come trasferire file da android a pc



come trasferire file da android a pc

Hai scaricato un file sul tuo smartphone Android, vorresti trasferirlo sul PC ma non sai come fare?
Stai provando a importare sul PC le foto che hai scattato con il tuo smartphone Android ma non ci riesci?
Non disperare, ti assicuro che puoi risolvere il tuo problema in maniera estremamente semplice e veloce.
Tutto quello che devi fare è prenderti cinque minuti di tempo libero e seguire il tutorial su come trasferire file da Android a PC che sto per proporti.

Grazie a questa guida, scopriremo insieme come collegare un dispositivo Android al computer, come accedere a tutti i file presenti sulla memoria del dispositivo e come importare foto e video da quest’ultimo.
Vedremo inoltre come risolvere i problemi più comuni legati alla comunicazione fra Android e il computer e come collegare Android al Mac.



Come dici?
Ti piacerebbe anche trovare un modo per trasferire i file da Android al computer in modalità wireless?
No problem, si può fare anche questo.
Trovi tutte le informazioni di cui hai bisogno nella seconda parte del tutorial.
Allora, si può sapere cosa ci fai ancora lì impalato?
Rimboccati le maniche e scopri subito come copiare i file dal tuo smartphone/tablet al tuo computer nella maniera più rapida e semplice possibile!

Come trasferire file da Android a PC via cavo

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Windows è in grado di riconoscere automaticamente la maggior parte degli smartphone e dei tablet Android.
Questo significa che per copiare i file dal tuo telefono al computer, non devi far altro che connettere il dispositivo al PC usando un cavo USB e aprire l’Esplora Risorse, l’icona della cartella gialla che trovi in basso a sinistra sulla barra delle applicazioni di Windows.

La prima volta che colleghi il tuo smartphone (o il tuo tablet) al computer, devi attendere qualche secondo affinché Windows identifichi il dispositivo e installi i relativi driver.
Durante questa procedura vedrai comparire un messaggio nell’area di notifica del sistema operativo (accanto all’orologio) e una piccola barra di avanzamento sulla barra delle applicazioni.



Qualora Windows non riuscisse a identificare correttamente il tuo dispositivo, prova ad effettuare una ricerca su Google usando i termini [nome del tuo smartphone o tablet] driver.
In questo modo dovresti trovare facilmente i driver necessari a far riconoscere il tuo smartphone/tablet da parte del computer.
Mi raccomando, scarica i driver solo dai siti ufficiali delle case produttrici di smartphone e tablet o comunque da siti di provata affidabilità, il rischio di imbattersi in qualche malware è altissimo!

Una volta collegato il tuo smartphone (o il tuo tablet) al computer tramite cavo USB, apri l’Esplora Risorse di Windows (la cartella gialla che si trova in basso a sinistra sulla barra delle applicazioni) e seleziona la voce Computer o Questo PC dalla barra laterale di sinistra.



A questo punto, fai doppio click sull’icona del tuo smartphone/tablet e avrai accesso a tutte le cartelle presenti sulla memoria del dispositivo:
in quella denominata Download ci sono tutti i file scaricati da Internet, in quella denominata DCIM ci sono foto e video e così via.

Per copiare i file da Android al PC basta fare il più classico dei copia-e-incolla.
Clicca quindi con il tasto destro del mouse sul file da copiare, seleziona la voce Copia dal menu che si apre, recati nella cartella del PC in cui desideri incollare il file, fai click destro e seleziona la voce Incolla dal menu contestuale di Windows.
Tutto qui!



Per importare foto e video sul PC in maniera organizzata, suddividendoli in cartelle e applicando loro dei tag, recati in Computer (o Questo PC), fai click destro sull’icona del tuo smartphone/tablet e seleziona la voce Importa immagini e video dal menu che si apre.
Se utilizzi Windows 8.x o Windows 10 puoi importare foto e video anche nella app Foto, che è inclusa “di serie” nel sistema operativo.
Per maggiori informazioni a riguardo leggi la mia guida su come trasferire foto da Samsung a PC (la procedura è valida anche per i dispositivi non-Samsung).

Se dopo aver selezionato l’icona del tuo smartphone (o del tuo tablet) riesci a visualizzare solo le cartelle relative a foto e video, significa che il dispositivo è stato collegato al PC in modalità fotocamera (che, per l’appunto, dà accesso solo alle foto e i video presenti sulla memoria del device).
Per ottenere un accesso completo alle altre cartelle del terminale, espandi il menu delle notifiche di Android (scorrendo il dito dalla cima dello schermo verso il basso), seleziona l’icona relativa al collegamento USB e, nella schermata che si apre, metti il segno di spunta accanto alla voce Dispositivo multimediale (MTP).



Trasferire file da Android al Mac

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Utilizzi un Mac?
In questo caso, per accedere ai file presenti sul tuo smartphone/tablet devi installare Android File Transfer, un programmino gratuito che permette a OS X di riconoscere correttamente i dispositivi Android e gestire i file presenti sulla loro memoria.



Per scaricare Android File Transfer sul tuo computer, collegati al sito Internet del programma e clicca sul pulsante Download now che si trova al centro della pagina.
A download completato, apri il file androidfiletransfer.dmg, trascina l’icona Trasferimento File Android nella cartella Applicazioni di OS X e il gioco è fatto.

Da questo momento in poi, ogni volta che collegherai il tuo smartphone/tablet al Mac, partirà automaticamente Android File Transfer che ti permetterà di copiare i file di tuo interesse sul computer con un semplice drag-and-drop (cioè trascinando le loro icone nella cartella di destinazione).



Per importare le foto puoi affidarti tranquillamente all’applicazione Foto, te ne ho parlato anche nel mio tutorial su come trasferire file da Android a Mac.

Backup completo di Android

Se vuoi creare un backup completo del tuo smartphone o del tuo tablet (avendo quindi la possibilità di ripristinare tutti i dati in seguito a un reset del dispositivo), puoi affidarti a delle applicazioni ad hoc oppure ai software ufficiali rilasciati dai produttori hardware.
Per maggiori informazioni a riguardo consulta la mia guida su come fare backup Android.



Come trasferire file da Android a PC in modalità wireless

Vorresti trasferire file da Android a PC senza collegare fisicamente il tuo smartphone o il tuo tablet al computer?
Nessun problema, si può fare anche questo.
Basta installare una delle tante applicazioni che permettono di condividere file in modalità wireless.

AirDroid

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Fra le migliori app che consentono di trasferire file da Android al computer in modalità wireless c’è AirDroid che è compatibile con Windows, Mac OS X e si può utilizzare anche direttamente dal browser.

AirDroid non limita il suo funzionamento al trasferimento dei file, permette anche di inviare e ricevere SMS dal PC, visualizza le notifiche di Android sul computer e permette perfino di comandare Android da remoto (solo sui device sottoposti alla procedura di root).
L’applicazione è completamente gratuita ma presenta un limite di trasferimento di 200MB/mese che si può rimuovere solo sottoscrivendo un abbonamento pay (1,99$/mese o 19,99$/anno).



Per usarla, scarica l’applicazione sul tuo smartphone (o sul tuo tablet) e crea un account gratuito in quest’ultima compilando il modulo che ti viene proposto.
In alternativa, se vuoi fare prima, premi sulle icone di Google, Facebook e Twitter e autenticati tramite uno dei tuoi account online.
Ad operazione completata, fai “tap” sul pulsante Attiva e consenti all’applicazione di accedere al sistema di notifiche di Android spostando su ON la levetta collocata accanto al suo nome.

A questo punto, passa sul computer e installa il client di Android per Windows e Mac, dopodiché avvialo ed effettua l’accesso a quest’ultimo usando lo stesso account che hai configurato su Android.



Ora puoi passare al trasferimento dei file da Android al PC.
Avvia quindi AirDroid sul tuo smartphone/tablet, premi sull’icona Trasferimento e seleziona il nome del tuo computer dalla schermata che si apre (es.
Android Desktop).
Se non vedi il nome del tuo PC, accertati che quest’ultimo sia connesso alla stessa rete Wi-Fi dello smartphone o del tablet.

Scegli quindi se trasferire sul PC delle Immagini o dei Video presenti nella libreria di Android, delle foto scattate in tempo reale con la Fotocamera del dispositivo, della Musica; se navigare tra i file presenti sulla Memoria interna del terminale o nella cartella dei file ricevuti in precedenza.
Seleziona, dunque, i file da trasferire al computer e premi sul pulsante Invia per completare l’operazione.



Come accennato in precedenza, AirDroid si può utilizzare anche direttamente dal browser, basta collegarsi al sito web.airdroid.com usando uno qualsiasi dei browser supportati (es.
Chrome) e collegarsi al proprio account AirDroid.

Pushbullet

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Un’altra ottima app che consente di condividere file in modalità wireless, visualizzare notifiche e inviare/ricevere messaggi sul PC è Pushbullet, la quale funziona tramite un’estensione per il browser Chrome.

Pushbullet, così come AirDroid, è gratis ma presenta alcuni limiti che si possono eliminare solo sottoscrivendo un abbonamento a pagamento.
Il piano base dell’applicazione prevede un limite di 25MB per ogni file trasferito e 2GB complessivi di storage, mentre il piano Pro (4,99$/mese o 39,99$/anno) offre 1GB di limite per il trasferimento di ogni file e 100GB di storage complessivo.



