seleziona la lingua italiana dal menu che compare sullo schermo.

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Ora sei finalmente pronto a dettare punteggiatura Android in italiano usando qualsiasi applicazione consenta di digitare del testo.
In che modo?
Nulla di più facile.
Pigia sull’icona del microfono che si trova in basso a destra nel tastierino di Swype e comincia a dettare il testo che intendi “scrivere”, comprensivo di punteggiatura.




Si può usare tranquillamente un linguaggio naturale, quindi per inserire una virgola puoi dire “virgola”, per inserire un punto interrogativo puoi dire “punto interrogativo”, e così via.
Quando hai terminato la dettatura, premi su Fine e il testo dettato a voce verrà trascritto sullo schermo dello smartphone.

Il sistema di dettatura vocale incluso in Swype Beta è molto preciso, ma per poter essere utilizzato necessita di una connessione Internet attiva.
Questo significa che non si può usare offline.
Puoi disattivare Swype e tornare alla tastiera di default di Android (e vice versa) in qualsiasi momento, basta seguire le indicazioni presenti nella mia guida su come cambiare la tastiera Android.

come filmare lo schermo android




come filmare lo schermo android

Vorresti realizzare un video di quello che succede sullo schermo del tuo smartphone Android, in modo da realizzare delle dimostrazioni da pubblicare online, ma non sai come riuscirci?
Non ti preoccupare.
Tutto quello che ti occorre è un po’ di pazienza.

Con la guida di oggi, scopriremo insieme come filmare lo schermo Android proiettando lo schermo del telefonino sul PC e realizzando un video del desktop di Windows.
È un’operazione un po’ lunga da portare a termine, lo ammetto, ma ti assicuro che è molto più semplice di quello che pensi.
Mettiamoci subito al lavoro!

Prima di vedere in dettaglio come filmare lo schermo Android, devi installare sul tuo PC un paio di componenti fondamentali, senza i quali non è possibile compiere questa operazione:
Java SE Runtime Environment e i driver del tuo smartphone.
Il primo lo puoi scaricare collegandoti a questo sito Internet e cliccando sul pulsante JRE Download collocato in basso a destra.

Nella pagina che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce Accept License Agreement e clicca sul link che si trova accanto alla dicitura Windows x86 Offline (se utilizzi un sistema operativo a 32 bit) o alla dicitura Windows x64 per avviare il download.




A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (es.
jre–7u25-windows-i586.exe) e, nella finestra che si apre, fai click prima su e poi su Installa e Chiudi per terminare il processo d’installazione di Java SE Runtime Environment.

Per quanto concerne i driver del tuo smartphone, se non hai ancora provveduto ad installarli sul tuo PC, puoi procurarteli facilmente installando il software per la gestione del telefono rilasciato dalla casa produttrice del dispositivo (es.
Samsung Kies per gli smartphone Samsung).
Per fugare qualsiasi dubbio, prova a cercare su Google [nome del tuo smartphone] driver e troverai sicuramente tutte le informazioni di cui hai bisogno.

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Per filmare lo schermo Android hai bisogno anche del Software development Kit di Android.
Collegati dunque al sito Internet di Android SDK e clicca prima sulla voce DOWNLOAD FOR OTHER PLATFORMS (collocata in fondo alla pagina) e poi su link installer_rxx.x.x-windows.exe (ossia il secondo collegamento elencato sotto la dicitura SDK Tools Only) per scaricare il programma sul tuo PC.




A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (es.
installer_r22.0.5-windows.exe) e, nella finestra che si apre, fai click prima su e poi su Next quattro volte consecutive, Install, ancora Next e Finish per completare il processo d’installazione ed avviare l’Android SDK Manager.

Adesso, metti il segno di spunta accanto alla cartella Tools e clicca sul pulsante Install 11 packages dell’Android SDK Manager.
Nella finestra che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce Accept license e fai click su Install per scaricare e installare sul tuo PC i componenti del Software development Kit necessari a riprodurre sul computer lo schermo del tuo smartphone Android.

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A procedura ultimata – ci siamo quasi! – devi scaricare sul tuo computer l’applicazione gratuita che ti consentirà di proiettare lo schermo di Android su Windows:
Droid@Screen.
Collegati quindi al sito Internet dell’applicazione e clicca su Download due volte consecutive per scaricarla sul PC.




A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (es.
droidAtScreen–1.0.2.jar) e, nella finestra che si apre, fai click sul pulsante […].
Seleziona quindi la cartella in cui è stato installato l’Android SDK (dovrebbe essere C:Users[tuo nome utente]AppDataLocalAndroidandroid-sdkplatform-tools e fai doppio click sul file adb.exe.

Se non riesci a trovare la cartella dell’Android SDK, avvia nuovamente l’SDK Manager e la trovi specificata in cima alla finestra, accanto alla dicitura SDK Path.

Adesso fai click sul pulsante OK per accedere alla schermata principale di Droid@Screen e connetti il tuo smartphone Android al computer usando il cavo USB in dotazione con il dispositivo.
Se tutto è andato per il verso giusto, l’applicazione dovrebbe riconoscere automaticamente il telefono e proiettare il suo schermo sul desktop di Windows.

