come giocare alla ps su android



come giocare alla ps su android

Vorresti giocare ai giochi che possiedi su PlayStation 4 sul tuo smartphone o tablet Android?
Il televisore a cui è collegata la console è quasi sempre occupata e vorresti quindi poter giocare in mobilità?
Sarai ben felice di sapere che sei nel posto giusto al momento giusto.
Infatti, a breve ti spiegherò come giocare alla PS4 su Android.

Come risultato finale, sarai in grado di giocare a tutti i titoli presenti nella tua libreria PlayStation 4 direttamente dal tuo smartphone e tablet e potrai lasciare quindi libero il televisore collegato alla console.
Nel caso in cui te lo stessi chiedendo, ti spiegherò anche come utilizzare il tuo dispositivo mobile come secondo schermo per effettuare interessanti operazioni, come leggere la chat mentre sei in diretta su Twitch.



Coraggio:
che aspetti lì impalato?
Vuoi giocare ai titoli PlayStation 4 sul tuo device Android?
Sì o No?
Perfetto, allora leggi e metti in pratica le brevi istruzioni che trovi qui sotto.
Ti assicuro che nel giro di pochissimi minuti ti starai divertendo con il tuo gioco preferito.
A me non resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e, soprattutto, buon divertimento!

Indice

  • Requisiti minimi
  • Operazioni preliminari
  • Come giocare alla PS4 su Android in Remote Play
  • Utilizzare lo smartphone o il tablet come secondo schermo su PS4

Requisiti minimi

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Prima di entrare nel dettaglio della procedura su come giocare alla PS4 su Android, ritengo di fondamentale importanza spiegarti di cosa hai bisogno per raggiungere il tuo obiettivo.
Ti ricordo che per giocare ai titoli per PlayStation 4 sul tuo smartphone o tablet devi effettuare lo streaming dei contenuti dalla console al dispositivo mobile.

Per questo motivo, devi disporre di una buona connessione a Internet.
Per prestazioni ottimali, Sony consiglia una connessione a banda larga con una velocità sia in download che in upload di almeno 15 Mbps.
Il requisito minimo è, invece, di 5 Mbps.
Per verificare di avere questo requisito, ti consiglio di consultare la mia guida su come verificare la velocità di connessione.



Oltre a questo, la possibilità di giocare ai titoli PlayStation 4 su Android è limitata esclusivamente agli smartphone e tablet della gamma Sony Xperia.
In particolare, tra i modelli compatibili ci sono Xperia XZ3, Xperia XZ2 Premium, Xperia XZ2, Xperia XZ2 Compact, Xperia XZ1, Xperia XZ1 Compact e Xperia XZ Premium.
Esistono anche delle versioni non ufficiali dell’app per il Remote Play che funzionano su device differenti, ma te le sconsiglio in quanto potrebbero non funzionare bene e, cosa ancora più grave, includere dei malware.

Per alcuni di questi dispositivi, esiste anche un Game Control Mount venduto separatamente che consente di posizionare lo smartphone sopra al controller e giocare più comodamente.
Per il resto, hai chiaramente bisogno di una PS4 connessa a Internet (lo smartphone può essere connesso anche a un’altra rete). Per verificare che la tua PS4 sia connessa a Internet, ti invito a dare un’occhiata al mio tutorial su come accedere a PlayStation Network, mentre per ulteriori informazioni ti consiglio di consultare le linee guida ufficiali di Sony.



Operazioni preliminari

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Una volta che ti sei accertato di avere i requisiti minimi che ho descritto nel capitolo precedente, direi che sei pronto per configurare come si deve la tua PlayStation 4, in modo da abilitarla al Remote Play.



Per fare questo, accendi la PS4, recati nella barra degli strumenti superiore e seleziona l’icona Impostazioni.
Dopodiché, premi il tasto X del controller sopra alla voce Impostazioni della connessione di Riproduzione remota e spunta la casella Abilita riproduzione remota.

A questo punto, torna nella pagina iniziale delle Impostazioni di PS4 e seleziona la voce Impostazioni di risparmio energetico.
Fatto ciò, premi il pulsante X del controller sulla voce Imposta le funzioni disponibili nella modalità di riposo e spunta le caselle Rimani connesso a Internet e Abilita l’accensione della PS4 dalla rete.
In questo modo, potrai utilizzare il Remote Play anche quando la console sarà in standby.



Come giocare alla PS4 su Android in Remote Play

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Per giocare ai titoli PlayStation 4 sul tuo smartphone o tablet Android, devi sfruttare l’apposita applicazione ufficiale PS4 Remote Play, sviluppata direttamente da Sony.



Per scaricare e installare quest’ultima, recati sul Play Store, cerca “ps4 remote play” e premi sull’icona dell’app (un controller bianco su sfondo blu).
Dopodiché, premi sulla voce Installa e attendi che il tuo dispositivo completi l’operazione.

Una volta avviata l’applicazione, devi scegliere se vuoi utilizzare il controller Dualshock 4 o sei vuoi farne a meno.
Nel primo caso, attiva il Bluetooth sul tuo dispositivo mobile (dal menu a tendina che esce dall’alto oppure dalle Impostazioni di Android) e fai tap sulla voce Registra.
Ora compariranno a schermo le istruzioni per associare il tuo controller.
In linea generale, devi solamente tenere premuto il pulsante PlayStation del controller fino a quando la luce superiore non lampeggia.



Per procedere, fai quindi tap sulla voce Avanti e attendi che il software termini la scansione della rete.
L’applicazione dovrebbe trovare da sola la console e associarla al tuo smartphone nel giro di pochi minuti.
Nel caso in cui tu non riesca a effettuare quest’operazione, fai tap sulla voce Registra manualmente presente in basso a destra.

Dopodiché torna sulla PlayStation 4, recati nella barra degli strumenti superiore e premi il pulsante X del controller sopra all’icona delle Impostazioni.
A questo punto, seleziona la voce Impostazione della connessione della Riproduzione remota e in seguito Aggiungi dispositivo.
Ti verrà fornito un codice per l’accoppiamento della console ad Android.
Torna ora sullo smartphone o sul tablet, digita il succitato codice e fai tap sulla voce Registra.



Perfetto:
ora il tuo dispositivo mobile è correttamente accoppiato alla console. Nel caso in cui tu abbia configurato il controller, potrai utilizzare quest’ultimo per gestire da remoto la console, altrimenti compariranno a schermo degli appositi tasti virtuali per controllare la PlayStation 4 tramite touch screen.

Utilizzare lo smartphone o tablet come secondo schermo per la PS4

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Come dici?
Vorresti utilizzare il tuo smartphone o tablet Android come secondo schermo mentre effettui altre operazioni sulla PlayStation?
Ebbene, è possibile fare anche questo! In che modo?
Te lo spiego subito.

Innanzitutto, devi scaricare e installare l’applicazione ufficiale PS4 Second Screen.
Recati, quindi, sul Play Store, cerca “ps4 second screen” e fai tap sull’icona dell’app (uno smartphone bianco su sfondo blu).
A questo punto, premi sulla voce Installa e il gioco è fatto.
L’applicazione è compatibile con tutti i dispositivi che montano una versione di Android uguale o superiore alla 4.3.



Una volta avviata l’applicazione, premi sulla voce Avanti e in seguito su Conferma e continua.
Dopodiché, premi sull’icona X presente in alto a sinistra e fai tap sul nome della PlayStation 4 che vuoi associare al dispositivo.
A questo punto, torna sulla PlayStation 4, recati nella barra degli strumenti superiore e seleziona l’icona delle Impostazioni.
Fatto ciò, premi il tasto X del controller sopra all’opzione Impostazione della connessione dell’app per dispositivi mobili e in seguito sull’opzione Aggiungi dispositivo.

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Successivamente, torna sul tuo smartphone o tablet, digita il codice che ti ha suggerito la PS4 e fai tap sulla voce Registra.
Ora, fai tap sull’icona Secondo schermo e potrai utilizzare il tuo dispositivo mobile in questa modalità.
Ad esempio, puoi utilizzare i tasti PlayStation, Back (indietro) e Options e le freccette emulate a schermo per gestire la console.