Per utilizzare Pushbullet, scarica la app sul tuo smartphone, avviala e scegli se effettuare l’accesso tramite il tuo account Google (consigliato) o il tuo account Facebook.
Dopodiché premi sul pulsante Abilita e consenti all’applicazione di accedere al sistema di notifiche di Android spostando su ON la levetta situata accanto al suo nome.

A questo punto, accetta l’attivazione delle funzioni relative ai messaggi e ai file remoti e installa l’estensione di Pushbullet per Chrome sul tuo computer.
Ad operazione completata, torna su Android e seleziona la scheda Io di Pushbullet, dopodiché seleziona l’opzione Chrome dal menu a tendina che si trova in basso e premi sull’icona della graffetta collocata in basso a sinistra.



Per concludere, scegli se inviare sul PC un file (selezionandolo dalla memoria del tuo device), una foto già esistente o una foto da scattare in tempo reale con la fotocamera dello smartphone/tablet.
Seleziona quindi il file da copiare sul computer e premi sul pulsante per l’invio (l’icona dell’aeroplanino) per completare l’operazione.

Servizi di cloud storage

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Un altro modo, molto semplice, per copiare i file da un dispositivo Android a un computer è rivolgersi ai servizi di cloud storage.

Con i servizi di cloud storage puoi creare una sorta di hard disk online all’interno del quale custodire i tuoi file.
Tali file, una volta installato un apposito client sul computer, verranno sincronizzati automaticamente sul PC senza che tu debba muovere un dito.



I servizi di cloud storage più completi e affidabili del momento sono Dropbox, Google Drive e OneDrive.
Per scoprire come utilizzarli consulta le mie guide su come funziona Dropbox, come funziona Google Drive e come funziona OneDrive.

come virtualizzare android



come virtualizzare android

Per questioni di lavoro, avresti bisogno di testare alcune applicazioni per Android ma non possiedi uno smartphone equipaggiato con questo sistema operativo?
Vorresti provare delle app per Android di cui non sei convinto al 100% ma non vuoi “ingolfare” inutilmente il tuo telefonino?
Ce l’ho io la risposta ai tuoi problemi, e si chiama BlueStacks.

BlueStacks è un programma gratuito per Windows e Mac OS X che permette di emulare Android sul computer in maniera sorprendentemente facile.
Al momento ha un catalogo di app ancora piuttosto limitato ma è in continua crescita.
Scopriamo subito come virtualizzare Android utilizzandolo.



Se vuoi scoprire come virtualizzare Android, il primo passo che devi compiere è collegarti al sito Internet di BlueStacks e cliccare sul pulsante verde Download for Windows per scaricare il programma sul tuo PC.

A download completato apri, facendo doppio click su di esso, il file appena scaricato (BlueStacks-SplitInstaller_native.exe) e, nella finestra che si apre fai click prima su e poi su Continue ed Install per installare il programma.
Durante il setup verranno scaricati alcuni file da Internet, quindi la procedura potrebbe durare anche diversi minuti.



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Ad installazione completata, ti ritroverai nella schermata principale di BlueStacks attraverso la quale potrai virtualizzare Android scaricando ed eseguendo le app disponibili sulla piattaforma.
Prima di cominciare, però, dovrai seguire un breve tutorial che ti illustrerà le funzioni chiave del programma (basta cliccare sul pulsante Got it per avanzare allo step successivo).



Per sfogliare le app Android disponibili su BlueStacks, non devi far altro che cliccare su uno dei pulsanti collocati nella parte alta dello schermo, ognuno dei quali relativo ad una categoria di applicazioni differente (es.
News, Giochi, Photos, ecc.).
In alternativa, puoi cliccare sull’icona della lente d’ingrandimento collocata in alto a destra e cercare le applicazioni in base al loro nome o alla loro descrizione.

Per installare una app su BlueStacks, non devi far altro che cliccare sul suo nome.
Si aprirà automaticamente un riquadro con lo stato di avanzamento del download e al termine dell’operazione il software verrà installato automaticamente sul PC.



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Per visualizzare le applicazioni Android installate sul tuo PC ed eseguirle, non devi far altro che cliccare sul pulsante My apps (in alto a sinistra) e cliccare sul nome della app da lanciare.
Dopodiché potrai usarla proprio come su Android, avendo naturalmente la comodità dei comandi via mouse e tastiera.



Per impostazione predefinita, BlueStacks viene eseguito a schermo intero ma puoi facilmente ridurlo ad una finestra sul desktop cliccando sull’icona con le due finestre collocata nella barra nera in basso a destra.

Cliccando invece sul pulsante con la chiave inglese e il cacciavite puoi invece accedere al menu delle impostazioni attraverso cui configurare vari aspetti del software, come lingua e comandi da tastiera, sincronizzare le app con un vero smartphone Android, gestire le applicazioni ed altro ancora.



i migliori widget per android da installare



i migliori widget per android da installare

Anche grazie alle mie indicazioni riguardanti  le migliori applicazioni Android gratis sul Market e i migliori giochi Android da scaricare dal market, lo smartphone che hai acquistato qualche giorno fa al negozio è diventato il tuo smartphone, un compagno di lavoro e giochi inseparabile che rispecchia appieno le tue esigenze e la tua personalità.
Ma perché non renderlo ancora più tuo?

Se ti stai chiedendo in che modo, fermati e dai un’occhiata a quello che sto per proporti:
una bella lista con tutti i migliori widget per Android da installare e da “piazzare” nella home screen del telefonino per avere sempre sotto controllo tutte le informazioni di cui hai bisogno, dal meteo allo stato della batteria.
Che dici, iniziamo?



Se sei d’accordo, direi di iniziare questo nostro viaggio attraverso i migliori widget per Android da installare con i widget dedicati all’hardware e al monitoraggio dello stato dei componenti del telefonino.

  • Elixir:
    è il re dei widget.
    Si tratta di un’applicazione che permette di creare un widget composto da vari pulsanti o elementi grazie al quale avere sempre sott’occhio lo stato di batteria, memoria, CPU, ecc.
    o attivare/disattivare velocemente Wi-Fi, Bluetooth, ecc..
    Bisogna solo provarlo per saggiarne le potenzialità.
  • Quick Battery:
    per monitorare lo stato della batteria fin nei minimi dettagli.
  • Sysinfo:
    un widget per monitorare in tempo reale lo stato di RAM, CPU, memoria, ecc.
  • Task Manager GoWidget:
    per visualizzare e gestire tutti i processi in esecuzione sul telefono (richiede l’applicazione Go Launcher).

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Ed ora, invece, eccoti i migliori widget per Android da installare riguardanti la comunicazione e i social network, per rimanere sempre in contatto con i propri amici.

  • Tweetdeck:
    per visualizzare lo stato degli amici su Facebook e Twitter velocemente.
  • Organizer Widget:
    mostra le notifiche relative a chiamate perse, SMS ed eventi presenti nel calendario.
  • Contacts GoWidget:
    permette di inserire alcuni contatti nella home screen di Android e chiamarli con un semplice “tap” (richiede l’applicazione Go Launcher).
  • Life Contacts:
    mostra le foto dei propri contatti (comprese quelle di Facebook) nella home screen di Android per poterli chiamare velocemente.

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Infine, eccoti una serie di imperdibili widget per Android relativi al meteo e alle news, l’ideale per rimanere sempre informato sul mondo che ti circonda.

  • 3D Digital Weather Clock: orologio e meteo in un unico widget molto bello da vedere.
    I dati sono “poggiati” su una superficie che ricorda la barra dock di Mac OS X.
  • Pulse News:
    il migliore lettore di feed RSS per Android per avere le ultime notizie nella home screen del telefono.
  • Google Reader:
    l’ottimo lettore di feed RSS targato Google, anch’esso permette di visualizzare le news in home screen.
  • Meteo e News:
    il widget incluso di default su Android… nulla di meglio per avere news e meteo sempre a vista.

 



navigatore offline android



navigatore offline android

Anche se ormai è possibile acquistare dei navigatori satellitari di ottimo livello a prezzi contenuti, quando non si fa un uso intensivo di questo tipo di dispositivi si può sopperire benissimo alla loro mancanza installando delle app per le mappe sul proprio smartphone. Anche tu, se ad esempio hai un telefonino equipaggiato con il sistema operativo Android, puoi evitare l’acquisto di un navigatore GPS per la tua auto e scaricare un’applicazione che svolge le stesse funzioni a costi più contenuti. Se non addirittura gratis!

Sì, hai letto bene! Esistono degli ottimi navigatori GPS per Android che si possono scaricare e utilizzare gratis, talvolta in maniera illimitata, talvolta con qualche limite relativo ai Km che si possono percorrere senza sottoscrivere un abbonamento a pagamento.
Ma non è finita qui! Oltre ad essere gratuite, molte di queste app per il GPS consentono la visualizzazione di informazioni sul traffico, forniscono indicazioni vocali e consentono di scaricare le mappe offline.