Qualora così non fosse, prova a cliccare sul pulsante Reload devices di Droid@Screen ed accertati che su Android sia attivata la funzione di Debug USB.
Per fare ciò, apri il pannello con le Impostazioni dello smartphone, vai in Applicazioni > Sviluppo e metti il segno di spunta accanto alla voce Debug USB.




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A questo punto, puoi filmare lo schermo Android utilizzando qualsiasi applicazione adatta allo scopo.
Io ti consiglio la gratuita CamStudio di cui ti ho illustrato dettagliatamente il funzionamento nella mia guida su come filmare lo schermo del PC.

In alternativa, puoi rivolgerti a soluzioni professionali come Camtasia Studio o ad un altro dei tanti software che ti ho segnalato nella mia selezione di programmi per registrare lo schermo.

come inoltrare un sms con android




come inoltrare un sms con android

Hai ricevuto un messaggio sul tuo smartphone Android e desideri girarlo ad un tuo amico?
Puoi riuscirci facilmente, basta usare la funzione di inoltro degli SMS inclusa nel sistema operativo di casa Google.
È possibile anche impostare delle regole personalizzate attraverso le quali inoltrare i messaggi ricevuti da determinati mittenti automaticamente, ma facciamo un passo alla volta.

Vediamo insieme come inoltrare un SMS con Android utilizzando l’applicazione Messaggi installata di default su tutti i telefoni del robottino verde, dopodiché vedremo come automatizzare tale processo con una app di terze parti.
Ti meraviglierai per quanto è semplice fare entrambe le cose.

Tutto quello che devi fare per scoprire come inoltrare un SMS con Android è avviare la app Messaggi, selezionare una conversazione e tenere premuto il dito sul messaggio da inoltrare.
Seleziona quindi la voce Inoltra dal menu che compare e, nella schermata che si apre, indica il destinatario a cui “girare” l’SMS selezionato.

Puoi digitare manualmente il numero del destinatario del messaggio, digitandolo nel campo A, oppure selezionarlo dall’elenco dei contatti recenti o dalla Rubrica premendo sugli appositi pulsanti.
Se hai creato dei gruppi di contatti, puoi anche scegliere un gruppo come destinatario del messaggio inoltrato utilizzando l’omonimo pulsante.




A questo punto, non ti rimane che premere il pulsante Invia e il messaggio selezionato verrà inoltrato al destinatario da te scelto.
Se anziché un numero di telefono digiti un indirizzo email nel campo A, il messaggio viene convertito automaticamente in MMS (al quale potrai aggiungere anche foto premendo sul pulsante con l’icona della graffetta).

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Non vuoi limitarti a inoltrare un SMS con Android ma desidereresti inoltrare in automatico tutti i messaggi ricevuti da un determinato mittente?
Allora puoi fare affidamento su SMS Forwarder, un’applicazione gratuita per Android che consente di impostare delle regole personalizzate per l’inoltro automatico degli SMS.

Per utilizzare SMS Forwarder, non devi far altro che avviare la app, premere il tasto Menu del telefono e premere sul pulsante New Profile che compare nella parte bassa dello schermo.
Nella schermata che si apre, digita il nome della regola che intendi creare nel campo Profile name e premi sul pulsante Add contact collocato sotto la voce Receive from.




Digita dunque il numero del mittente per il quale desideri inoltrare i messaggi, dopodiché premi sul sul pulsante Add contact collocato sotto la voce Forward to e digita il numero verso il quale “girare” gli SMS.
Infine, premi su Done e il gioco è fatto.
Tutti i messaggi ricevuti dal mittente indicato verranno inoltrati automaticamente verso il destinatario da te scelto.
Comodo, vero?

come pulire android




come pulire android

Di punto in bianco, il tuo fedele smartphone Android ha deciso di rallentare, rendendo lentissime anche le operazioni quotidiane più comuni, come l’apertura dei social network o la navigazione online.
Inoltre, i messaggi relativi alla scarsa memoria a disposizione sono all’ordine del giorno e, in realtà, sei molto stanco di questa situazione.

Cosa?
Stai già pensando a come sostituire il tuo dispositivo con uno più nuovo e prestante?
Fermati un attimo:
forse, prima di mettere mano al portafogli, dovresti provare a rimettere in sesto il tuo device attuale.
In che modo?
Ad esempio cancellando tutti i dati superflui presenti su di esso e controllando che il sistema non sia stato colpito da qualche malware, causa dei rallentamenti che noti.

Dai, ritagliati qualche minuto di tempo libero e lascia che ti mostri come pulire Android dai file inutili che occupano indiscriminatamente lo spazio della memoria interna, dai virus e dalle pubblicità.
Inoltre, avrò cura di illustrarti come “tenere in ordine” la memoria RAM del sistema.
Ti assicuro che almeno un minimo di cambiamento dovresti notarlo:
provaci e fammi sapere come vanno le cose!