Premendo sulle icone presenti nella barra superiore, puoi anche utilizzare la tastiera dello smartphone (o del tablet) per inserire del testo (quando richiesto) oppure controllare la chat del tuo streaming.
Per ulteriori informazioni su quest’ultimo, ti consiglio di consultare la mia guida su come streammare su Twitch da PS4.



come non pagare whatsapp android



come non pagare whatsapp android

Stento a crederci, ma ancora oggi ricevo molti messaggi da persone che mi chiedono se esiste un modo per non pagare WhatsApp.
Ora, è vero che viviamo in un periodo di crisi economica e che anche pochi euro fanno comodo nel bilancio mensile di una persona (specie se giovane), ma mi sembra davvero assurdo cercare di risparmiare su un servizio che costa 89 centesimi – ripeto, 89 centesimi – all’anno!

Un po’ più comprensibile è la situazione di chi, come un amico che mi ha scritto qualche giorno fa, si trova con l’abbonamento di WhatsApp in scadenza e per questioni tecniche (ad esempio il cambio di carta di credito) è impossibilitato a fare il pagamento.
È a loro che è indirizzato il tutorial di oggi, nel quale vedremo insieme come non pagare WhatsApp Android, o meglio, come rinnovare l’abbonamento di WhatsApp su uno smartphone Android quando cause di forza maggiore impediscono il pagamento del rinnovo.



Per fortuna non è una situazione disperata come sembra:
esistono metodi legali, supportati ufficialmente da WhatsApp, che permettono di delegare il pagamento del servizio senza rischiare di perdere il proprio account.
Se sei interessato alla cosa e vuoi saperne di più, continua a leggere, trovi spiegato tutto qui sotto.

Delegare il pagamento di WhatsApp

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Il modo più semplice per non pagare WhatsApp Android è chiedere a un amico o un parente di rinnovare l’abbonamento al servizio al proprio posto.
Se al momento sei impossibilitato a pagare il tuo abbonamento, puoi delegare il rinnovo della sottoscrizione a un’altra persona seguendo una di queste due procedure.

  • Invio di un link per il pagamento tramite PayPal – se la persona che deve pagare il tuo abbonamento a WhatsApp dispone di un conto PayPal, puoi generare un link per il rinnovo della tua sottoscrizione e inviarlo a quest’ultima.
    Per generare il link, apri WhatsApp, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
    Dopodiché spostati su Account > Info pagamento, premi sul pulsante Invia link pagamento e invia l’email con il link per pagare WhatsApp alla persona che deve rinnovare il servizio per tuo conto.
  • Funzione “paga per un amico” di WhatsApp – la persona che deve pagare il rinnovo del tuo abbonamento WhatsApp utilizza Android?
    In questo caso può sfruttare la funzione “paga per un amico” che permette di effettuare il pagamento per un’altra persona usando la carta di credito associata al proprio smartphone.
    Per pagare il tuo abbonamento, la persona in questione deve premere sul pulsante (…) di WhatsApp, recarsi nel menu Impostazioni > Contatti dell’applicazione e selezionare la voce Paga per un amico dalla schermata che si apre.
    Dopodiché deve premere sul pulsante Scegli un contatto, selezionare il tuo nominativo e completare normalmente il pagamento (come se stesse rinnovando la sua sottoscrizione).

In entrambi i casi, il rinnovo dell’abbonamento dovrebbe risultare in maniera istantanea.
Per verificare la nuova data di scadenza del tuo account WhatsApp, avvia l’applicazione, premi sul pulsante (…) collocato in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare.
Dopodiché spostati su Account > Info pagamento e controlla la data di scadenza del servizio (che dovrebbe essere di 1, 3 o 5 anni successiva a quella che visualizzavi prima del rinnovo).



Ripristinare la licenza da iPhone

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Sei passato da iPhone ad Android?
Allora forse sei esentato ufficialmente dal pagamento del canone di WhatsApp.
Mi spiego meglio.



Fino a qualche anno fa la versione iOS di WhatsApp era a pagamento, costava 89 centesimi da pagare al momento del download.
Successivamente, quando l’applicazione ha adottato il modello di sottoscrizione annuale su tutte le piattaforme (con download gratuito) è stato deciso che chi aveva acquistato WhatsApp su iPhone aveva diritto a una licenza lifetime, senza scadenza.

Se tu sei tra i fortunati che hanno acquistato WhatsApp su iOS quando l’applicazione era ancora a pagamento, puoi installare l’applicazione sul tuo smartphone Android (a patto che tu abbia lo stesso numero che usavi su iPhone) e ottenere una licenza a vita anche sul sistema operativo del robottino verde.



In alternativa, se utilizzi un numero di telefono differente, puoi trasferire la licenza lifetime da iOS ad Android avviando l’applicazione su iPhone e recandoti nel menu Impostazioni > Account > Cambia numero.
Trovi maggiori informazioni su questa procedura nel mio tutorial su come trasferire WhatsApp.

Attenzione ai client di terze parti!

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Su Internet è facile imbattersi in client non ufficiali che consentono – tra le altre cose – di non pagare WhatsApp Android.
Il mio consiglio è di starne assolutamente alla larga in quanto possono portare alla sospensione, temporanea o addirittura permanente, del proprio account.

Come ti ho spiegato nel mio tutorial su come sbloccare WhatsApp, l’utilizzo di client di terze parti (quindi applicazioni diverse dal WhatsApp ufficiale) non è autorizzato e porta, per l’appunto, alla sospensione del proprio account (misura contro la quale noi utenti possiamo fare ben poco).
Fai attenzione!



come resettare box android



come resettare box android

Qualche tempo fa, hai deciso di avvalerti di un TV box Android sia per aggiungere funzionalità multimediali al tuo televisore sia per poter utilizzare al meglio Kodi.
Sul più bello, però, il dispositivo che avevi scelto ha smesso di funzionare in modo corretto:
le app non partono più o, addirittura, lo stesso box si blocca sulla schermata d’avvio, rovinandoti il pomeriggio o la serata che avevi tenuto libera proprio per gustarti un film o una serie TV in pace.

Ma non disperare, il tuo tempo no nè ancora perso:
se seguirai i consigli che intendo offrirti di seguito, in pochi minuti potrai resettare box Android e renderlo di nuovo operativo, ripristinando anche le impostazioni e i profili che avevi preventivamente configurato su Kodi:
in questo modo non dovrai reimpostare manualmente l’intero catalogo multimediale che con tanta cura avevi realizzato!



Per prima cosa, ti indicherò tutti i passaggi che devi effettuare per poter eseguire un backup di Kodi e un backup delle impostazioni di sistema di Android (qualora il TV Box si avviii ancora), per poi procedere con le istruzioni relative al ripristino del box Android, sia utilizzando il sistema operativo che avvalendoti del pulsante di reset, presente praticamente su tutti i dispositivi di questo tipo.
A questo punto, non mi resta altro da fare che augurarti buona lettura e buona fortuna!

Indice

  • Operazioni preliminari
  • Come resettare box Android tramite il sistema operativo
  • Come resettare box Android tramite hardware

Operazioni preliminari

Prima di resettare il tuo box Android, ti consiglio di effettuare alcune operazioni preventive per semplificare la configurazione successiva.
Mi riferisco alla procedura per salvare la configurazione del media center Kodi (di cui ti ho parlato nello specifico nella mia guida dedicata) e a quella per effettuare la medesima operazione con le impostazioni del sistema operativo Android, avvalendoti dell’account Google configurato al suo interno.



Backup impostazioni Kodi

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Per effettuare un backup delle impostazioni di Kodi, avvia l’app sul box Android utilizzando l’icona presente nella dashboard (l’area in cui risiedono i collegamenti rapidi alle app più usate) o nel menu App dello stesso, spostati poi nella barra sinistra di Kodi utilizzando il telecomando, clicca sul pulsante Add-on e ripeti successivamente l’opreazione con il pulsante Installa da repository, collocato in alto a sinistra.



Nella nuova finestra proposta, clicca ancora sulla voce Add-on Programmi, identifica il componente aggiuntivo Backup e premi sul pulsante Installa per effettuare immediatamente il setup dello stesso.

Una volta completata l’operazione, torna alla schemrata principale di Kodi utilizzando il tasto back/indietro del telecomando, accedi alla sezione Add-on collocata nella barra di navigazione sinistra e clicca sull’icona Backup (a forma di disco floppy) residente al suo interno.