Scaricare le mappe offline è molto vantaggioso, in quanto offre la possibilità di raggiungere le proprie destinazioni preferite senza temere per la perdita della connessione dati e senza consumare la batteria del cellulare più del dovuto.
Comodo, vero?
Allora lascia che ti consigli alcune app GPS con il supporto alla navigazione offline e ti spieghi come utilizzarle.
Scommetto che alla fine troverai anche tu il navigatore offline Android che fa per te!

TomTom Go

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Il primo navigatore offline Android che ti consiglio di provare è quello di TomTom Go che può essere scaricato gratuitamente dal Google Play Store ma, purtroppo, come facilmente immaginabile, non è free al 100%.
L’applicazione viene distribuita con una formula piuttosto innovativa che consente di scaricare tutte le mappe gratis, aggiornarle, consultarle offline ma limita a 75 i Km che si possono percorrere ogni mese.
Se si vuole sbloccare la versione completa della app per compiere qualsiasi percorso senza limiti, bisogna acquistare un abbonamento pari a 19,99 euro all’anno o 49,99 euro per tre anni.
Non sussistono altre limitazioni:
si possono impostare punti d’interesse e visualizzare gli Autovelox sulla mappa, ricevere indicazioni vocali sul tragitto da percorrere e visualizzare le mappe in 3D.
Tutto in maniera davvero semplicissima.

Al primo avvio, l’applicazione mostra una schermata introduttiva con alcune delle sue funzioni principali, dopodiché invita l’utente a scegliere le mappe da scaricare offline.
Si possono scegliere singole nazioni o aree più vaste, ma il download è quasi sempre di svariate centinaia di MB, quindi bisogna stare attenti allo spazio disponibile sullo smartphone e alla percentuale di carica della batteria (nonché alla disponibilità di una connessione Wi-Fi, per non consumare tutto il traffico dati del proprio piano).



Dopo aver scaricato le mappe, per cercare una destinazione, basta premere sull’icona (…) collocata in basso a sinistra e selezionare la voce Cerca dal menu che si apre.
È possibile trovare indirizzi, abitazioni o uffici dei propri Contatti e altri punti d’interesse.
Per maggiori informazioni, consulta la guida che ho realizzato su TomTom per Android.

HERE WeGo

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Non sei dispositivo a sottoscrivere abbonamenti a pagamento per avere una buona app per il GPS?
Nessun problema, puoi rivolgerti a HERE WeGo.
Qualora non ne avessi mai sentito parlare, HERE WeGo è un eccellente navigatore GPS per Android che supporta i percorsi per auto, bus, taxi, bici e perfino car sharing (oltre ai percorsi pedonali).
È molto facile da utilizzare, include le indicazioni vocali in italiano e si integra con servizi come Trip Advisor, BlaBlaCar, Expedia e Car2Go.

Per cominciare a utilizzare HERE WeGo, non devi far altro che scaricare la app sul tuo smartphone, premere sul pulsante Vai e impostare (se lo ritieni opportuno) la posizione geografica della tua abitazione. Successivamente, non ti resta che premere sulla barra di ricerca collocata alto e digitare il nome della tua destinazione (che può essere una strada o un punto di interesse).
Una volta selezionata la meta di tuo interesse, scegli il tuo mezzo di trasporto preferito e otterrai le indicazioni su come raggiungere la destinazione.



Per attivare il salvataggio delle mappe offline, fai “tap” sul pulsante  che si trova in alto a sinistra e seleziona la voce Scarica mappe dalla barra che compare lateralmente.
Dopodiché pigia sul pulsante Scarica mappe e seleziona la mappa da scaricare.
I download sono piuttosto corposi, quindi assicurati di farli sotto rete Wi-Fi e non sotto rete dati.

Google Maps

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Forse non tutti lo sanno ma anche l’applicazione di Google Maps (che si trova installata “di serie” su Android) può essere usata come navigatore offline: basta selezionare le aree di proprio interesse e attivare il salvataggio delle mappe in locale, si tratta davvero di un gioco da ragazzi.

Per attivare la visualizzazione delle mappe offline su Google Maps, avvia l’applicazione sul tuo telefonino e digita una destinazione nella barra di ricerca che si trova in alto. Successivamente, fai “tap” sul nome della destinazione selezionata (che nel frattempo è comparsa in fondo allo schermo) e seleziona la voce Scarica area offline dal menu (…) che si trova in alto a destra.



Individua dunque l’area geografica di cui intendi salvare la mappa, aiutati con lo zoom per rendere la selezione quanto più precisa possibile e premi sul pulsante Salva per salvare la mappa sul terminale. Per consultare le mappe offline, premi sull’icona  che si trova in alto  sinistra e seleziona l’apposita voce dal menu che si apre.

Navit

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In conclusione voglio parlarti di Navit.
Si tratta di un navigatore GPS basato sul progetto di mappe open source OpenStreetMap, il quale consente il download delle mappe offline e la loro consultazione senza alcun limite.
Purtroppo non è molto facile da usare e presenta diversi bug che ne rendono l’uso non particolarmente piacevole, ma vale comunque la pena dargli un’occhiata.

Per scaricare le mappe di tuo interesse in Navit (che inizialmente non presenta alcun percorso al suo interno), premi sul pulsante (…) che si trova in alto a destra e seleziona la voce Scarica mappe dal menu che si apre.
Seleziona quindi il continente e la nazione di cui intendi scaricare la mappa e attendi pazientemente che il download venga portato a termine.



A download completato, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Cerca indirizzo dal menu che si apre per selezionare la località da raggiungere.
In alternativa, seleziona un punto sulla mappa, tieni il dito premuto su di esso e seleziona la voce Percorso per questo punto dal riquadro che compare per ottenere le indicazioni necessarie a raggiungere la destinazione.

temi android



temi android

Per quanto possa essere curato e ben fatto, a lungo andare il look predefinito di Android stanca (così come stanca quello di qualsiasi altro sistema operativo).
Per fortuna, però, esistono delle applicazioni che consentono di rivoluzionare l’aspetto della home screen sostituendo icone e wallpaper di Android in tantissimi modi diversi.

Se vuoi capire meglio di cosa sto parlando, prenditi cinque minuti di tempo libero e scopri insieme a me alcuni dei migliori temi per Android disponibili sul Google Play Store.
Vedrai, ti basterà pochissimo tempo per imparare a installarli e cambiarli ogni volta che lo desidererai.



Se sei alla ricerca di temi per Android ma non ti va di perdere troppo tempo scaricando pacchetti di icone, wallpaper e quant’altro, ti consiglio di aprire il Google Play Store e di scaricare Themer.
Si tratta di un’applicazione gratuita estremamente comoda da usare che consente di rivoluzionare la home screen di Android con un semplice “tap”:
basta selezionare il tema desiderato fra quelli disponibili nella app e il gioco è fatto, tutti i componenti vengono scaricati e applicati automaticamente sullo smartphone.

Per scaricare Themer di MyColorScreen sul tuo telefonino, cercalo all’interno del Play Store e premi sul pulsante di download.
Successivamente, avvia l’applicazione, premi il tasto Menu dello smartphone e seleziona la voce Browse themes dal menu che compare.



Nella schermata che si apre, utilizza la barra laterale di sinistra per “sfogliare” i temi disponibili in base al loro livello di popolarità (sezioni Most popular e Trending) o alla loro data di creazione (Newest).
Dopodiché seleziona quello che vuoi applicare sul telefono e premi sul pulsante Apply per utilizzarlo.

Per impostare Themer come launcher predefinito di Android, premi il tasto Home del telefono, seleziona l’icona di Themer (o Avvio applicazioni) dal menu che compare e premi sul pulsante Sempre.
Prima di installare l’applicazione sul tuo smartphone, accertati di possedere un telefono compatibile con il launcher:
devi utilizzare Android in versione 4.1 o superiore e lo schermo deve avere una delle seguenti risoluzioni:



  • 1920×1080
  • 1776×1080
  • 1280×720
  • 1184×768
  • 1184×720
  • 960×540
  • 888×540
  • 800×480

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Un altro modo per utilizzare temi per Android è installare sullo smartphone un launcher alternativo rispetto a quello predefinito di sistema e scaricare dei pacchetti di icone da utilizzare attraverso quest’ultimo.
Quello che ti consiglio di provare subito è Nova Launcher, che puoi scaricare gratuitamente dal Google Play Store (in versione base).



Una volta effettuato il download ed avviato il launcher, puoi procedere alla personalizzazione del tuo smartphone usando un pacchetto di icone compatibile con Nova.
Ce ne sono tantissimi a disposizione sul Play Store, ad esempio:

  • Holo Icons (Gratis) – una raccolta di oltre 380 icone in stile Holo, il tema minimal che Google ha deciso di promuovere per favorire l’unificazione dello stile delle app su Android.
  • Flatro (1,45€) – oltre 460 icone in stile flat dalla forma rotonda.
  • MIUI v5 (Gratis) – oltre 420 icone dagli bordi arrotondati.

Per applicare un tema di icone personalizzato su Nova Launcher, provvedi ad installare il pacchetto come una qualsiasi app.
Dopodiché premi il tasto Menu del telefono e seleziona la voce Impostazioni Nova dal menu che compare.
Nella schermata che si apre, recati su Aspetto > Tema icone, seleziona la voce relativa al pacchetto d’icone che vuoi utilizzare e il gioco è fatto.