Indice

  • Come pulire Android da file inutili
    • Come pulire Android senza app 
    • Come pulire cronologia Android
    • SD Maid
    • CCleaner
  • Come pulire Android da virus
  • Come pulire Android da pubblicità
  • Come pulire RAM Android

Come pulire Android da file inutili

In questo capitolo ti mostrerò come ripulire il tuo dispositivo Android da tutti quei file inutili che si accumulano nella memoria interna, così da recuperare prezioso spazio per installare nuove app e per velocizzare la loro esecuzione.




Come pulire Android senza app

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Praticamente tutti gli smartphone Android dispongono di una funzionalità o di un’app dedicata alle “pulizie di sistema”, in grado di rimuovere file inutili senza installare app di terze parti.

Per sfruttare questa caratteristica, apri le Impostazioni di Android (l’icona dell’ingranaggio collocata nel drawer) e seleziona la voce Memoria interna, Spazio di archiviazione o nomi simili (che possono variare in base alla versione del sistema operativo in uso).

Numerosi terminali dispongono di un’apposita sezione dedicata alla pulizia, chiamata Pulitore, Libera spazio o simili:
nel caso in cui fosse presente, non esitare nemmeno un momento e fai tap su di essa, così da avviare la scansione della memoria interna ed eliminare agilmente tutti i file residui e inutili presenti sul device.
A scansione terminata, puoi ottenere questo risultato semplicemente premendo il tasto Pulisci o Elimina, presente, di solito, nella parte bassa dello schermo.




Se, ad esempio, possiedi uno smartphone Android privo di personalizzazioni del produttore, devi recarti in Impostazioni > Spazio di archiviazione, premere sul pulsante Libera spazio e, a scansione ultimata, sfiorare il pulsante Conferma e libera XXX MB/GB, presente sotto la sezione File indesiderati.
In questo modo, verrà subito avviata la pulizia del dispositivo.

Come pulire cronologia Android

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Qualora avessi bisogno di pulire la cronologia del browser Web, ti sarà sufficiente entrare nelle impostazioni dell’app che usi per navigare in Internet ed effettuare l’eliminazione dei dati relativi alla navigazione da lì.

Se utilizzi Google Chrome (o uno dei browser “personalizzati” dai produttori, a loro volta basati su Chrome), fai tap sul pulsante situato in alto a destra, scegli la voce Cronologia dal menu che ti viene proposto, quindi fai tap sulla voce Cancella dati di navigazione.
Nella nuova schermata, imposta l’intervallo di tempo su cui agire  dall’apposito menu a tendina (per cancellare ogni cosa, scegli la voce Tutto), apponi il segno di spunta accanto a tutte le voci presenti nella scheda Base, quindi sfiora il pulsante Cancella dati, per pulire la cronologia di Chrome.




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Se, invece, ti affidi a Mozilla Firefox, non devi far altro che aprire l’app, scorrere le schede fino a visualizzare la voce Cronologia e fare tap sul pulsante Elimina cronologia, presente nella parte inferiore della schermata.
Per concludere, sfiora il pulsante OK annesso alla schermata d’avviso che ti viene mostrata.

SD Maid

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Nel caso in cui il sistema di pulizia integrato nel dispositivo non fosse molto efficace o fosse del tutto assente, puoi servirti di un’app specifica per lo scopo, come per esempio SD Maid, disponibile gratuitamente sul Play Store.




Dopo aver installato e avviato l’app in questione, sfiora il pulsante Scansiona, per avviare l’analisi della memoria del dispositivo.
Prima di avviare il processo, l’app potrebbe mostrarti alcune finestre d’avviso relative ai permessi d’accesso al sistema e alla memoria, alle quali devi rispondere affermativamente.

A scansione completata (di solito bastano davvero pochi secondi), controlla la quantità di spazio potenzialmente recuperabile all’interno delle varie categorie mostrate, quindi tocca il pulsante Esegui ora e attendi che la cancellazione dei dati venga portata a termine; per agire manualmente su una singola categoria di file, invece, fai tap sull’icona a forma di cestino presente accanto alla stessa.

SD Maid è una delle migliori app della categoria, ma presenta delle limitazioni:
nella sua versione gratuita, l’app non permette di cancellare i file temporanei delle applicazioni di terze parti (funzione disponibile solo nella versione a pagamento dell’app, disponibile a 3,69 euro) e riesce a eliminare davvero tutti i file inutili solo sugli smartphone in cui è stato sbloccato il root (funziona anche in sua assenza, ma con un’efficacia minore).
Per approfondire il discorso sulla procedura di root, ti consiglio di leggere la guida che ho dedicato all’argomento.

CCleaner

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Altra app che puoi utilizzare per pulire Android è una vecchia conoscenza di chi effettua pulizie anche sul PC, ossia CCleaner:
anche in questo caso, è possibile scaricare l’app gratuitamente dal Play Store.