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Una volta aperta l’app, clicca sulla voce Backup collocata al suo interno per aprire subito la finestra di configurazione:
per aggiungere un percorso in cui salvare il backup (puoi scegliere tra percorso di rete, chiavetta USB o microSD), clicca sul menu Cartella Remota e seleziona successivamente la voce Seleziona percorso dal menu a tendina Tipo percorso remoto.



A questo punto, spostati sulla voce Seleziona percorso remoto e premi il tasto OK del telecomando per scegliere, di fatto, la cartella da utilizzare:
seguendo le istruzioni proposte nella fienstra successiva, potrai scegliere se salvare il file di backup in un percorso di rete SMB, in una memoria esterna, in un percorso di rete NFS o all’interno di un dispositivo UPnP.

In alternativa, puoi salvare il backup anche su Google DriveDropbox:
in questo caso, nel menu a tendina Tipo percorso remoto, devi scegliere tra uno dei due servizi cloud e seguire le istruzioni visualizzate a schermo per effettuare l’accesso e selezionare la cartella remota in cui salvare il file.



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Una volta completata la fase di selezione della cartella di backup e tornato alla schermata principale dell’add-on, fai clic sul pulsante Selezione File collocato a sinistra, per scegliere cosa includere nel backup di Kodi:
personalmente, ti consiglio di apporre il segno di spunta accanto alle voci Profili, File di configurazione, Add-on Utente Dati add-on per salvare tutte le impostazioni principali del programma.



Una volta completata la scelta, premi sul pulsante OK collocato a destra, clicca per tre volte sul pulsante Back/Indietro del telecomando per tornare alla sezione “Add-on” di Kodi, clicca ancora una volta sull’icona di Backup e, infine, avvia la procedura di salvataggio cliccando sulla voce Backup:
a seconda della dimensione dei file e del percorso scelto, potrebbero essere necessari alcuni minuti per portare a termine il tutto.

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Effettuare il ripristino del backup di Kodi è semplicissimo:
una volta resettato il box Android, apri nuovamente l’app Kodi e installa l’add-on “Backup” come ti ho mostrato in precedenza.

Seleziona, quindi, la voce Ripristino e indica, avvalendoti dei menu e dei pulsanti proposti, il percorso remoto in cui hai salvato il file di backup.
Infine, non devi far altro che cliccare sul nome del file in questione (aiutandoti con la data, se non sai quale scegliere) per avviare il ripristino delle impostazioni.



Backup impostazioni Android

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Effettuare il backup delle impostazioni e delle app installate sul TV Box Android è molto semplice, poiché il tutto si “lega” all’account Google che hai configurato all’interno del sistema oeprativo.



Come dici?
Non hai ancora collegato l’account Google al box?
Non preoccuparti, si tratta di un’operazione estremamente semplice:
per prima cosa, clicca sull’icona di Google Play (a forma di triangolo colorato) annessa alla dashboard o alla schermata Home del sistema operativo, digita, utilizzando la tastiera a schermo attraverso il telecomando, le credenziali del tuo account Google nelle apposite caselle (se non ne disponi, puoi crearlo rapidamente seguendo le mie istruzioni in merito) e premi sul pulsante Accedi.

Una volta effettuato il login, il sistema mostrerà una finestra che chiede se effettuare il backup delle impostazioni (Wi-Fi, contatti, app e così via) che andrai a installare sul sistema operativo:
tutto ciò che devi fare è apporre il segno di spunta accanto all’apposita voce per effettuare il backup automatico dei dati del dispositivo.
Una volta configurato il backup, fai clic sul pulsante Avanti collocato in basso a destra per finalizzare l’operazione.



Se, invece, avevi preventivamente effettuato l’accesso, puoi attivare il backup automatico dalle impostazioni di Android premendo sul pulsante Impostazioni (o SettingsMore Settings o voci simili, variabili a seconda del modello in tuo possesso), cliccando poi sulla voce Backup e Ripristino e assicurandoti che la levetta collocata accanto alla voce Backup dei miei dati sia impostata su ON.

Per ripristinare le impostazioni così salvate, non dovrai fare altro che configurare, una volta resettato il box Android, lo stesso account Google da cui hai agito, per poi confermare la volontà di effettuare il ripristino durante la procedura di configurazione.



Come resettare box Android tramite il sistema operativo

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Ora che hai messo al sicuro i tuoi dati, puoi finalmente resettare box Android e riportarlo allo stato di fabbrica.
In linea di massima, i passaggi da eseguire sono gli stessi che probabilmente hai già effettuato su uno smartphone Android:
l’unica differenza è che, questa volta, dovrai procedere avvalendoti del telecomando.



Dunque, se possibile, avvia il box Android, clicca sul menu Impostazioni (o simili, il nome dipende dal modello di dispositivo in tuo possesso), scegli la voce Memoria e ripristino dalla schermata che si apre, dopodiché clicca sulla voce Ripristino dati di fabbrica:
a questo punto, consapevole del fatto che la procedura cancellerà completamente i dati presenti sul box, clicca sulla voce  collocata nella finestra d’avviso successiva per avviare immediatamente la procedura di ripristino.

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In alcuni box Android, la summenzionata procedura potrebbe leggermente variare:
una volta avuto accesso al menu Impostazioni, potresti aver bisogno di cliccare sulla voce More settings per accedere ai settaggi aggiuntivi di Android.

In questo modo, si aprirà una schermata del tutto simile alle classiche impostazioni di Android su smartphone:
tutto ciò che devi fare, a questo punto, è cliccare sul menu Backup e ripristino e successivamente sulla voce Ripristino dati di fabbrica.



A questo punto, consapevole del fatto che l’operazione cancellerà tutti i dati di Android, non devi fare altro che cliccare sulla voce Ripristina telefono per avviare immediatamente il processo di reset.

Come resettare box Android tramite hardware

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Come dici?
Hai letto attentamente le istruzioni che ti ho fornito finora, ma non hai potuto avvalertene perché il tuo TV Box Android non si avvia affatto?
Non disperare, come ultima spiaggia puoi tentare di resettare il dispositivo tramite l’apposito pulsante hardware, di cui tutti i device di questo tipo sono dotati.



Tale pulsante permette, nello specifico, di effettuare il ripristino istantaneo alle impostazioni di fabbrica salvate nel firmware del box Android, così da poterlo riportare alle impostazioni iniziali anche nel caso in cui si accenda oppure risulti bloccato alla schermata di avvio.

La posizione del pulsante di ripristino cambia su ogni modello:
essa è facilmente riconoscibile poiché si presenta come un piccolo foro, in cui è possibile inserire un piccolo oggetto appuntito (come uno stuzzicadenti o un ago, per intenderci), in alcuni casi accompagnato dalla dicitura RESET e collocato solitamente in prosismità delle porte HDMI e di alimentazione del box.
Ricorda che, anche con questo tipo di ripristino, i dati salvati sul box Android verranno irrimediabilmente persi.



Ad ogni modo, una volta identificato il foro, collega il dispositivo alla corrente elettrica, assicurati che questo sia acceso e, avvalendoti di uno stuzzicadenti o di un oggetto sottile e appuntito, premi delicatamente il pulsante nascosto all’interno del foro e tienilo premuto per almeno 10 secondi.

Fatto ciò, rilascia il pulsante e collega il cavo video (ad es.
HDMI) al televisore per verificare che la procedura sia andata a buon fine:
tieni presente che il primo avvio del sistema operativo potrebbe essere molto lungo (e durare anche 10 minuti), dunque non preoccuparti se, all’inizio, Android potrebbe sembrarti bloccato all’avvio.



come spiare whatsapp android



come spiare whatsapp android

Viste le numerose richieste che ho ricevuto in merito, oggi torno ad occuparmi di un argomento che ho già trattato diverse volte in passato:
come spiare WhatsApp Android.
No, tranquillo, non voglio incentivare attività illegali come il monitoraggio delle comunicazioni elettroniche.
Tutt’altro.
Con il tutorial di oggi voglio analizzare alcune tecniche adottate dai criminali informatici per captare le nostre conversazioni su WhatsApp e voglio farti scoprire tutte le “armi” che abbiamo a nostra disposizione per difenderci.