Oltre alle icone, ricordati che puoi personalizzare il tuo telefonino anche applicando degli sfondi statici o animati ad Android.
A tal proposito, ti consiglio di dare un’occhiata alla collezione di sfondi animati Android che ho preparato per te e alla mia guida su come personalizzare Android, in cui puoi trovare i link a tanti wallpaper interessanti.
Buon divertimento!

android per pc



android per pc

Possiedi uno smartphone Android ma, quando cerchi di scaricare un’app tramite il Play Store, ti viene mostrato un avviso che ti impedisce di farlo?
Purtroppo è possibile che il tuo dispositivo non soddisfi alcuni requisiti necessari per una sua corretta esecuzione.
A volte capita ma per fortuna c’è un modo per bypassare il problema senza dover acquistare un nuovo telefono.
Mi riferisco alla possibilità di installare un emulatore Android per PC, cioè un programma che, in maniera gratuita, consente di scaricare ed eseguire su Windows e macOS moltissime applicazioni e giochi sviluppati per il sistema operativo Google.
Potrai così utilizzare tutte le app e i giochi del tuo smartphone Android, su computer, utilizzando mouse e tastiera.

Come dici?
La cosa ti interessa e vorresti sapere come fare?
Nessun problema, posso aiutarti.
Tutto quello che ti serve sapere si trova nei prossimi paragrafi di questa mia guida:
ti spiegherò nel dettaglio come utilizzare Android per PC,attraverso l’utilizzo di Memu e BlueStacks, alcuni dei software di emulazione più famosi.
Prima di spiegarti come farlo, però, ti rassicuro subito su una questione molto importante:
grazie all’impiego di questi programmi, utilizzare Android su PC non richiede il dual boot.
Il sistema operativo, infatti, viene virtualizzato e quindi è utilizzabile soltanto all’interno del software di emulazione.



Le premesse fatte finora ti hanno incuriosito e adesso sei impaziente di saperne di più?
D’accordo, allora mettiti seduto bello comodo e prenditi qualche minuto di tempo libero, per scoprire come installare, configurare e utilizzare, su Windows e macOS, questi software di cui sto per parlarti.
Sei pronto per iniziare?
Sì?
Benissimo! Ti auguro una buona lettura e, sopratutto, un buon divertimento!

Indice

  • Scaricare Memu
    • Installazione e configurazione
  • Scaricare BlueStacks
    • Installazione e configurazione
  • Altre soluzioni per emulare Android su PC

Scaricare Memu

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Come ti ho anticipato nell’introduzione di questa mia guida, se desideri installare Android su PC, tutto ciò che dovrai fare è scaricare, installare e utilizzare un software di emulazione Android su PC.
Tra i numerosi emulatori Android, desidero parlarti di quelli che ritengo più validi.
In particolar modo, scelgo di iniziare con Memu, in quanto ritengo che si tratti di un software degno di nota per le sue caratteristiche.
Oltre a essere completamente gratuito, offre un’esperienza d’uso immediata e di facile apprendimento.

A livello tecnico è inoltre un software che garantisce prestazioni elevate, permettendoti così di utilizzare il sistema operativo Android senza scatti o rallentamenti.
Fatta questa premessa, ti spiego passo per passo come scaricare Memu per l’emulazione di Android su PC Windows.



Per utilizzare Android su PC utilizzando il software di emulazione Memu, scarica per prima cosa il programma sul tuo computer, collegandoti al sito Internet ufficiale e premendo il pulsante Download situato al centro della pagina Web.

Una volta premuto tale pulsante inizierà il download del software:
attendi qualche minuto e verifica che il download venga terminato correttamente.
Una volta che il download sarà terminato, apri il file per incominciare ad effettuare l’installazione del programma.



Quando ti verrà richiesto fa quindi clic sul pulsante per eseguire il software; eventualmente seleziona la lingua che preferisci tramite il pulsante Personalizzata (Custom) e il menu Seleziona Lingua.
Per eseguire l’installazione premi sul pulsante Installa.
A installazione conclusa dovrai fare clic sul pulsante Avvia per eseguire Memu.
A questo punto, se hai eseguito correttamente tutti i passaggi indicati finora, Memu si starà avviando sul tuo PC.

Come potrai notare, al primo avvio del software di emulazione, comparirà una breve guida introduttiva:
ti verranno infatti spiegate alcune delle funzionalità principali di questo software di emulazione.
Si tratta comunque di consigli di base e puoi scegliere in autonomia se leggerli o se premere il pulsante X, situato in alto a destra, per chiudere il pannello dedicato a questi suggerimenti basilari.



Installazione e configurazione

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Una volta che avrai installato e avviato Memu sul tuo PC, posso spiegarti come dovrai eseguire alcune semplici procedure di configurazione.
Non preoccuparti, si tratta di procedure davvero semplici.
Per prima cosa, dovrai associare l’emulatore Android Memu ad un account Google per poter scaricare giochi e applicazioni dal Google Play Store:
tale procedura è obbligatoria, altrimenti l’accesso al Google Play Store non ti sarà possibile.



Per iniziare a dare il via a questa procedura di configurazione dell’account Google, fai clic sull’icona del Google Play Store.
La procedura di configurazione si avvierà automaticamente.
Per prima cosa, scegli se effettuare il login con un account Google esistente o se registrare un account Google sul momento, premendo rispettivamente sui pulsanti Esistente o Nuovo.

La procedura che vedremo in questa guida richiede l’utilizzo di account Google esistente ma, nel caso in cui tu abbia dei dubbi su come procedere per registrare un nuovo Account Google, puoi seguire le indicazioni che ti ho fornito in una mia precedente guida intitolata “come creare account Google.”



Tornando ai passaggi da eseguire per la configurazione, fai clic sul pulsante Esistente.
Digita quindi l’indirizzo di posta elettronica e la password che fanno riferimento al tuo account.
Premi poi la freccia in avanti e il pulsante OK per permettere a Memu di accedere ai tuoi dati.
Successivamente ti verrà chiesto se desideri utilizzare il tuo account Google per effettuare il backup di applicazioni e impostazioni.

In questo caso si tratta di un’operazione facoltativa:
se desideri confermarla, attiva il segno di spunta alla voce Mantieni attivo backup tablet con il mio account Google.
Prosegui premendo il pulsante della freccia in avanti. 



Successivamente premi il pulsante No grazie:
non inserire i tuoi dati di fatturazione, dal momento che questo non serve per installare le app Android su PC.
Inoltre  Per proseguire, premi la freccia in avanti.
Premi ora il pulsante Accetto, per accettare i termini e le condizioni di Google.

Arrivati a questo punto, se hai seguito correttamente tutti i passaggi che ti ho indicato, avrai sicuramente ottenuto l’accesso al Google Play Store.
Potrai così utilizzare l’emulatore di Android sul tuo PC e scaricare giochi e applicazioni.
Come puoi vedere, l’interfaccia utente di Memu è la stessa di un qualsiasi altro smartphone Android.



Nota bene.
Qualora riscontrassi problemi nell’apertura del Google Play Store, verifica il modello di dispositivo virtuale generato, attraverso i seguenti passaggi.
Dal menu laterale di Memu, fai clic sul simbolo dell’ingranaggio per recarti alle impostazioni dell’emulatore.

Individua il menu Avanzate che trovi in alto e fai clic su di esso.
Alla voce Dispositivo, controlla il modello di dispositivo virtuale che è stato generato (per esempio Samsung Galaxy Note 7 Edge.) Fai quindi clic sul menu a tendina, e controlla se per caso come modello di dispositivo virtuale generato non vi sia un dispositivo cinese (Xiaomi Mi Mix ad esempio).



Se per caso uno tra i dispositivi di una marca cinese è stato selezionato, questo potrebbe causare il blocco al Play Store di Google.
Di conseguenza dovrai cambiare dal menu a tendina il modello di dispositivo virtuale generato:
imposta quindi un dispositivo più comune in Italia (Samsung Galaxy Note 10.1.
ad esempio) e conferma tale voce, premendo il pulsante Salva e poi su Riavvia subito per riavviare Memu e confermare tale impostazione.

Se invece dovessi riscontrare dei problemi relativi alla presenza di un’interfaccia utente localizzata in una lingua diversa da quella da te selezionata, recati nuovamente nelle impostazioni di Memu (simbolo di un ingranaggio nella barra laterale).
Dal menu Generali, seleziona la lingua italiana dal menu a tendina e premi sul pulsante Salva.
Ti verrà chiesto di riavviare Memu per confermare tale impostazione:
per farlo, premi sul pulsante Riavvia Subito.



Scaricare BlueStacks

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In alternativa a Memu, uno tra i migliori software di emulazione di Android per PC è BlueStacks.
Si tratta di un programma gratuito per Windows e macOS che, in maniera molto simile a quanto spiegato finora, permette di emulare su computer l’utilizzo di Android. All’interno di questo programma, però, vi sono alcuni banner pubblicitari che si presentano sotto forma di consigli relativi per l’installazione di app e giochi sponsorizzati.
Se vuoi rimuoverli devi sottoscrivere un abbonamento al prezzo di 4$/mese o 40$/anno.



Per utilizzare BlueStacks, la prima cosa che devi fare è quella di effettuare il download e l’installazione del software sul tuo computer.
Collegati al sito Internet ufficiale del programma e premi prima sul pulsante Download BlueStacks e poi su Scarica, per scaricare l’emulatore sul tuo computer.