Dopo l’installazione, avvia l’app, fai tap sul pulsante Per iniziare, attendi alcuni secondi affinché vengano caricati i file necessari, quindi tocca la voce Versione di base annessa schermata successiva:
in tal modo, continuerai a usare la versione gratuita dell’app (che è disponibile anche a pagamento, senza pubblicità e con possibilità di effettuare scansioni automatiche, al prezzo di 7,49€/anno).

Nella schermata successiva, fai tap sulla voce Continua con la versione gratuita, fornisci i permessi necessari per accedere allo spazio di archiviazione del dispositivo, quindi premi sul pulsante Analizza per avviare la scansione della memoria interna.

Dopo qualche secondo, dovresti essere in grado di visualizzare i risultati dell’analisi, con tutti i principali file inutili già selezionati.
Scegli, dunque, cosa cancellare e cosa tenere, apponendo o rimuovendo il segno di spunta dalle varie voci, quindi fai tap sul pulsante Completa la pulizia, per ripulire Android dai file inutili.




Quelle di cui ti ho parlato sono, a mio avviso, due tra le migliori app dedicate alla pulizia di Android, ma non sono le uniche:
puoi trovare numerose valide alternative all’interno della guida specifica che ho realizzato sul tema.

Come pulire Android da virus

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Negli ultimi anni, i malware in grado di infettare Android sono aumentati a dismisura, complice la loro rapida diffusione tramite link malevoli presenti all’interno di chat, siti o app compromesse.

Se temi di aver contratto un virus sul dispositivo, puoi tentare di scovare le app infette utilizzando il sistema di protezione integrato di Google, tale Play Protect.
Per servirtene, avvia il Play Store, effettua uno swipe dal bordo sinistro del telefono verso il centro dello schermo, quindi fai tap sulla voce Play Protect annessa al menu che compare.




Successivamente, fai tap sulla freccia circolare situata in alto a destra e attendi che la scansione delle app venga portata a termine.
Qualora fossero rilevate app sospette, queste verranno automaticamente rimosse dal sistema.

Qualora Play Protect non fosse integrato nel Play Store, ti consiglio di aggiornare quest’ultimo, seguendo i passaggi che ti ho mostrato nella mia guida su come aggiornare Play Store.

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Se, invece, sei alla ricerca di una soluzione più completa per bloccare ogni tipo di minaccia per Android, ti consiglio di affidarti all’app di pulizia fornita da Kaspersky:
Kaspersky Mobile Antivirus, che è disponibile gratuitamente sul Play Store.




Dopo averla installata, fai tap sul pulsante Avanti e concedi all’app i permessi necessari al suo corretto funzionamento, rispondendo affermativamente ai messaggi che ti vengono proposti.
In seguito, tocca nuovamente il pulsante Avanti, apponi il segno di spunta accanto alle prime due voci che trovi in alto, fai tap sul pulsante Conferma e, infine, sfiora il pulsante Ignora situato in alto a destra.

Terminata la configurazione, tocca il pulsante Scansione per avviare subito l’analisi del sistema, così da trovare eventuali virus nascosti; al termine della scansione, se sono stati trovati virus, l’app ti chiederà di rimuoverli premendo un apposito pulsante.

La versione gratuita di Kaspersky Mobile Antivirus prevede la sola scansione manuale del sistema, da avviare ogni qualvolta si sospetti la presenza di un malware sul dispositivo.
Per ottenere la protezione in tempo reale, invece, è necessario acquistare la versione completa dell’app, con prezzi che partono da 1,99€/mese.

Non sei soddisfatto dalle funzionalità di Kaspersky Mobile Antivirus?
Allora ti consiglio di leggere la mia guida ai migliori antivirus Android, nella quale ti ho fornito delle valide alternative gratuite.




Come pulire Android da pubblicità

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Durante l’utilizzo di Android, hai notato la comparsa di schermate pubblicitarie indesiderate?
Allora qualche spyware potrebbe essersi introdotto all’interno del sistema e aver generato pubblicità non desiderata.

Per eliminare questo problema, puoi affidarti a un’app come Malwarebytes, uno dei più efficaci antimalware disponibili per Android (ma anche per PC), scaricabile gratuitamente dal Play Store.

Dopo l’installazione, avvia l’app, fai tap sul pulsante Inizia subito, quindi premi il bottone Dai il permesso per fornire i permessi necessari per accedere alla memoria del dispositivo (devi rispondere affermativamente a un paio di messaggi d’avviso).




In seguito, sfiora la voce Salta situata in alto a destra, avvia l’aggiornamento delle firme premendo sul pulsante Aggiorna database e, ad aggiornamento avvenuto, fai tap sul pulsante Esegui scansione completa per analizzare la memoria di Android.

Dopo qualche minuto, dovresti essere in grado di visualizzare il risultato della scansione:
in caso di risultati positivi, hai la possibilità di eliminare rapidamente le minacce rilevate premendo i pulsanti che ti vengono proposti.

Come pulire RAM Android

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Se, nonostante tu abbia ancora a disposizione dello spazio in memoria interna, il tuo dispositivo Android continua a rallentare, forse il problema è da ricondursi a uno scarso quantitativo di memoria RAM libera.