Per fortuna la situazione non è drammatica come qualcuno vuole farla apparire.
Su Android, WhatsApp utilizza una tecnica di cifratura denominata end-to-end che rende i messaggi visibili solo ai rispettivi mittenti e destinatari.
Le chat arrivano in forma criptata perfino sui server del servizio ed è difficile che un malintenzionato possa “catturarle” con attività come lo sniffing delle reti wireless (a meno che non ci sia una falla nell’implementazione del sistema di cifratura, questo non possiamo saperlo).
Ad ogni modo è vietato abbassare la guardia!



Esistono tecniche – se vogliamo meno raffinate ma ugualmente molto pericolose – che permettono di rubare l’identità di una persona su WhatsApp accedendo fisicamente al suo smartphone.
Vediamo subito quali sono e attrezziamoci per evitare che qualcuno possa metterle in pratica sui nostri cellulari.

Spiare WhatsApp Android con WhatsApp Web

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WhatsApp Web, come sicuramente ben saprai, è una funzione di WhatsApp che permette di accedere al servizio via Web.
Funziona su qualsiasi computer ed è compatibile con tantissimi browser diversi:
Chrome, Firefox, Opera e Safari (con funzioni limitate, come ti ho spiegato anche nel mio post su WhatsApp per PC).

Utilizzarlo è davvero semplicissimo:
basta collegarsi al sito web.whatsapp.com, scansionare con la fotocamera dello smartphone il QR code che compare sullo schermo del PC e il gioco è fatto.
E quindi, cosa c’è di pericoloso in tutto questo?



I rischi per la nostra privacy arrivano dal fatto che WhatsApp Web è in grado di memorizzare l’identità dell’utente (basta mettere il segno di spunta sull’opzione Resta connesso per accedere al servizio senza dover scansionare il QR code) e dal fatto che non è richiesta la presenza dello smartphone sulla stessa rete Wi-Fi del PC.
WhatsApp Web funziona solo se lo smartphone su cui è installato WhatsApp è acceso e connesso a Internet, ma la connessione può avvenire tramite qualsiasi rete wireless o addirittura tramite la rete dati 3G/LTE, i due dispositivi non devono trovarsi necessariamente nella stessa stanza.

Questo significa che un malintenzionato potrebbe sottrarti lo smartphone con una scusa (es.
la necessità di fare una chiamata urgente), utilizzarlo per accedere a WhatsApp Web e mantenere l’accesso alle tue conversazioni per diversi giorni.



Come difendersi:
per difenderti da questo tipo di minacce devi mettere in pratica un po’ di buonsenso, quindi non devi prestare lo smartphone a sconosciuti e non devi lasciarlo incustodito in luoghi pubblici.
Inoltre puoi recarti nel menu Chat > […] > WhatsApp Web di WhatsApp e controllare tutte le sessioni di WhatsApp Web attive sul tuo account.
Se ne rilevi qualche attività sospetta, premi sul pulsante Disconnettiti da tutti i computer e tutti i PC connessi al tuo account perderanno l’accesso (sarà necessario scansionare nuovamente il QR code con il telefonino per accedere a WhatsApp Web).

Clonare WhatsApp

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Un’altra delle tecniche utilizzate dai criminali informatici per spiare WhatsApp Android è clonare il MAC address del telefono della vittima, installare WhatsApp e rubare l’identità della persona da spiare.
Si tratta di una procedura molto elaborata, alquanto lunga da mettere in pratica, ma ancora molto pericolosa.

Il MAC address, qualora non ne avessi mai sentito parlare, è un codice di 12 cifre che permette di identificare in maniera univoca tutti i dispositivi in grado di connettersi a Internet.
Anche WhatsApp lo utilizza, insieme al numero di telefono, per verificare l’identità dei propri utenti… ed è qui che i criminali informatici possono mettere il loro zampino.



Esistono delle applicazioni, come per esempio BusyBox e Mac Address Ghost, che consentono di camuffare il MAC address degli smartphone Android (solo quelli precedentemente sottoposti alla procedura di root) facendolo apparire come quello di un altro telefono.

Questo “trucchetto” può consentire a un malintenzionato di clonare il MAC address di un telefono (lo smartphone della persona da spiare), installare una nuova copia di WhatsApp, attivarla con il numero della vittima e ottenere così l’accesso completo a tutte le sue conversazioni.



Come difendersi: questo tipo di attacco, così come quello che abbiamo visto in precedenza, richiede un accesso fisico allo smartphone della vittima.
Ciò significa che puoi evitarlo non lasciando il tuo cellulare in balìa degli sconosciuti e applicando alcune elementari misure di protezione.

Una di queste è sicuramente l’utilizzo di un PIN sicuro per evitare accessi non autorizzati allo smartphone (d’altronde per visualizzare il MAC address del cellulare basta andare nel menu delle impostazioni, non bisogna essere hacker!).
Se non hai già provveduto a farlo, imposta un PIN sicuro sul tuo Android recandoti nel menu Impostazioni > Sicurezza > Blocco Schermo e selezionando la voce PIN da quest’ultimo.
In alternativa puoi anche selezionare la voce Sequenza e utilizzare una gesture (cioè un “disegno” da fare con il dito sullo schermo del telefono) al posto del codice numerico.



Altro consiglio che mi sento di darti è quello di vietare la visualizzazione degli SMS nella lock-screen di Android (in questo modo anche l’SMS con il codice di verifica di WhatsApp non può essere visualizzato dai malintenzionati).
Per riuscirci, recati nel menu Impostazioni > Sicurezza > Blocco Schermo di Android, imposta un PIN o una Sequenza e scegli di nascondere i contenuti sensibili.

Applicazioni spia

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Come ti ho spiegato anche nel mio tutorial su come spiare cellulari Android, il Google Play Store pullula di applicazioni per il parental control e la localizzazione remota degli smartphone che, se opportunamente configurate, possono consentire a un malintenzionato di spiare un telefono a distanza catturando tutto quello che viene digitato sulla sua tastiera e quello che accade sul suo schermo.

Come difendersi:
anche le applicazioni spia necessitano di un accesso fisico al telefono per poter essere installate, quindi valgono tutti i consigli che ti ho dato prima.
Inoltre potresti provare ad accedere al menu Impostazioni > App > Tutte di Android e vedere se c’è qualche nome “sospetto” fra le applicazioni installate sul cellulare.



Purtroppo l’assenza di nomi “sospetti” dai menu di Android non fuga completamente il dubbio relativo alla presenza di applicazioni spia sul cellulare.
Questo genere di app, infatti, ha l’abilità di nascondersi da tutti i menu di sistema e per liberarsene bisogna prima sbloccarle inserendo delle apposite password.

La persona spiata, ovviamente, non conosce queste password e quindi può liberarsi dell’applicazione spia solo formattando il proprio device.
Se tu hai questo tipo di sospetto ma non hai trovato nomi “strani” nel menu di Android, prova a resettare Android seguendo il mio tutorial sull’argomento e dovresti risolvere il problema.



Sniffing wireless

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WhatsApp per Android, come precisato all’inizio di questo post, utilizza un sistema di cifratura end-to-end denominato TextSecure.
Questo sistema è basato sull’utilizzo di due chiavi:
una chiave pubblica che viene condivisa con il nostro interlocutore e serve a cifrare i messaggi in uscita e una chiave pubblica che invece risiede unicamente sul nostro smartphone e ci permette di decifrare i messaggi in entrata.



Con la cifratura end-to-end, il rischio legato al monitoraggio delle reti wireless (il cosiddetto sniffing wireless) è ridotto al minimo, in quanto tutte le informazioni circolano in forma criptata ma… c’è un ma.

WhatsApp è un’applicazione closed source, non possiamo analizzare a fondo il suo codice sorgente, e quindi non possiamo sapere se la cifratura viene applicata sempre, se in alcuni paesi viene disattivata su richiesta dei governi locali o se la sua implementazione è stata fatta a regola d’arte.
Va da sé che un semplice errore nell’utilizzo di questa tecnologia renderebbe nuovamente vulnerabile l’applicazione e abbasserebbe di molto la sicurezza delle nostre conversazioni.



Un primo campanello d’allarme circa la sicurezza della cifratura end-to-end in WhatsApp è arrivato nell’aprile del 2015, quando un team di ricercatori tedeschi ha scoperto che solo le comunicazioni Android > Android venivano protette con la cifratura TextSecure.
In altre circostanze la app utilizzava una tecnologia basata sull’algoritmo RC4 che non è più ritenuto impenetrabile ed è molto più facile da decodificare per i criminali informatici.