Attendi adesso che il download venga avviato e portato a termine; una volta completato, fai doppio clic sul file appena scaricato, e inizia ad effettuare l’installazione del programma, seguendo le indicazioni che sto per forniti.



Su Windows, nella finestra di controllo dell’account utente che ti viene mostrata, fai clic su Si e poi, una volta che il client di installazione si sarà avviato, premi sul pulsante Installa Ora, per iniziare la procedura di scaricamento dei file necessari e della loro installazione automatica.

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A procedura ultimata, premi su Completo.
BlueStacks si avvierà quindi automaticamente e, mentre verranno scaricati tutti i file necessari, ti verrà mostrata a schermo una breve guida con l’introduzione al suo funzionamento.

Su macOS, invece, avvia il file .dmg tramite un doppio clic sullo stesso e, per avviare il programma di installazione, fai doppio clic anche sull’icona di BlueStacks.
Nel caso ti venga richiesto di confermare l’avvio del programma, premi su Apri.



Nella schermata successiva, premi prima su Continuare e poi su Installare, digita la password che usi per accedere al Mac e fai clic sul pulsante Installa Assistente.

Attendi quindi che venga automaticamente eseguita la sua installazione, dopodiché, se ti viene richiesto, premi sul pulsante Apri le preferenze di sistema. In quest’ultimo caso devi agire tramite il pannello delle impostazioni del Mac.



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Per terminare l’installazione di BlueStacks su macOS, fai quindi prima clic su Consenti e poi premi sul simbolo del lucchetto (è situato in basso a sinistra).
Infine, digita di nuovo la password del Mac e poi fai clic su Sblocca.



Installazione e configurazione

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Una volta che il programma sarà avviato, ti verrà chiesto di effettuare una semplice procedura di login, attraverso il collegamento con un account Google preesistente.



Premi quindi su Inizia e digita, nei rispettivi campi di testo, l’indirizzo email e la password che fanno riferimento allo stesso.
Poi premi su Avanti e Accetto, per effettuare l’accesso e, infine, fai clic sul pulsante Comincia a usare BlueStacks, per terminare la configurazione dell’emulatore.

Se hai seguito tutti i passaggi preliminari che ti ho indicato, hai quindi terminato l’installazione e anche la configurazione di BlueStacks.
In tal caso, puoi vedere la schermata principale dell’emulatore (Home) e, di conseguenza, accedere al Google Play Store. 



Pigia quindi sulla sua icona, situata nella schermata iniziale dell’emulatore (è il simbolo di un sacchetto della spesa di colore bianco, con al centro una bandierina colorata), in modo da scaricare, tramite lo stesso negozio virtuale Google presente su smartphone e tablet Android, le app e i giochi su computer.

Utilizza quindi il motore di ricerca in alto, per individuare l’app o il gioco che ti interessa, comportandoti proprio come se BlueStacks fosse uno smartphone o un tablet Android.
Per installare un’app o un gioco, infatti, premi sulla sua scheda e poi fai tap sul pulsante Installa/Accetto.



Al termine del suo download automatico, premi sul pulsante Apri, per avviare l’app o il gioco scaricato e iniziare così a usufruirne direttamente da computer.
In caso di dubbi relativamente all’installazione di app, fai riferimento alle indicazioni fornite nel mio tutorial su come installare app su Android.

Altre soluzioni per emulare Android su PC

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Vorresti che ti consigliassi altro emulatori Android degno di nota?
Certamente, te ne elenco qualcuno nelle prossime righe.
Ti consiglio, inoltre, ti leggere il mio tutorial dedicato ai migliori emulatori Android, in modo da approfondire l’argomento relativo alle caratteristiche e al funzionamento di questi software.

  • Nox Player (Windows/macOS):
    è un’altro valido emulatore Android, al pari di quelli precedentemente elencati in questo tutorial.
    È gratuito e presenta un’ampia compatibilità con i giochi e le app del Play Store ed è inoltre ottimizzato per il gaming.
  • ARC Welder (Google Chrome):
    è un emulatore Android che è installabile sul browser Google Chrome, in quanto è scaricabile sotto forma di estensione.
    È un programma di emulazione gratuito, ma presenta alcune limitazioni in quanto permette di avviare soltanto un’app alla volta.
    Questo strumento è inoltre un po’ più complicato da usare, visto che non supporta il PlayStore e richiede il caricamento manualmente dei file APK.

come aggiornare android tv box



come aggiornare android tv box

Convinto da un amico fidato, hai acquistato un TV Box Android da abbinare al televisore che hai in salotto.
Hai iniziato subito a utilizzarlo ma, dopo qualche minuto, ti sei reso conto che le applicazioni e il sistema operativo presenti sul dispositivo non erano aggiornati, presentando funzionalità ormai obsolete o versioni di app non più supportate dagli sviluppatori.
Per recuperare il tuo recente investimento, hai deciso dunque di aggiornare il TV Box Android ma, non avendolo mai fatto prima una cosa del genere, proprio non sai da che parte cominciare e hai il terrore di combinare qualche pasticcio.

Non farti prendere dalla paura e dallo sconforto! Oggi ci sono io qui ad aiutarti! In questa guida, infatti, ti mostrerò come aggiornare Android TV Box per renderlo perfettamente compatibile con le tecnologie moderne e mostrandoti sia le procedure per aggiornare il sistema operativo che le procedure per aggiornare (o sostituire) le app presenti nel dispositivo.



Prima di proseguire, voglio però farti una premessa più che doverosa:
le procedure di aggiornamento del sistema operativo di un TV Box Android – specie quelle manuali, che prevedono la “sovrascrittura manuale” del sistema, in gergo flashing del dispositivo – possono rivelarsi rischiose:
basta la scelta di un file sbagliato, dovuta a un attimo di distrazione, per rendere il dispositivo inutilizzabile:
agisci soltanto se sei pienamente consapevole di ciò che stai per fare e… non dire che non ti avevo avvisato! Io non mi assumo alcuna responsabilità circa eventuali danni che dovessero verificarsi sul TV Box da te in possesso in seguito all’applicazione non corretta dei consigli che sto per darti.
Chiaro?
Bene, allora procediamo.

Indice

  • Come aggiornare Android TV Box tramite OTA
  • Come aggiornare Android TV Box manualmente
  • Come aggiornare solo le app

Come aggiornare Android TV Box tramite OTA

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Il metodo più veloce ed efficace per aggiornare un TV Box Android prevede l’utilizzo degli aggiornamenti Over The Air (OTA), ossia quelli messi a disposizione direttamente dal produttore del dispositivo e installabili in modo semi-automatico, sfruttando la connessione a Internet del dispositivo.

Devo dirti fin da subito che non tutti i produttori di TV Box di fascia medio-bassa (specie quelli cinesi) si prendono la briga di aggiornare “ufficialmente” il sistema operativo installato sui propri dispositivi dopo averli lanciato in commercio, ma quelli che prevedono questa possibilità di solito forniscono un’app dedicata per gli aggiornamenti del firmware (ossia l’insieme di istruzioni che dà vita al sistema operativo e alle app predefinite).



Per prima cosa, quindi, ti consiglio di aprire il menu App del tuo TV Box e controllare se è presente un’app che abbia come nome Update, Update&Backup, System Update o Update Firmware; qualora questa fosse disponibile, lanciala senza esitazione, avvia il sistema d’aggiornamento premendo il pulsante Check Update o Online update e segui le istruzioni fornite a schermo per finalizzare l’avanzamento di sistema; in alcuni casi, invece, gli aggiornamenti vengono cercati automaticamente subito dopo l’apertura dell’app.

Su alcuni TV Box di fascia alta e/o su quelli certificati Google (ad esempio il box NVIDIA Shield), la verifica e il download dell’aggiornamento avviene in modo del tutto automatico, esattamente come succede su smartphone e tablet Android:
la disponibilità viene notificata da un messaggio di notifica, selezionando la quale verrai guidato passo-passo nella finalizzazione dell’update.



Per verificare manualmente la presenza di aggiornamenti, puoi sempre accedere alla sezione Impostazioni > Dispositivo > Informazioni > Aggiornamento sistema del TV Box e attendere qualche secondo affinché il sistema effettui il controllo.

Ad ogni modo, una volta confermata la volontà di effettuare l’aggiornamento OTA, il TV Box verrà riavviato automaticamente in modalità Fastboot, cioè quella dedicata alle operazioni che avvengono direttamente sui file del sistema operativo. Solitamente, l’avanzamento dell’update viene mostrato sotto forma di una barra di scorrimento:
per completare il tutto, potrebbero essere necessari anche 15-30 minuti, durante i quali il dispositivo potrebbe sembrarti bloccato.
Dunque, mettiti comodo e attendi pazientemente il termine della procedura, avendo cura di non interromperla per nessun motivo, per non rischiare danni materiali al dispositivo in questione.



Se tutto è filato liscio, al termine dell’aggiornamento il TV Box si riavvierà nuovamente utilizzando la versione aggiornata del sistema operativo:
anche in questo caso, il primo avvio potrebbe prolungarsi più del previsto, poiché il sistema controlla che tutte le app siano compatibili con l’aggiornamento.
Non preoccuparti, i successivi avvii saranno notevolmente più rapidi!