In caso di rallentamenti all’atto dell’avvio di nuove app, puoi chiudere “manualmente” quelle non utilizzate per lungo tempo:
puoi accedere alla lista delle app aperte premendo e tenendo premuto il tasto Home del telefono oppure premendo il tasto App recenti, disponibile nell’area di notifica di sistema.

Per chiudere un’app, è sufficiente effettuare uno swipe verso l’alto, partendo dall’anteprima dell’app.
Per chiudere tutte le app aperte, è sufficiente premere il tasto Chiudi tutte (dovresti poter effettuare diversi swipe verso destra per poterlo visualizzare).

In alternativa, puoi anche “forzare” la chiusura di un’app attiva in background:
tieni però presente che, siccome la gestione della RAM è ottimizzata a livello di sistema, quest’operazione potrebbe condurre al comportamento inaspettato di alcune app, costringendoti, in qualche caso, a riavviare il sistema.

Tutto chiaro?
OK, procediamo.
Per prima cosa, accedi alle Impostazioni di Android, fai tap sulla voce App e tocca il nome dell’app che intendi chiudere.
Giunto alla schermata successiva, sfiora il pulsante Chiusura forzata per terminare immediatamente l’app.




Ti consiglio di evitare l’uso di software “libera RAM” o di qualsiasi altro metodo per liberare la memoria con un solo tocco:
poiché le app necessarie al funzionamento del sistema vengono riavviate in automatico, soluzioni del genere risultano spesso poco efficaci (inoltre possono contenere malware e pubblicità invasiva).

Se la memoria RAM del tuo smartphone tende comunque a riempirsi spesso, potresti provare a disinstallare le app che non utilizzi più:
ti ho spiegato come fare nel mio tutorial su come disinstallare app Android.

come salvare contatti android




come salvare contatti android

Vorresti copiare la rubrica di uno smartphone Android sul tuo PC ma non sai come riuscirci?
Hai bisogno di trasferire i contatti di un telefono Android su un iPhone e non sai come fare?
Non ti preoccupare, ti assicuro che si tratta di due operazioni estremamente semplici da portare a termine:
se vuoi posso darti io una mano a scoprire esattamente come.

In realtà ci sono moltissimi modi diversi per salvare contatti Android:
puoi generare un file VCF con la app Contatti del tuo telefonino ed esportarlo sul PC, puoi sincronizzare la rubrica di Android con Gmail e condividere i contatti con tutti i tuoi device; puoi perfino selezionare alcuni nominativi dalla rubrica di Android e copiarli sulla memoria di una scheda SIM! Devi solo scegliere qual è la soluzione più adatta alle tue esigenze e metterla in pratica.
Trovi tutte le indicazioni di cui hai bisogno qui sotto.

Per realizzare il tutorial io ho utilizzato uno smartphone equipaggiato con Android 5.0 Lollipop, ma le istruzioni che trovi di seguito dovrebbero andar bene anche per terminali equipaggiati con altre versioni del sistema operativo del robottino verde.
Allora, si può sapere che altro stai aspettando per metterti all’opera?

Salvare contatti da Android

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Il modo più semplice per salvare la rubrica di uno smartphone Android è utilizzare la funzione di esportazione inclusa nell’applicazione Contatti.
Se non sai come si usa, tranquillo, è semplicissimo.
Tutto quello che devi fare è avviare l’applicazione Contatti, premere sul pulsante che si trova in alto a sinistra e selezionare la voce Impostazioni dal menu che si apre.

A questo punto, fai “tap” sull’opzione Esporta, seleziona la voce Esporta in file .vcf e scegli la cartella in cui salvare il file con i contatti.
Aspetta quindi che la procedura di esportazione venga portata a termine e otterrai un file VCF con all’interno tutti i contatti della rubrica di Android.

Se utilizzi uno smartphone Samsung e non sei riuscito a esportare i contatti di Android seguendo le indicazioni che ti ho appena fornito, prova in quest’altro modo:
avvia l’applicazione Contatti, premi sul pulsante […] e seleziona la voce Impostazioni dal menu che si apre.
Dopodiché spostati su Contatti, seleziona l’opzione Importa/Esporta dal menu che si apre e scegli se esportare la rubrica sulla memoria interna del dispositivo o su una scheda SD.

Una volta ottenuto il file VCF con i contatti di Android, sei libero di copiare quest’ultimo sul PC o su qualsiasi altro device tu voglia importare la rubrica del tuo smartphone.
Per compiere quest’operazione puoi semplicemente collegare il telefono al computer e cercare il file VCF (es.
00001.vcf) nella cartella principale della memoria del dispositivo o della scheda SD.
In alternativa puoi installare un file manager come ES Gestore File e utilizzarlo per auto-inviarti il file VCF della rubrica via email.




Per utilizzare ES Gestore File, scarica quest’ultimo dal Google Play Store, avvialo e premi sull’icona ad hamburger collocata in alto a sinistra.
Dopodiché seleziona la cartella in cui si trova il file VCF (home se hai salvato la rubrica sulla memoria interna dello smartphone o sd se l’hai salvata su una scheda SD), tieni il dito premuto su quest’ultimo e premi sul pulsante Altro che compare in basso a destra.