Ora la situazione dovrebbe essere migliorata.
Gli sviluppatori del sistema di cifratura di WhatsApp hanno assicurato che la cifratura end-to-end arriverà gradualmente su tutte le piattaforme, ma rimane l’incognita relativa all’impossibilità di controllare il codice di WhatsApp.
Non possiamo sapere se e quali tipi di comunicazioni vengono effettivamente criptati.
Dobbiamo “fidarci”.



Come difendersi: se la cifratura end-to-end non funziona, purtroppo noi utenti non possiamo fare nulla.
L’unico consiglio che mi sento di darti è evitare le connessioni Wi-Fi pubbliche, che come noto sono il terreno di caccia preferito dai criminali informatici.
Per il resto, se non ti fidi di WhatsApp smetti di usarlo e rivolgiti ad un’altra applicazione di messaggistica con cifratura end-to-end, possibilmente open source (in modo da avere maggiori garanzie sul funzionamento della cifratura).

come trasmettere schermo android su pc



come trasmettere schermo android su pc

Ti piacerebbe tanto proiettare lo schermo del tuo smartphone Android sul PC ma temi che le competenze informatiche richieste per compiere quest’operazione siano troppo elevate per te? Sono felice di dirti che ti sbagli, e pure di grosso! Con tutti gli strumenti che oggi ci sono a disposizione, la condivisione dello schermo di uno smartphone (o di un tablet) sul computer non è per nulla complessa:
conoscendo le soluzioni giuste, sono sufficienti pochi minuti per riuscire nell’intento!

Come dici?
Proprio non sai da dove iniziare?
Non ti preoccupare:
sappi che ti trovi nel posto giusto, in un momento che non può essere migliore! Di seguito, infatti, ti illustrerò come trasmettere schermo Android su PC con delle soluzioni semplici, gratuite, e soprattutto veloci. Per raggiungere l’obiettivo, ti spiegherò come sfruttare una funzionalità integrata in Windows 10, poi ti segnalerò un’estensione dedicata al browser Google Chrome (che però richiede la presenza di un cavo USB per il collegamento) e infine ti segnalerò dei software dedicati che permettono di condividere lo schermo di Android sul computer.



Escludendo la prima soluzione, dedicata soltanto all’ultima versione del sistema operativo Microsoft, le soluzioni che sto per consigliarti sono adatte anche a macOS e Linux, quindi indipendentemente dal sistema che utilizzi sul tuo computer, stai sicuro che riuscirai nel tuo intento.
Che aspetti a cominciare?
Ritagliati qualche minuto di tempo libero, leggi attentamente le mie “dritte” e, in men che non si dica, il gioco sarà fatto!

Indice

  • Trasmetti schermo (Windows 10)
  • Vysor (Windows/macOS/Linux)
  • TeamViewer (Windows/macOS/Linux)
  • AirDroid (Windows/macOS)

Trasmetti schermo

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Disponi di un PC equipaggiato con Windows 10?
Perfetto, sono lieto di comunicarti che puoi trasmettere lo schermo di Android sul tuo computer senza installare nessun programma.
Tutto quello che devi fare è sfruttare Miracast, una funzionalità integrata in Windows e disponibile anche nei sistemi operativi Android 5 e successivi che permette, per l’appunto, di condividere lo schermo dei dispositivi portatili sul PC.

Come si usa Miracast?
Te lo spiego subito.
Per prima cosa, accertati che il device Android e il computer siano collegati alla stessa rete, dopodiché clicca sul pulsante Start di Windows collocato in basso a sinistra (l’icona a forma di bandierina), premi sul pulsante  posto sulla piccola barra laterale, poi seleziona le voci Sistema e Proiezione in questo PC.



Una volta aperto il nuovo pannello, imposta su Disponibile ovunque nelle reti sicure il primo menu a tendina e su Solo la prima volta il secondo.
Ora, per predisporre il computer alla ricezione del segnale Miracast, chiudi la finestra delle Impostazioni, clicca di nuovo sul tasto Start (oppure sulla barra di ricerca di Cortana), digita la parola Connetti e fai clic sulla prima icona che compare nel menu.

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A questo punto prendi il tuo dispositivo Android, richiama l’area di notifica con uno swipe dall’alto verso il basso, esegui ancora un piccolo swipe per espandere la zona dedicata ai pulsanti funzione e fai tap sull’icona Multi-schermoSmart-View Trasmetti (il nome può variare a seconda del sistema operativo).
Pigia sul nome del computer Windows 10 su cui hai avviato Connetti, attendi qualche secondo, premi sul pulsante  di Windows 10 per accordare il permesso di trasmissione e vedrai comparire lo schermo di Android direttamente sul PC!

In alcune interfacce personalizzate di Android potresti dover accedere alla funzionalità di trasmissione schermo attraverso altri menu.
Ad esempio, se il tuo device utilizza la MIUI di Xiaomi, devi fare tap sull’icona Impostazioni, poi devi premere sulla voce Altro presente nel riquadro Rete e devi fare tap sull’opzione Schermo wireless.
Se necessario, sposta su Attivato l’interruttore collocato in alto e attendi che il PC venga rilevato.



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Fatto ciò, non ti resta che premere sul nome del computer per avviare la condivisione dello schermo e accordare i permessi di trasmissione come spiegato in precedenza.
Questa è indubbiamente la soluzione più semplice per trasmettere schermo Android su PC, ma il tutto si limita a una semplice “riproduzione” dello schermo, senza la possibilità di poter controllare il dispositivo dal computer.



Vysor

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Come ti ho spiegato poco fa, la soluzione “Trasmetti schermo” di Windows 10 permette la visualizzazione del display di Android sul computer, ma ne impedisce il controllo.
Con Vysor questo limite viene abolito:
si tratta di un’app per Android, funzionante anche su dispositivi che non dispongono dei permessi di root, che permette di trasmettere e controllare lo schermo del device attraverso il browser Google Chrome.
Tutto ciò di cui necessiti, quindi, è un computer con su installato Google Chrome (se non sai come fare, ti invito a consultare il mio tutorial in merito) e un cavo USB con cui collegarvi il dispositivo Android.



Se disponi di sistema operativo Windows, ti consiglio di installare preventivamente i driver ADB per evitare di incorrere in problemi:
per farlo, collegati a questo sito Web, poi fai clic sul link di download relativo alla versione più recente del software e attendi che il file venga scaricato sul tuo computer.

A download completato, avvia il programma e premi sul pulsante , dopodiché digita la lettera Y, poi premi Invio, e ripeti tre volte quest’operazione.
A questo punto, premi sui pulsanti Avanti, InstallaFine:
l’installazione dei driver è così conclusa.
Questo passaggio non è necessario né su macOS né su Linux, in quanto ADB è nativamente compatibile con questi sistemi operativi.



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Ora devi attivare le opzioni sviluppatore e la modalità debug su Android:
fai quindi tap sull’icona Impostazioni presente nella lista app del dispositivo, seleziona la voce Info sul telefono, cerca la dicitura Numero build (o Versione MIUI, nel caso tu disponga di un dispositivo Xiaomi) e fai tap 7 volte su di essa per attivare la modalità di sviluppo.



Torna ora alla schermata principale del menu Impostazioni, seleziona la voce Opzioni di sviluppoOpzioni sviluppatore (oppure Impostazioni aggiuntive > Opzioni sviluppatore se ti trovi su una ROM MIUI) e sposta su Attivato l’interruttore in corrispondenza della voce Debug USB.
In ultimo, installa l’app Vysor dal Play Store e collega il tuo dispositivo al PC tramite cavo USB.

A questo punto spostati sul computer, avvia il browser Google Chrome e collegati al sito Internet di Vysor, fai clic sui tasti AggiungiAggiungi App, dopodiché clicca sull’icona di Vysor che compare nella scheda App di Chrome che si apre automaticamente (in alternativa, puoi richiamare la sezione Apps tramite l’apposita icona collocata nella barra dei preferiti).
In questa fase, clicca su OK nella finestra di richiesta permessi che compare su Android, per trasmettere e controllare lo schermo:
attendi qualche secondo e il gioco è fatto!