Come aggiornare Android TV Box manualmente

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Se il TV Box in tuo possesso non è dotato di sistema d’aggiornamento via OTA oppure non hai mai ricevuto nessun aggiornamento per il sistema, forse è il caso di agire manualmente effettuando il flashing (cioè la riscrittura manuale del sistema operativo, o firmware, del TV Box).
Purtroppo non è disponibile una procedura standard per tutti i dispositivi, ma ti illustrerò comunque i passaggi più comuni che puoi adottare per effettuare l’update e ottenere il sistema operativo più recente.

Prima di tutto, recupera l’ultimo firmware disponibile per il tuo TV Box Android, facendo una ricerca dettagliata su Google con il nome del tuo dispositivo accompagnato dalle scritte firmware o update firwmare.
Leggi attentamente le didascalie annesse ai file che ti verranno proposti:
come ti ho già spiegato all’inizio di questa guida, un firmware errato può condurre alla rottura irreparabile del dispositivo.



Se i risultati di Google non sono riusciti a soddisfarti, puoi tentare di recuperare l’ultimo firmware per il tuo TV Box dal sito entertainmentbox.com, che vanta una raccolta completa dei firmware di tutti i TV Box disponibili in commercio.
Apri il sito menzionato da qualsiasi browser computer, quindi scorri la pagina fino a trovare l’indice (Table of Contents) e inizia a cercare il modello in tuo possesso.

Se non riesci a identificare il nome del tuo TV Box in modo immediato, puoi usare la combinazione di tasti CTRL+F (o cmd+f, se usi un Mac) per aprire il campo di ricerca interno del browser:
digita al suo interno il nome del tuo TV Box seguito dalla pressione del tasto Invio e verifica la presenza di risultati pertinenti.



Una volta trovato ciò che cerchi, fai clic sul nome del dispositivo per aprire la pagina d’anteprima con la scheda tecnica e una foto del dispositivo (così da capire subito se è identico a quello in tuo possesso); infine, portati alla fine della pagina e fai clic sul pulsante Download now per scaricare il firmware aggiornato.

A questo punto, puoi utilizzare almeno due procedure differenti per aggiornare il TV Box:
puoi installare l’update tramite la microSD oppure attraverso uno strumento eseguibile dal computer.
Anche in questo caso, la procedura esatta può variare a seconda del dispositivo in tuo possesso:
se non dovessi riuscire a portare a termine l’aggiornamento utilizzando le istruzioni che ti ho segnalato poc’anzi, ti consiglio di cercare in Internet il procedimento esatto, scrivendo su Google la chiave di ricerca [nome TV box] flash firmware update.



Nota:
se non ti senti sicuro di ciò che stai per fare, ti consiglio di attendere il rilascio ufficiale di un aggiornamento OTA da parte del produttore del TV box in tuo possesso, oppure di aggiornare solo le app, utilizzando le istruzioni che ti fornirò nella sezione successiva:
è sicuramente meglio un dispositivo dalle funzionalità un po’ datate che uno danneggiato irrimediabilmente a causa di un errore di distrazione!

MicroSD

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Il metodo via microSD è il più semplice da applicare:
procurati una scheda di memoria vuota da almeno 4 GB e salva al suo interno il file ZIP scaricato da Internet, quindi posiziona la scheda all’interno dell’apposito alloggiamento collocato sul TV Box.
Se non hai una microSD a portata di mano e desideri acquistarne una di buona qualità, ti consiglio di leggere la mia guida su quale micro SD comprare.

Una volta inserita la microSD nel TV Box, spegnilo e rimuovi la presa di corrente, quindi procurati un oggetto appuntito (come uno stuzzicadenti o un ago) per premere il piccolo pulsante di reset (presente di solito nella parte inferiore o posteriore del dispositivo, all’interno di un piccolo foro); premi delicatamente e tieni premuto il summenzionato tasto, inserisci la presa di corrente e attendi almeno 5 secondi prima di rilasciare il tasto reset per far partire il TV Box in modalità Fastboot.



Dopo aver rilasciato il pulsante, dovresti veder comparire il robottino di Android che effettua l’aggiornamento (puoi verificarne l’avanzamento attraverso la barra di scorrimento inferiore):
anche in questo caso, non interrompere la procedura per nessun motivo e attendi pazientemente il successivo avvio di Android.

Aggiornamento da PC

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Se non hai sotto mano una microSD ma disponi di un computer con Windows, puoi aggiornare il sistema operativo attraverso alcuni tool specifici:
i più famosi sono Amlogic Series Flash Tool, Allwinner Series Flash Tool e Rockchip Series Flash Tool & Driver.
Scarica la versione più adatta al tuo caso, in base al chip utilizzato sul tuo TV Box (che puoi recuperare dalla sua scheda tecnica, va bene anche quella mostrata dal sito che ti ho illustrato in precedenza), e installalo seguendo le istruzioni a schermo.

A questo punto, scompatta il file ZIP dell’aggiornamento che hai scaricato in precedenza, che dovrebbe contenere un file IMG:
se non sai come scompattare un archivio ZIP, ti consiglio di leggere la mia guida su come aprire file ZIP gratis.



Fatto ciò, devi collegare il TV Box al computer:
per farlo, puoi servirti di un cavo USB maschio-maschio, che puoi trovare per pochi euro sia online che nei negozi di elettronica.

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Una volta preparato tutto il necessario, apri il programma che hai installato in precedenza e, a seconda di quello utilizzato, carica il file IMG scompattato poc’anzi cliccando sul pulsante Loader, sul pulsante Loading button oppure sul menu File > Import Image:
per avviare l’aggiornamento, fai clic sul pulsante Start o Update.

A questo punto, premi e tieni premuto il pulsante reset collocato solitamente sul retro del TV Box utilizzando un oggetto appuntito, collega il TV Box al computer tramite il cavo USB e collega rapidamente (quasi in contemporanea) il TV Box alla corrente elettrica; nel mentre, non rilasciare il tasto reset, altrimenti dovrai iniziare tutto daccapo.



In questa fase, guarda lo schermo del computer e assicurati che il TV Box sia stato correttamente riconosciuto:
in caso affermativo, puoi rilasciare il tasto reset per avviare la procedura di aggiornamento.
Anche in questo caso, devi attendere la fine del processo senza scollegare il TV Box dal computer e assicurarti che il tutto non venga interrotto per nessun motivo.

Ad aggiornamento completato, il computer dovrebbe avvisarti della buona riuscita della procedura tramite un’icona di colore verde (solitamente un segno di spunta) o un messaggio di avviso:
soltanto in questa fase puoi disconnettere il TV Box dal computer, collegarlo nuovamente al televisore e accenderlo normalmente.
Se tutto è filato liscio, dovrebbe avviarsi la nuova versione di Android ed effettuare tutti i controlli sulle app.



Aggiornare solo le app

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Se non sei in grado di effettuare il flashing oppure non ci sono aggiornamenti recenti per il tuo dispositivo, non ti resta altro da fare che procedere quantomeno all’aggiornamento delle app disponibili all’interno del TV Box.



Il primo consiglio che posso darti è di disinstallare tutte le app già presenti all’interno del dispositivo, quando possibile:
spesso queste non riescono ad aggiornarsi automaticamente, dunque tanto vale sostituirle con le versioni presenti nel Google Play Store.

Per disinstallare le app, portati nel menu Impostazioni (oppure nel menu Settings > More Settings) e seleziona la voce App.
Successivamente, scegli le app da sostituire (in particolare Kodi, VLC e le altre app multimediali) e premi sul pulsante Disinstalla per rimuoverle dal sistema.



Rimosse tutte le app disinstallabili, effettua l’accesso all’app Google Play Store con un account Google in tuo possesso (oppure creane uno seguendo i passaggi che ti ho illustrato nel mio tutorial dedicato), cerca le app di tuo interesse avvalendoti dell’area di ricerca collocata in alto e, dopo aver scelto i risultati più pertinenti, scaricale semplicemente facendo clic sul tasto Installa.
Non sai come utilizzare il Google Play Store e hai bisogno di ulteriore aiuto?
Ti consiglio di leggere la mia guida come scaricare applicazioni Android, in cui troverai tutte le istruzioni necessarie per procedere.

come bloccare un telefono android



come bloccare un telefono android

Hai da poco ricevuto in regalo un nuovo telefono Android e, desideroso di proteggere le tue informazioni dagli sguardi indiscreti, stai cercando di bloccarlo per impedire a chiunque di servirsene senza il tuo permesso.
Il problema, però, è che non hai esperienza in questo campo e, poiché non hai la benché minima intenzione di chiedere aiuto a qualche amico e sei deciso a sbrigartela da solo, hai cercato su Internet un tutorial su quest’argomento, finendo dritto sul mio sito.

Ho indovinato?
Perfetto, allora lascia che te lo dica:
questo è proprio il tuo giorno fortunato! Di seguito, infatti, ti spiegherò come bloccare un telefono Android avvalendoti delle apposite funzioni del sistema operativo sviluppato da Google, che permettono di bloccare lo schermo del telefono associando un’impronta digitale, il riconoscimento del volto, un codice di sicurezza oppure una sequenza visiva, in modo estremamente semplice.
Nella seconda parte di questa guida, inoltre, ti illustrerò le precauzioni da prendere nel caso in cui il telefono venisse rubato, al fine di tutelare la tua privacy e di rendere il dispositivo inutilizzabile (entro i limiti del possibile).