A questo punto, decidi se auto-inviarti il file via email selezionando il nome di un client di posta elettronica (es.
Gmail) dal menu che si apre oppure se salvarlo su un servizio di cloud storage (es.
Dropbox o Google Drive) selezionando l’icona di quest’ultimo dal medesimo menu.

Una volta esportata la rubrica di Android sul dispositivo di destinazione (es.
il tuo PC), utilizzalo come ti ho spiegato nella mia guida su come aprire file VCF, è semplicissimo.

Salvare contatti Android tramite Gmail

Se non vuoi perdere troppo tempo, puoi salvare contatti Android su Gmail e sfruttare le funzioni di sincronizzazione offerte da quest’ultimo per portare la tua rubrica su tutti i dispositivi che desideri.




Se hai già associato il tuo smartphone Android a un account Google, la funzione di sincronizzazione dei contatti su Gmail dovrebbe essere già attiva.
Per verificare che sia effettivamente così, recati nel menu Impostazioni > Account > Google di Android, seleziona il tuo indirizzo Gmail dalla schermata che si apre e accertati che la funzione Contatti sia attiva.
In caso contrario, attivala tu e i tuoi contatti verranno sincronizzati automaticamente con Gmail.

Qualora il tuo smartphone Android non fosse stato ancora associato a un account Google, recati nel menu Impostazioni > Account del dispositivo, premi sul pulsante Aggiungi account e configura il tuo account Gmail (oppure creane uno nuovo, nel remoto caso in cui non l’avessi ancora).

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Una volta attivata la sincronizzazione dei contatti fra Android e Gmail, puoi portare la rubrica del tuo smartphone su qualsiasi dispositivo (PC, smartphone, tablet ecc.) semplicemente collegando quest’ultimo al tuo account Google.




Ad esempio, se vuoi portare la rubrica di Android su iPhone, recati nel menu Impostazioni > Mail > Account di iOS, premi sul pulsante Aggiungi account e configura il tuo account Google nella schermata che si apre.
Se vuoi portare la rubrica di Android su un PC Windows o un Mac, imposta l’account di Gmail nel tuo client di posta preferito e il gioco è fatto.
Insomma, è davvero semplicissimo! Se ti servono maggiori informazioni su queste procedure, dai pure un’occhiata alle mie guide su come configurare Gmail su iPhone, come leggere posta Gmail, come sincronizzare contatti Gmail e come configurare Outlook con Gmail.

Gmail consente anche di salvare sul PC un file CSV o VCF con tutti i contatti della rubrica Android, o meglio con tutti i contatti della sua rubrica.
Per sfruttare questa funzione, collegati al servizio Google Contatti.

Nella pagina che si apre, seleziona le voci Di più > Esporta dalla barra laterale di sinistra, spunta la casella Contatti e scegli il formato di file in cui intendi scaricare la rubrica:
CSV Google, CSV Outlook o vCard (per contatti iOS).

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A questo punto, clicca sul pulsante Esporta e attendi che venga scaricato il file VCF o CSV con la rubrica di Gmail sul tuo PC.

Salvare contatti Android su SIM

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Ti piacerebbe salvare contatti Android su una SIM?
Nessun problema, grazie all’applicazione gratuita Copy to SIM Card puoi prendere qualsiasi nominativo dalla rubrica del tuo smartphone e trasferirlo sulla memoria di una SIM (che ti ricordo di essere di 500 numero per le schede da 128k).

Per usare Copy to SIM Card, scarica l’applicazione dal Google Play Store, avviala e seleziona la scheda Contatti telefono.
Metti quindi il segno di spunta accanto ai numeri che desideri trasferire sulla SIM e seleziona la voce Copia selezionati nella SIM dal menu (…) che si trova in alto a destra.




Qualora non riuscissi a visualizzare alcun numero in Copy to SIM, premi sul pulsante (…) dell’applicazione (in alto a destra) e seleziona la voce Impostazioni dal menu che si apre.
Metti quindi il segno di spunta accanto a tutte le opzioni che si trovano sotto la dicitura Choose contacts to display e premi sul pulsante OK per salvare i cambiamenti.
Ora ripeti i passaggi che ti ho illustrato in precedenza e dovresti riuscire a trasferire i tuoi contatti preferiti sulla SIM.

come trasferire contatti da iphone a android




come trasferire contatti da iphone a android

Hai sostituito il tuo vecchio iPhone con un terminale Android e stai cercando un modo per trasferire i contatti della rubrica sul tuo nuovo telefono?
Nessun problema, trasferire contatti da iPhone a Android è davvero facilissimo e io oggi ti spiegherò come fare.

Ci sono due strade che puoi percorrere:
la prima – quella che personalmente ti consiglio – consiste nel sincronizzare i contatti dell’iPhone con l’account Gmail usato su Android, in questo modo la rubrica viene salvata automaticamente su entrambe le piattaforme e tutte le modifiche apportate su un dispositivo vengono riportate anche sull’altro.
La seconda strada a tua disposizione, quella più classica, consiste nell’esportare i contatti dell’iPhone in un file VCF e importarli “manualmente” su Android.