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La versione gratuita di Vysor non ha limiti di tempo sull’utilizzo, tuttavia prevede la comparsa di un banner pubblicitario ogni mezz’ora di attività.
Per eliminare questo limite, e sbloccare anche le altre funzionalità dell’app (come la modifica della risoluzione e della qualità di trasmissione, la comunicazione in modalità wireless, la cattura di screenshot, screencast ecc.), puoi acquistare una licenza mensile a 2,50$annuale a 10$ o permanente a 40$.

TeamViewer

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Un altro validissimo metodo per trasmettere schermo Android su PC è senza ombra di dubbio TeamViewer, un famosissimo software per il controllo remoto di computer e dispositivi portatili.
L’app dedicata al controllo remoto di Android si chiama TeamViewer QuickSupport (o QS) e consente il controllo remoto del dispositivo tramite computer, esattamente come succede con la già conosciuta e apprezzata app “classica” per PC.

La prima cosa che devi fare per avvalerti di TeamViewer QuickSupport è installare la succitata app dal Play Store di Android, per poi procedere all’installazione dell’app “compagna” sul computer. Per procurarti la versione computer del software, collegati a questo sito Internet, individua la versione più adatta al tuo sistema operativo e clicca sul pulsante Scarica TeamViewer.



Al termine del download, se disponi di Windows, avvia il file appena scaricato (facendo doppio clic su di esso), apponi il segno di spunta sulle voci Installa e su per scopi privati / non commerciali, clicca sui pulsanti Accetto – fine e il gioco è fatto.
Al termine del setup, il programma si aprirà automaticamente.

Se invece disponi di un Mac, avvia il file scaricato con un doppio clic e ripeti l’operazione sull’icona a forma di pacchetto che compare nella nuova finestra.
Successivamente, premi due volte sul pulsante Continua, poi su Accetta e su Installa, inserisci la password del tuo account utente nell’apposita casella e premi infine su Installa software.



Lo step immediatamente successivo prevede la configurazione iniziale di TeamViewer, che per i tuoi scopi puoi tranquillamente tralasciare:
premi sui pulsanti ContinuaSaltaTermina.
Pigia su Chiudi nella finestra di installazione del programma, poi su Sposta:
la finestra principale di TeamViewer, identica a quella per Windows, si apre automaticamente.

A questo punto, prendi il tuo dispositivo Android, avvia QuickSupport dalla lista app del tuo device e annota il numero che vedi nella sezione Il Tuo ID, spostati sul computer e ricopia lo stesso numero nella casella ID Interlocutore situata nel programma TeamViewer e clicca sul pulsante Collegati, premi sui pulsanti Consenti e Avvia Adesso che compaiono nella schermata di Android e il gioco è fatto:
da questo momento, puoi controllare il tuo device tramite TeamViewer in esecuzione sul computer.



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Usando le apposite schede collocate in alto, puoi accedere a funzionalità per la cattura di screenshot, gestione delle app e scambio dati, il tutto in modo semplice e veloce.
Puoi interrompere la trasmissione dello schermo in qualsiasi momento, chiudendo il programma sul PC o richiamando l’icona di QuickSupport dall’area di notifica di Android.



AirDroid

Le soluzioni che ti ho elencato fino ad ora non ti hanno soddisfatto?
Allora ti consiglio di rivolgerti ad AirDroid:
si tratta di un’app per Android che, in combinazione con un programma Windows e macOS, offre numerosi strumenti per il controllo del dispositivo sfruttando il computer, tra cui la possibilità di trasmettere lo schermo.
L’app funziona egregiamente sia su dispositivi dotati di root che non, anche se, in quest’ultimo caso, ci sarà bisogno di concedere più permessi d’accesso.

Fatta questa doverosa premessa, la prima cosa da fare è scaricare e installare l’app AirDroid da Google Play, dopodiché procedere al setup del programma per computer.
Collegati dunque al sito Internet di AirDroid, premi sul pulsante Scarica AirDroid – È gratuito e clicca sull’icona relativa al sistema operativo che possiedi.
Se disponi di Windows, avvia il file appena scaricato e installalo cliccando sui pulsanti OKAvantiAccettoInstallaFine.
Se invece possiedi un Mac, avvia il file scaricato e trascina l’icona del programma nella cartella Applicazioni di macOS, apri la suddetta cartella con un doppio clic e avvia AirDroid facendo clic destro sulla sua icona, selezionando la voce Apri dal menu che compare e poi premendo sul pulsante Apri (devi farlo soltanto al primo avvio).



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Completate queste operazioni, le due procedure si equivalgono:
clicca sulla voce Registrati/Iscriviti collocata subito sotto il pulsante Accedi, compila gli appositi campi (posti nella nuova finestra del browser che viene aperta) con le informazioni richieste, dopodiché premi il pulsante Registrati e attendi la comparsa della finestra di conferma.
Chiudi il browser, torna all’app per computer, inserisci l’indirizzo email e la password scelta in precedenza nelle caselle preposte, e fai clic sul pulsante Accedi.
Se ti trovi su Windows, clicca sul pulsante Consenti accesso per abilitare l’accesso completo alla rete.



A questo punto avvia l’app AirDroid sul tuo dispositivo Android, fai quattro swipe verso sinistra per saltare rapidamente il tutorial, poi sfiora il pulsante Accedi o Registrati e, nei campi dedicati, digita il medesimo indirizzo email e la stessa password usata in precedenza, dopodiché fai tap sul pulsante Accedi, poi più volte sul pulsante Consenti per accordare i permessi richiesti.
Torna ora al programma per PC e recati nella sezione AirMirror cliccando sull’icona a forma di binocolo che trovi nella barra laterale del programma; se intendi soltanto visualizzare lo schermo del tuo dispositivo, clicca sul pulsante Modalità Solo Lettura e poi sul pulsante Avvia Adesso che compare sulla schermata del device Android:
dopo qualche secondo vedrai il display proiettato sul computer.

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Se invece intendi controllare Android usando mouse e tastiera del computer, puoi agire in due modi differenti:
se disponi dei permessi di root, sempre dalla sezione AirMirror del programma, fai clic sul pulsante AirMirror e, infine, concedi l’accesso root su Android sfiorando le voci Permetti e Permetti comunque (o Concedi, a seconda della versione del sistema operativo).

Qualora il tuo device non disponesse dei permessi di root, devi effettuare un’operazione preventiva che richiede la presenza del cavo USB (è necessario soltanto la prima volta):
abilita la modalità sviluppatore e il debug USB come ti ho mostrato nella sezione relativa a Vysor, collega il dispositivo al PC tramite cavetto, fai clic sui pulsanti AirMirror Impostazione completata.



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Dopo qualche secondo, vedrai comparire nella finestra di AirDroid lo schermo del tuo dispositivo, che potrai controllare comodamente utilizzando mouse e tastiera:
a questo punto puoi tranquillamente scollegare il cavo USB e continuare ad usare il device direttamente dal computer.



Hai visto?
Trasmettere lo schermo del tuo dispositivo Android sul computer non è affare così complesso:
basta conoscere i giusti programmi! Voglio però avvisarti che, su alcune specifiche versioni di Android, il controllo del dispositivo potrebbe non essere disponibile, dunque i programmi sopracitati si “limiteranno” a condividere lo schermo:
se necessiti con urgenza di questa funzionalità, il mio consiglio è quello di effettuare il root seguendo il mio tutorial, per poi ritentare il controllo in un secondo momento, con la procedura che ritieni più opportuna tra quelle che ti ho suggerito.

giochi android



giochi android

Gli smartphone sono strumenti utilissimi:
ci permettono di comunicare, lavorare, informarci in tempo reale su quello che succede nel mondo… però diciamolo, chi resiste alla tentazione di trasformarli in console portatili e divertirsi con qualche videogame?

Lo so, anche tu ami giocare con il tuo telefonino non appena se ne presenta l’occasione, ed è per questo che oggi ho deciso di proporti una bella sezione di giochi per Android che secondo me vanno scaricati subito.
Dai puzzle game agli sparatutto, dai titoli action a quelli sportivi, ce n’è davvero per tutti i gusti.
Buon divertimento!



Platform e Azione

Cominciamo con una bella rassegna di giochi per Android dove l’azione, la prontezza di riflessi e il divertimento la fanno da padroni.