Dunque, senza esitare un attimo in più, mettiti bello comodo e leggi con molta attenzione tutto quanto ho da spiegarti sul tema:
posso garantirti che, al termine di questa lettura, sarai in grado di prendere la decisione più giusta e di agire in totale autonomia per metterla in pratica.
Detto ciò, non mi resta altro da fare se non augurarti buona lettura e buona fortuna!

Indice

  • Come bloccare un telefono Android
    • Impronta digitale e riconoscimento del volto
    • Codice di sicurezza
    • Sequenza visiva
  • Come bloccare un telefono Android rubato
    • Bloccare un telefono Android a distanza
    • Richiedere il blocco IMEI

Come bloccare un telefono Android

Se hai intenzione di bloccare il tuo smartphone Android per renderlo inutilizzabile senza il tuo permesso, allora ti trovi nella sezione più adatta di questo tutorial.
Devi sapere che, a tal proposito, il sistema operativo sviluppato da Google integra delle misure di sicurezza per consentire lo sblocco del device soltanto da parte del suo legittimo proprietario:
puoi scegliere di associare la tua impronta digitale (se il dispositivo che possiedi è dotato dell’apposito sensore) e/o il tuo volto, un codice di sicurezza oppure una sequenza visiva.



Di seguito ti spiego come procedere, tenendo conto del fatto che le voci di menu esatte da premere possono variare in base alla versione di Android in uso.

Impronta digitale e riconoscimento del volto

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Per proteggere il dispositivo Android con l’impronta digitale, consentendone lo sblocco soltanto quando essa viene inserita, agisci nel seguente modo:
per prima cosa, tocca l’icona Impostazioni collocata nel drawer del dispositivo, fai tap sulla voce Sicurezza e posizione (o, semplicemente, Sicurezza) e poi sulla voce Impronta digitale.

Fatto ciò, dovrebbe esserti chiesto di definire una modalità di sblocco da utilizzare in caso di emergenza (se, per esempio, il sensore dovesse rompersi):
scegli quella che più desideri tra PINPassword Sequenza e inserisci le informazioni necessarie, quando richiesto.
Se la tua scelta è ricaduta sul PIN o sulla password, devi specificare per due volte il codice scelto; se, invece, hai optato per la sequenza di sblocco, devi scorrere le dita sui puntini mostrati a schermo fino a disegnare il percorso che più ritieni opportuno, ripetendo poi la stessa sequenza in un secondo momento.



Una volta definito il metodo di sblocco di backup, premi sulla voce Aggiungi impronta digitale e segui le istruzioni mostrate a schermo per associare l’impronta al telefono:
in genere, ciò che devi fare è poggiare il dito sul sensore e sollevarlo per più volte, finché il sistema non è in grado di riconoscerne i tratti distintivi; all’occorrenza, potrebbe venirti chiesto di effettuare operazioni aggiuntive (ad es.
inclinare il dito o ruotare il sensore).
Quando hai finito, puoi associare ulteriori impronte digitali toccando nuovamente la voce Aggiungi impronta digitale; per eliminare un’impronta, fai tap sull’icona a forma di cestino a essa corrispondente.

Completata l’associazione, l’impronta viene automaticamente salvata nel sistema:
a partire da questo momento, il dispositivo può essere sbloccato inserendo una delle impronte associate o, in alternativa, la sequenza visiva definita.
È inoltre possibile approvare, sempre tramite l’impronta digitale, anche gli acquisti dal Play Store o altre misure di sicurezza.



Se il tuo smartphone è dotato anche di funzione di sblocco tramite riconoscimento del volto, puoi attivare quest’ultimo (e proteggere così l’accesso al tuo device) andando nel menu Sicurezza e posizione (o, semplicemente, Sicurezza) e selezionando la voce relativa all’aggiunta dei dati del volto.

Digita, quindi, il PIN di sblocco del dispositivo, e segui le indicazioni su schermo per far memorizzare il tuo volto allo smartphone (di solito, basta farsi inquadrare dalla fotocamera frontale, spostando il volto all’occorrenza).
Considera, però, che se il tuo telefono non dispone del riconoscimento facciale 3D, lo sblocco potrebbe avvenire semplicemente mettendo una tua foto davanti alla fotocamera frontale del dispositivo!



Tieni inoltre presente che, dopo un riavvio, Android ti chiederà di sbloccare il telefono utilizzando uno dei metodi di backup impostati in precedenza; questi ultimi, inoltre, possono essere utilizzati come sistemi di “emergenza” per sbloccare il telefono.

Codice di sicurezza

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Se non disponi di un lettore di impronte digitali e/o del riconoscimento del volto, puoi proteggere il tuo telefono impostando un codice di sicurezza, che verrà chiesto in fase di avvio e ogni volta che sarà necessario sbloccare lo schermo, agendo in modo molto simile a quanto visto poc’anzi.



Dunque, dopo esserti recato nelle Impostazioni di Android, accedi alla sezione Sicurezza e posizione/Sicurezza, tocca la voce Blocco schermo e scegli l’opzione PIN dal pannello successivo; a questo punto, specifica se richiedere o meno il codice per avviare Android (in caso affermativo, non sarà possibile ricevere telefonate, messaggi o altre notifiche prima di aver sbloccato il sistema dopo l’accensione/riavvio), immetti il codice numerico che intendi usare per sbloccare il telefono (minimo 4 cifre), premi sul bottone Continua, immetti nuovamente il PIN da te scelto e premi sul pulsante OK per confermare le modifiche.

Per impostare un nuovo codice PIN, modificando quello indicato in precedenza, devi ripetere esattamente gli stessi passaggi (avendo cura di immettere, quando richiesto, il vecchio codice).



Nota:
se lo desideri, puoi impostare una password come codice di sicurezza.
Per farlo, recati in Impostazioni > Sicurezza/Sicurezza e posizione, tocca la voce Blocco schermo e, anziché toccare la voce PIN, accedi alla sezione Password.
Anche in questo caso, il codice da te scelto dovrà essere lungo almeno 4 caratteri.

Sequenza visiva

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Per tua informazione, la sequenza di sblocco è un “disegno” che può essere creato scorrendo il dito sui punti disegnati a schermo, senza però mai alzarlo da quest’ultimo.
Se ritieni opportuno bloccare il telefono con questa tecnica (sapendo però che è quella più facilmente “indovinabile” da parte di chi dovesse guardarti mentre sblocchi il telefono), agisci come segue:
apri le Impostazioni di Android, tocca le voci Sicurezza e posizione/Sicurezza Blocco schermo e, in seguito, recati nella sezione Sequenza.

Fatto ciò, specifica se avviare Android soltanto dopo aver impartito la sequenza, traccia a schermo quella che intendi utilizzare, sollevando il dito soltanto a conclusione della stessa, premi sul pulsante Avanti, ripeti la medesima operazione nella schermata successiva e finalizza il tutto premendo il bottone OK.



Anche in questo caso, puoi definire una nuova sequenza ripetendo gli stessi passaggi:
per completare la modifica, ti sarà però chiesto di tracciare la sequenza attualmente in uso.

Come bloccare un telefono Android rubato

Non hai trovato utili le informazioni che ti ho fornito finora, poiché hai la necessità di bloccare un telefono Android che ti è stato rubato?
Allora, senza esitare un attimo in più, leggi le istruzioni fornite di seguito:
agendo in tempo e con un pizzico di fortuna, è possibile ottenere il risultato sperato, rendendo la vita molto difficile a chi tenterà di approfittare indebitamente del terminale che possedevi.
In bocca al lupo!

Bloccare un telefono Android a distanza

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La prima cosa che devi fare, dopo esserti reso conto del furto, è quella di bloccare immediatamente lo smartphone tramite Android Device Manager (o Gestione dispositivi Android):
un servizio offerto da Google che, tramite l’utilizzo di un’interfaccia molto semplice, permette di localizzare il telefono su una mappa, di bloccarlo con un codice (che non è possibile bypassare neanche spegnendo lo smartphone) oppure di eliminare tutti i dati memorizzati, riportandolo allo stato di fabbrica.

Devi sapere, inoltre, che le versioni di Android pari o successive alla 6.0 integrano un meccanismo di sicurezza “resistente” anche al ripristino del telefono:
la procedura di configurazione iniziale successiva, infatti, richiede l’inserimento dell’account Google precedentemente utilizzato, operazione obbligatoria per poter utilizzare nuovamente il dispositivo.
Per questo, esistono buone possibilità che, dopo il ripristino del dispositivo allo stato di fabbrica (effettuato da te oppure forzato dal “nuovo possessore”), lo smartphone risulti completamente inutilizzabile.



Infine, tengo a precisarti un aspetto fondamentale di Android Device Manager:
è possibile effettuare le operazioni di blocco e di ripristino soltanto se il telefono è acceso e collegato a Internet; inoltre, affinché il dispositivo possa essere localizzato, è necessario che il GPS sia attivo e che siano state concesse le autorizzazioni di localizzazione da remoto.
Se ben ti ricordi, avevo chiarito questo aspetto nel mio tutorial su come localizzare un cellulare con Gmail.