Qui sotto trovi spiegati i passaggi da compiere per entrambe le procedure:
analizzali con attenzione e metti in pratica il procedimento che ti sembra più comodo, o quello che si confà maggiormente alle tue esigenze di gestione dei contatti.
Per scrivere la guida io ho usato un iPhone con iOS 9 e uno smartphone Android con Android 5.0 Lollipop, ma le istruzioni valgono anche per le versioni meno recenti di entrambi i sistemi operativi (al massimo possono cambiare le voci di qualche menu di sistema).
Spero proprio che questo tutorial possa esserti utile per risolvere i tuoi problemi di trasferimento della rubrica!

Indice

  • Sincronizzazione con Gmail
  • Sincronizzazione manuale dei contatti

Sincronizzazione con Gmail

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Il metodo più semplice per trasferire contatti da iPhone a Android è impostare un account Gmail su iOS, sincronizzare la rubrica del “iPhone” con quest’ultimo e configurare il medesimo account sul telefono Android (che così scaricherà automaticamente i contatti sincronizzati in precedenza da iPhone).

Prima, però, occorre trasferire “manualmente” i contatti pre-esistenti sull’iPhone in Gmail.
La sincronizzazione automatica dei contatti da iOS alla rubrica di Gmail, infatti, non tiene conto dei nominativi già presenti sul “iPhone”:
prende in considerazione solo i contatti aggiunti dopo la sua attivazione, di conseguenza occorre prima creare un file VCF con i contatti già presenti in rubrica e importare quest’ultimo in Gmail.

Esportazione dei contatti da iOS

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Il primo passo che devi compiere è installare un’app che ti consenta di esportare “manualmente” la rubrica di iPhone e trasferirla facilmente in Gmail.
Personalmente ti consiglio My Contacts Backup, che permette di esportare facilmente i contatti di iOS in formato VCF o CSV.
È gratuita fino a 500 contatti da esportare, altrimenti bisogna acquistare la sua versione Pro, che costa 2,29 euro.




Dopo aver installato My Contacts Backup, avvia l’app, concedile il permesso di accedere alla rubrica di iOS e fai tap sull’icona dell’ingranaggio che si trova in basso a destra.
Dopodiché scegli se salvare i contatti come file vCard (VCF) o CSV e premi sul pulsante Fine.
Io ti consiglio la prima opzione.

Fatto ciò, premi sul pulsante Backup e attendi che venga effettuato il backup della rubrica di iOS.
Se compare un messaggio relativo al fatto che le dimensioni del backup sono troppo grandi, accetta la richiesta di rimuovere le foto. Successivamente, premi sul pulsante E-mail e auto-inviati il con i contatti dell’iPhone via email.

Importazione dei contatti in Gmail

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Adesso devi passare sul tuo PC e scaricare il file VCF (o CSV) che hai appena esportato dall’iPhone.
Effettuata quest’operazione, devi importare i contatti dell’iPhone in Gmail.
Accedi, dunque, alla pagina di gestione dei contatti di Google, effettua l’accesso al tuo account (se necessario) e clicca prima sulla voce Di più collocata nella barra laterale di sinistra e poi sul pulsante Importa, che compare in basso.




Seleziona, ora, la voce File CSV o vCard dal riquadro che si apre, premi sul bottone Seleziona file, scegli il file con i contatti da importare in Gmail e premi su Importa per avviare l’importazione dei contatti pre-esistenti sull’iPhone in Gmail.

Sincronizzazione della rubrica con Gmail

Ora hai i contatti pre-esistenti dell’iPhone caricati su Gmail e, quindi, sei pronto per attivare la sincronizzazione automatica dei contatti futuri.
Per procedere, devi aggiungere il tuo un account Gmail all’iPhone.
Recati, dunque, nelle impostazioni di iOS (l’icona dell’ingranaggio che si trova in home screen), seleziona Password e account dalla schermata che si apre e premi sull’opzione Aggiungi account.

A questo punto, scegli il logo di Google ed effettua l’accesso al tuo account Gmail, accertati che la levetta relativa alla sincronizzazione dei Contatti sia impostata su ON e premi Salva (in alto a destra) per completare la configurazione dell’indirizzo.

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Ora hai aggiunto il tuo account Gmail all’iPhone ma non l’hai configurato come account predefinito per la sincronizzazione della rubrica.
Per fare ciò, vai nel menu Impostazioni > Contatti, premi sull’opzione Account di default e metti il segno di spunta accanto alla voce Gmail.

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Su Android, se hai già configurato il telefono con il tuo account Google, non dovrai fare nulla.
Aspetta qualche secondo e troverai la rubrica popolata “magicamente” con tutti i nominativi che erano presenti nei contatti di iOS e nel file VCF/CSV che hai caricato manualmente in Gmail.