  • GTA III e GTA Vice City (4,49€) – due capitoli del passato recente di Grand Theft Auto ottimizzati perfettamente per Android.
    Semplicemente imperdibili!
  • Rayman Jungle Run e Rayman Fiesta Run (2,69€) – due spassosissimi platform con protagonista il mitico Rayman in cui bisogna saltare da una piattaforma all’altra e abbattere i nemici raccogliendo lum e gettoni d’oro.
  • Il cavaliere oscuro (5,99€) – un bel titolo action in 3D dedicato a Batman.
  • Zombie Tsunami (Gratis) – originale titolo a tema zombie in cui bisogna mangiare i sopravvissuti per far crescere la propria orda di morti-viventi.
  • Prince of Persia (1,79€) – un grande classico del mondo videoludico in versione mobile.
    Buona grafica.
  • Sonic The Hedgehog (2,77€) – un caposaldo del mondo dei videogiochi, scaricalo e non te ne pentirai! Sono disponibili anche altri capitoli della saga sul Play Store.
  • Metal Slug 3 (3,59€) – storico sparatutto a tema bellico in cui la freniticità e il divertimento la fanno da padroni.
    Sul Play Store si possono trovare anche altri capitoli della saga.
  • Meltdown (Gratis) – altro sparatutto molto frenetico e divertente con grafica in stile cartoon.

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Puzzle Game e Strategia

Fra i giochi per Android più popolari del Google Play Store ci sono tantissimi puzzle game, questi sono i migliori:

  • Candy Crush Saga (Gratis) – probabilmente il puzzle game più famoso degli ultimi tempi.
    Per giocare, bisogna allineare le caramelle dello stesso tipo e creare le migliori combo possibili.
    Crea dipendenza!
  • Pet Rescue Saga (Gratis) – divertentissimo puzzle game dagli stessi autori di Candy Crush Saga nel quale bisogna allineare due o più blocchi dello stesso colore per salvare i cuccioli disseminati lungo i quadri.
  • Plants vs Zombies (0,89€) – un altro classico del mondo videoludico mobile.
    Si tratta di un tower-defense in cui bisogna sfruttare delle piante per abbattere un’orda di temibili zombie.
  • Ruzzle (Gratis) – lo “Scarabeo” del nuovo millennio.
    Impossibile non conoscerlo.
  • Fruit Ninja (0,70€) – storico titolo per smartphone e tablet in cui bisogna sfidare gli altri (o la CPU) tagliando della frutta che salta sullo schermo.
  • Clash of Clans (Gratis) – popolarissimo gioco di strategia in cui bisogna costruire un villaggio, addestra le proprie truppe e combattere con migliaia di altri giocatori online.
  • Worms 2 (2,00€) – divertentissimo gioco strategico della saga “Worms”.
    Da non perdere.
  • Temple Run 2 (Gratis) – famoso gioco di azione in cui bisogna inclinare lo smartphone per far spostare il proprio personaggio lungo un percorso irto di ostacoli.
  • TETRIS (Gratis) – uno dei puzzle game più famosi della storia.
    Bellissima questa versione ottimizzata per i touch-screen.
  • Final Fantasy V (14,49€) – remake in italiano per uno dei vecchi capitoli della celebre saga di GDR Square-Enix.
    Costa molto, ma se sei un appassionato ne vale sicuramente la pena.

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Giochi di carte

Anche gli appassionati di giochi di carte possono contare su una vasta gamma di giochi per Android adatti alle loro esigenze.

  • World Series of Poker (Gratis) – senza ombra di dubbio uno dei migliori titoli di poker disponibili su Android.
    È possibile giocare online con altre persone di tutto il mondo e supporta anche Facebook.
  • Burraco Jogatina (Gratis) – ottimo titolo di Burraco che permette di giocare in modalità singola offline e multiplayer online realizzando sfide 2v2 o 4v4.
  • Scopa (Gratis) – per gli appassionati del classicissimo gioco della Scopa.
    Permette di giocare in modalità single player (contro la CPU) o in multiplayer sfidando altri utenti in tutto il mondo o persone che si trovano nei paraggi (via Bluetooth).
  • Briscola (Gratis) – nulla di meglio per giocare a Briscola su Android.
    Supporta la modalità single player e la modalità multiplayer tramite Facebook.
    Include tre differenti livelli di difficoltà e un avanzato sistema di traguardi.
  • Tressette (Gratis) – il Tressette su Android.
    Supporta la modalità single player e la modalità multiplayer per sfidare altri utenti in remoto o persone che si trovano nei paraggi (via Bluetooth).
    Include vari mazzi di carte e un intrigante sistema di traguardi che rende più vario il gioco.
  • 250+ collezione solitario (Gratis) – come facilmente intuibile dal titolo, si tratta di una fantastica app gratuita che include oltre 250 solitari (con relative istruzioni).
  • UNO and Friends (Gratis) – il divertentissimo gioco di carte UNO nella sua variante digitale.
    Da giocare in multiplayer online.

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Sport e Motori

Ami le auto, il calcio o il basket?
Ecco alcuni giochi per Android che devi assolutamente provare:

  • Asphalt 8:
    Airborne (Gratis)
    – uno dei migliori giochi di corse automobilistiche disponibili su Android, ha una grafica spettacolare e un parco auto vastissimo fra cui scegliere.
  • FIFA 14 (Gratis) – il gioco di calcio per eccellenza.
    Anche se i controlli non sono sempre comodissimi, ha un’ottima grafica ed una buona giocabilità.
  • Need for Speed Hot Pursuit (4,49€) – uno dei migliori titoli motoristici per Android.
    Oltre ad avere una bellissima grafica, include molte modalità di gioco differenti.
    Ci si può calare nei panni dei poliziotti o dei malviventi dando vita a inseguimenti mozzafiato.
  • GT Racing 2:
    The Real Car Exp (Gratis)
    – altro titolo dedicato alle quattro ruote molto divertente.
    Molto realistico e con un parco auto impressionante.
    Basti dire che include 67 auto su licenza e 13 piste, tra cui Mazda e Laguna Seca.
  • Jam City (Gratis) – un ottimo gioco di basket dalla grafica cartoonesca.

miglior browser android



miglior browser android

Innanzitutto veloce, ma anche user-friendly, sicuro e capace di integrarsi perfettamente con altri dispositivi:
dev’essere così un buon navigatore Web per smartphone e tablet.
Facile a dirsi, vero?
Ma, nel caso specifico della piattaforma mobile di casa Google, qual è, in realtà, il miglior browser Android fra i tanti disponibili sul Play Store?
Proviamo a scoprirlo insieme.

Qui sotto trovi un elenco con alcuni dei browser per Android più completi ed affidabili – oltre che gratuiti! – attualmente disponibili su Google Play con le loro principali caratteristiche.
Non ne esiste uno nettamente superiore agli altri, quindi provali tutti e scegli qual è il miglior browser Android in base a quelle che sono le tue personalissime esigenze e preferenze.



Fatta questa doverosa premessa, direi dunque di non perdere ulteriore tempo prezioso, di mettere al bando le ciance e di cominciare subito a cercare di individuare qual’è il miglioro browser Android per te.
Sono sicuro che alla fine riuscirai a trovare una soluzione in grado di soddisfare a pieno le tue necessità e che qualora necessario sarai anche pronto a fornire tutte le informazioni del caso ai tuoi amici desiderosi e bisognosi di ricevere qualche dritta analoga.
Scommettiamo?

Chrome

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Consigliato se… utilizzi Chrome per computer e vuoi beneficiare della sincronizzazione di preferiti e password.

Cominciamo questa guida dedica al miglior browser per Android con Chrome.
Trattasi senza ombra di dubbio della soluzione favorita, soprattutto per coloro che sono abituati ad usarlo su computer.
Questo perché Chrome è capace di sincronizzare i dati di navigazione (preferiti, password, schede e quant’altro) con tutti i device indipendentemente dal loro sistema operativo.



Anche in ambito mobile mantiene la sua velocità nel caricamento delle pagine – che può essere “aiutata” da una tecnologia di compressine dei dati – e funzioni avanzate quali la navigazione in incognito e la possibilità di visualizzare i siti in modalità desktop.