Chiarito questo aspetto fondamentale, è il momento di metterti all’opera:
innanzitutto, accedi al sito Internet di Gestione Dispositivi Android ed effettua l’accesso utilizzando le credenziali Gmail configurate nello smartphone che intendi bloccare.



Successivamente, seleziona il device in questione servendoti delle icone a forma di smartphone collocate in alto a sinistra e attendi qualche istante affinché la schermata di gestione venga caricata:
nella parte centrale della mappa viene mostrata la posizione attuale del telefono, se disponibile, oppure l’ultima posizione nota; nella barra di sinistra, invece, risiedono i pulsanti per effettuare le operazioni di blocco ripristino completo del telefono.

Per bloccare il telefono con un codice, premi sul bottone Blocca il dispositivo, indica un eventuale messaggio da mostrare a schermo (ad es.
un numero di telefono presso cui contattarti) e finalizza il tutto premendo sul pulsante Blocca il dispositivo.
Come ti ho spiegato poc’anzi, il blocco impostato in tal modo non può essere aggirato nemmeno spegnendo e riaccendendo il cellulare.



Se, invece, è tua intenzione cancellare completamente i dati presenti sul dispositivo, devi premere il bottone Resetta il dispositivo per accedere alla sezione più appropriata; prima di andare avanti, tieni presente che quest’operazione comporta la cancellazione completa e irreversibile dei dati in memoria (inclusa l’eventuale scheda microSD) e che impedisce il futuro accesso ai servizi di localizzazione.

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Tutto chiaro?
OK! A questo punto, non ti resta che procedere cliccando nuovamente sul pulsante Resetta dispositivo e digitando, come ulteriore misura di sicurezza, le credenziali dell’account Google associato.
Se il telefono è collegato a Internet, la procedura di ripristino inizierà automaticamente (a meno che il ladro non abbia provveduto a effettuarla in precedenza); in caso contrario, questa verrà avviata non appena il telefono ritornerà online.

Se non disponi di un computer da cui effettuare il blocco, puoi installare l’app gratuita Gestione Dispositivi Android su un altro smartphone o tablet Android:
dopo averla avviata, indica l’account Google con cui effettuare l’accesso (scegliendo, all’occorrenza, di accedere come ospite) e agisci in modo esattamente analogo a quanto ti ho spiegato nei passaggi precedenti.



Come dici?
Sul tuo dispositivo era installata un’app antifurto come Android Lost o Cerberus e ora vorresti capire, nel concreto, come bloccare il telefono “da remoto” sfruttando una di queste due soluzioni?
Allora dai un’occhiata alla mia guida su come ritrovare il cellulare Android, in cui ti ho spiegato nel dettaglio le modalità di funzionamento di queste due app (che, tra le altre cose, permettono anche di impartire comandi tramite SMS, eliminando, dunque, la necessità di una connessione a Internet, presente, invece, in Gestione Dispositivi Android).

Richiedere il blocco IMEI

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Non sei riuscito a bloccare il tuo telefono in tempo perché il ladro, purtroppo, ti ha battuto sul tempo?
Non temere, hai ancora un’altra possibilità di rendere lo smartphone in questione parzialmente inutilizzabile:
quella di richiedere il blocco IMEI.



Se non ne avessi mai sentito parlare, il codice IMEI è un identificativo univoco associato a ogni smartphone (e più in generale, a ogni dispositivo che si collega alla rete mobile), tramite il quale è possibile riconoscerlo a livello di rete; richiedendo il blocco di questo codice, il telefono in questione non potrà più accedere alle reti nazionali, pertanto non sarà più in grado di effettuare o ricevere chiamate, inviare o ricevere SMS e collegarsi a Internet tramite rete cellulare:
una bella grana per chi tenterà di utilizzare il dispositivo in modo indebito o, peggio ancora, di venderlo!

Per procedere in tal senso, devi innanzitutto risalire al codice IMEI del dispositivo che ti interessa bloccare:
esso è indicato sulla confezione di vendita dello stesso, solitamente su un’etichetta bianca incollata a uno dei lati della scatola.
In alternativa, ci sono anche altre strade che puoi seguire, come ti ho spiegato in questo mio tutorial specifico.



Nota:
se stai leggendo questa guida a scopo informativo, sappi che puoi recuperare il codice IMEI digitando il codice *#06# nel dialer del telefono (la schermata di composizione manuale di un numero di telefono).

Individuato il codice, prendine nota e recati alla più vicina stazione dei Carabinieri per sporgere denuncia di furto (o di smarrimento del telefono):
una volta comunicate le tue intenzioni alle autorità, rispondi alle domande che ti verranno poste (IMEI del dispositivo, dettagli estetici e circostanze in cui si è verificato l’evento) e fornisci un tuo documento in corso di validità.



A denuncia effettuata, puoi procedere con la richiesta di blocco operatore presso il gestore di telefonia a cui appartiene la SIM inserita nel telefono rubato:
come ti ho spiegato nella mia guida su come sbloccare un telefono bloccato da operatore, quest’operazione comporta non soltanto il blocco della SIM rubata, ma anche l’inserimento dell’IMEI del dispositivo in una specie di black list (condivisa da tutti i gestori di telefonia nazionali), la quale impedirà l’accesso del telefono alle reti cellulari.

Il modo più rapido di procedere è quello di recarsi in un punto vendita dell’operatore in questione:
dopo aver comunicato la tua esigenza, ti verrà chiesto di fornire il codice IMEI del telefono, il numero della scheda SIM, un documento di riconoscimento valido e, se necessario, il verbale della denuncia sporta in precedenza.
Conclusa questa fase, l’IMEI verrà inserito in black list e avrai la possibilità di chiedere una nuova SIM con lo stesso numero (e lo stesso credito) di quella rubata.



In alternativa, puoi procedere a mezzo posta o fax, inviando l’apposito modulo presso il recapito specifico del tuo operatore, segnalato sul modulo stesso; ricorda di allegare una copia del verbale della denuncia sporta in precedenza e un documento in corso di validità.
Di seguito ti illustro dove scaricare i moduli dei più noti operatori di telefonia nazionale.

  • TIM – recati nella sezione “modulistica” del portale dell’operatore, scorri in basso fino a trovare la sezione Mobile e, dopo aver identificato il modulo di tuo interesse, premi sul pulsante Scarica in sua corrispondenza, per scaricarne una copia in PDF, oppure sul pulsante Compila, per riempirlo direttamente online.
    Se hai una SIM associata a piano ricaricabile, devi avvalerti del modulo di Richiesta di blocco e sblocco IMEI per apparati rubati o smarriti, collocato sotto la voce Clienti ricaricabili; altrimenti, devi utilizzare un modulo con nome uguale ma disponibile sotto la voce Clienti con abbonamento (per accedervi, potresti dover cliccare sul pulsante Vedi tutti).
  • Vodafone – visita l’apposita sezione del sito Web dell’operatore, accedi con il tuo account Vodafone e compila il modulo attenendoti scrupolosamente alle istruzioni mostrate a schermo.
  • Wind – accedi all’area moduli del sito Internet di Wind, identifica il MODULO RICHIESTA BLOCCO/SBLOCCO DEL TELEFONINO e premi sull’icona a forma di floppy disk a esso corrispondente, per visualizzare il modulo PDF dedicato.
    Una volta scaricato il documento, stampalo, compilalo in tutte le sue parti e invialo all’indirizzo indicato sul modulo stesso, avendo cura di allegare i documenti illustrati in precedenza.
  • Fastweb – scarica questo modulo, compilalo in tutte le sue parti e spediscilo via fax (insieme alla copia del documento di identità e il verbale della denuncia) al numero specificato sulla prima pagina del documento.
  • Tre – collegati al sito Internet di Tre, clicca sulla voce Modulo di richiesta blocco/sblocco del Cellulare per sfurto e smarrimento e scarica il modulo PDF che ti viene proposto; infine, compilalo in tutte le sue parti e trasmettilo al numero di fax indicato in alto a sinistra.
  • Iliad – dopo esserti collegato a questo sito Internet, scarica il modulo per la richiesta di blocco/sblocco della SIM Iliad e del codice IMEI che trovi al suo interno, stampalo, compilalo e spediscilo tramite raccomandata A/R all’indirizzo Iliad Italia S.p.A., CP 14106, 20146 Milano oppure al numero di fax 0230377960 (allegando, in ogni caso, un documento d’identità valido).
  • PosteMobile – accedi al sito Internet dell’operatore, clicca sulla voce Richiesta sblocco/sblocco IMEI e, dopo aver scaricato il modulo PDF, compilalo e spediscilo (allegando i documenti specificati precedentemente) a uno dei recapiti segnalati nella sua parte finale.

Laddove avessi bisogno di chiarimenti su uno dei passaggi sopraelencati, ti consiglio di contattare l’operatore di competenza e richiedere informazioni dettagliate sulla procedura di blocco.
Ti ho mostrato i passaggi da seguire per parlare telefonicamente (ma non solo) con un addetto ai lavori nei miei tutorial dedicati a TIM, Vodafone, Wind, Tre e Fastweb.