Nel caso in cui non avessi ancora configurato l’account di Google sul tuo terminale Android, recati nel menu Impostazioni (l’icona dell’ingranaggio che si trova nella schermata con i collegamenti a tutte le app installate sul dispositivo), seleziona la voce Account dalla schermata che si apre e premi sul pulsante Aggiungi account.
Successivamente, fai “tap” sul logo di Google, digita il tuo indirizzo Gmail e vai avanti per completare la configurazione dell’account.




Per verificare il corretto funzionamento della sincronizzazione Gmail-Android, recati nel menu Impostazioni del telefono, seleziona la voce Account da quest’ultimo e premi prima sul logo di Google e poi sul tuo indirizzo Gmail.

A questo punto, sposta su ON la levetta relativa ai Contatti (se non è già impostata in questo modo) e forza la sincronizzazione dell’account facendo “tap” prima sul pulsante […] collocato in alto a destra e poi sulla voce Sincronizza ora presente nel menu che compare.

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Nota: se hai già configurato un account Google sul tuo smartphone Android ma la sincronizzazione della rubrica non sembra funzionare, aggiungi un nuovo contatto su iPhone (in modo da forzare la sincronizzazione della rubrica) e assicurati che su Android sia attivo il servizio di sincronizzazione dell’account Gmail (come abbiamo appena visto insieme).




Sincronizzazione manuale dei contatti

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Se non vuoi affidarti ai servizi di sincronizzazione automatica puoi trasferire contatti da iPhone a Android “manualmente”, cioè puoi creare un file VCF con la rubrica dell’iPhone, copiarlo su Android auto-inviandotelo via email o caricandolo su un servizio di cloud storage e importare i contatti sul tuo nuovo smartphone usando alcune app adatte allo scopo.
Ecco in dettaglio tutti i passaggi che devi compiere per arrivare al risultato sperato.

Esportazione dei contatti da iPhone

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Per esportare i contatti dal tuo iPhone puoi avvalerti di una delle tante applicazioni disponibili sull’App Store, come ad esempio l’appena menzionata My Contacts Backup che è gratuita fino a 500 contatti (altrimenti bisogna acquistare la sua versione Pro, per 2,29 euro) e svolge bene il suo lavoro.
In alternativa, potresti provare anche Easy Backup che è decisamente più popolare ma richiede l’autenticazione tramite Facebook, Google o indirizzo email. Io per questo tutorial userò My Contacts Backup ma la procedura da seguire è praticamente la stessa per entrambe le app (e per molte altre applicazioni simili disponibili per iPhone).




Dopo aver scaricato l’applicazione per l’esportazione dei contatti sul tuo “iPhone”, avviala, consentile di accedere alla rubrica di iOS premendo sul pulsante OK e avvia un backup di tutti i contatti presenti sul device premendo sul pulsante Backup.
Al termine dell’operazione, fai “tap” sul pulsante OK e auto-inviati il file VCF con la rubrica dell’iPhone premendo sul bottone Email.
Ti consiglio di inviarti il file VCF all’indirizzo email che hai già configurato sul tuo smartphone Android, così potrai scaricare la rubrica più facilmente.

Nota: se l’applicazione che stai usando per l’esportazione dei contatti ti chiede il permesso per inviare notifiche, negaglielo, non c’è motivo per cui un’applicazione del genere debba inviare notifiche (difatti in My Contacts Backup non ci sono richieste di questo genere).

Importazione dei contatti in Android

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Il primo passo che devi compiere sul tuo smartphone Android è scaricare il file VCF creato precedentemente con l’iPhone.
Se hai spedito il file all’indirizzo email che utilizzi su Android non devi far altro che aprire il tuo client di posta elettronica (es.
Gmail), selezionare il messaggio che ti sei auto-inviato e premere sull’icona della freccia che si trova accanto all’allegato.
Se invece hai caricato il file VCF su una piattaforma di cloud storage, apri la app del servizio (es.
Dropbox), seleziona il file della rubrica e scegli l’opzione per esportarlo sulla memoria del telefono.




A questo punto puoi passare all’importazione dei contatti. Avvia quindi la app Contatti di Google, premi sul pulsante ☰ collocato in alto a sinistra e seleziona la voce Impostazione dal menu che compare lateralmente.

Nella schermata che si apre, fai “tap” sull’opzione Importa, poi su quella File .vcf e sul tuo indirizzo Gmail o sulla voce Dispositivo (se non vuoi salvare la rubrica su Google). Seleziona, quindi, il file VCF scaricato precedentemente dalla email, che dovrebbe trovarsi nella cartella dei download, e l’importazione dei contatti avverrà in maniera automatica.

Puoi seguire l’avanzamento dell’importazione direttamente dal menu delle notifiche di Android.
Al termine della procedura, i nominativi che avevi nella rubrica dell’iPhone verranno importati nella rubrica di Android, ma non verranno sincronizzati in futuro in quanto non hai attivato alcun servizio di sincronizzazione (per rimediare a questo problema dovresti attivare la sincronizzazione con Gmail, come visto nel capitolo precedente di questo tutorial).