Puoi effettuare il download di Chrome dal Play Store facendo tap qui direttamente dal tuo dispositivo (anche se risulta già preinstallato sulla maggior parte degli smartphone e tablet Android in circolazione).



Firefox

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Consigliato se… utilizzi già la versione del browser per Windows, macOS e/o Linux per aver bookmarks, schede e form sempre sincronizzati.



Altro navigatore molto popolare in ambito desktop che porta gran parte delle sue caratteristiche su Android è Firefox.
La versione mobile del browser Mozilla è in grado di sincronizzare dati e impostazioni con la sua controparte per computer (o anche con altri dispositivi portatili) e dispone di una vastissima gamma di estensioni che possono essere usate per ampliare le funzioni della app “modellandola” in base alle proprie esigenze.

Protegge dai siti di phishing e dal tracciamento da parte dei sistemi pubblicitari.
In termini di prestazioni forse è leggermente inferiore a Chrome, ma nulla di drammatico.



Puoi effettuare il download di Firefox dal Play Store facendo tap qui direttamente dal tuo dispositivo.

Dolphin Browser

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Consigliato se… cerchi un browser per device mobile versatile e potente e non sei particolarmente interessato alla sincronizzazione dei preferiti con il computer.

Fra i principali contendenti alla palma di miglior browser Android c’è anche Dolphin Browser.
Si tratta di un navigatore molto leggero, rapido e ricco di funzionalità interessanti che può contare su una serie di estensioni per svolgere varie operazioni, come per esempio convertire le pagine Web in PDF, gestire le password e visualizzare i siti in versione desktop.



Sincronizza i dati di navigazione e le impostazioni su più device e, tramite un’apposita estensione per Chrome, Firefox o Safari, può inviare contenuti direttamente al computer.
Molto simpatica la possibilità di aprire siti Internet o compiere altre operazioni tramite gesture o comandi vocali personalizzati.
Funziona egregiamente anche sui terminali più datati.

Puoi effettuare il download di Dolphin Browser dal Play Store facendo tap qui direttamente dal tuo dispositivo.



Puffin Web Browser

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Consigliato se… cerchi un browser che garantisca la totale compatibilità con i contenuti in Flash disponibili online.



In un articolo dedicato a quelli che sono i migliori browser per Android non può non essere presente Puffin Web Browser.
Stiamo parlando dell’unico browser che, in ambito mobile, riesce ad assicurare la piena compatibilità con i contenuti in Flash.

Il browser, infatti, non utilizza il vecchio plugin di casa Adobe (che ormai non viene più sviluppato attivamente da anni), bensì una soluzione cloud che riesce a riprodurre abbastanza bene sia i video che i contenuti interattivi.
È gratis ma eventualmente è disponibile anche in una variante Pro (a pagamento) comprensive di funzionalità extra.



Puoi effettuare il download di Puffin Web Browser dal Play Store facendo tap qui direttamente dal tuo dispositivo.

Next Browser

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Consigliato se… badi più all’apparenza che ai contenuti e cerchi un browser alternativo a quelli che utilizzi solitamente per navigare in rete.

Da valutare con attenzione anche Next Browser, il quale presenta un’interfaccia utente particolarmente curata e, soprattutto, tante funzionalità interessanti.
Una di queste è la pagina iniziale, che oltre alle anteprime dei siti più visitati include delle notizie aggiornate in tempo reale da fonti personalizzabili (a mo’ di feed reader).



Supporta molteplici estensioni, fra cui quelle di Pocket, Facebook ed Evernote, e la sincronizzazione dei dati di navigazione con Chrome.
Non “gira” sempre benissimo sui terminali più datati.

Puoi effettuare il download di Next Browser dal Play Store facendo tap qui direttamente dal tuo dispositivo.



Opera (versione Mini/versione completa)

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Consigliato se… hai un dispositivo di fascia bassa o sei soggetto a soglie di traffico non proprio generose.



Se sei alla ricerca del miglior browser Android da installare su un dispositivo datato e/o poco performante, puoi provare Opera Mini che è molto leggero e dispone di una tecnologia di compressione dei dati che promette di far risparmiare fino al 90% di traffico.

La versione completa di Opera per Android, invece, offre un’interfaccia più curata e altre funzioni interessanti, come la possibilità di gestire i download e di leggere le news dai principali giornali online in una comoda schermata a schede.



Puoi effettuare il download di Opera Mini dal Play Store facendo tap qui direttamente dal tuo dispositivo.
Puoi invece scaricare la versione completa di Opera premendo qui.

UC Browser

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Consigliato se… non ti importa di sincronizzare preferiti e password tra più device e se sei soggetto al controllo delle soglie del traffico dati.

UC Browser è un altro tra i navigatori Web che ti suggerisco di provare se stai cercando un valido candidato al titolo di miglior browser Android.
Trattasi infatti di una soluzione ampiamente apprezzata sia dal pubblico che dalla critica e che vanta numerose recensioni positive su più siti specializzati.



Fiore all’occhiello di questo browser, è il suo sistema di precaricamento dei contenuti su server cloud grazie al quale è possibile ottenere prestazioni consistenti e un ampio risparmio di energia e dati.
Provalo e vedrai che non te ne pentirai.

Puoi effettuare il download di UC Browser dal Play Store facendo tap qui direttamente dal tuo dispositivo.



Naked Browser

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Consigliato se… non vuoi fornire i tuoi dati personali alle grandi azione e preferisci un browser con un’interfaccia, per così dire, povera.



Ad essere estremamente leggero e veloce è anche Naked Browser che ha un’interfaccia utente ridotta all’osso per pesare il meno possibile sulle risorse di sistema.
Tra le sue funzioni ci sono il ripristino automatico dai crash, la possibilità di ripristinare le schede chiuse, lo zoom con un solo dito e altro ancora.

Ad essere decisamente interessante è anche il fatto che questo browser risulta praticamente spoglio di tutte le funzioni “spia” solitamente presenti negli altri navigatori.
Naked Browser, infatti, non traccia, non salva preferenze e non comunica con nuvole e server remoti vari.
Insomma, è essenziale, sicuro e veloce.
Vale senz’altro la pena provarlo.



Puoi effettuare il download di Naked Browser dal Play Store facendo tap qui direttamente dal tuo dispositivo.

Sleipnir Mobile

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Consigliato se… apprezzi il controllo mediate gesture e sei alla ricerca di un prodotto in grado di sincronizzare i preferiti.

I browser Web per Android che ti ho suggerito nelle righe precedenti non sono riusciti ad attirare in maniera particolare la tua attenzione?
Allora da’ subito uno sguardo a Sleipnir Mobile. Si tratta di un navigatore Web per la piattaforma del robottino verde che propone un’interfaccia utente tanto interessante quanto innovativa.



Sleipnir Mobile fa inoltre ampio uso delle gesture ed offre un sistema di sincronizzazione cloud multi-device e multi-piattaforma.

Puoi effettuare il download di Sleipnir Mobile dal Play Store facendo tap qui direttamente dal tuo dispositivo.



risparmiare batteria android



risparmiare batteria android

Negli ultimi giorni hai acquistato un nuovo e “fiammante” smartphone Android ed al momento puoi ritenerti più che soddisfatto della scelta fatta. Va tutto alla grande, fatta eccezione per il fatto che la batteria del tuo nuovo device non riesce quasi mai ad arrivare a sera.
Scommetto quindi che ti piacerebbe guadagnare qualche ora di autonomia per il tuo telefono ma non sai come riuscirci.
Come dici?
Le cose stanno esattamente in questo modo?
Beh, allora forse posso darti una mano io a scoprire come risparmiare batteria Android.

Premesso che di miracoli non se ne possono fare (se la batteria del tuo smartphone non è abbastanza potente non puoi pretendere di farla durare chissà quanto), scaricando le app che sto per consigliarti e seguendo le indicazioni che trovi di seguito dovresti riuscire a migliorare la situazione. Quanto?
Dipende tutto da come e quanto agirai contro le applicazioni che mettono maggiormente alla prova la batteria del telefono, ad ogni modo dovresti riuscire ad arrivare alla fine della giornata senza troppi affanni.



Se sei quindi effettivamente interessato a scoprire tutto ciò che è possibile fare per provare a risparmiare batteria Android ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero, di afferrare il tuo smartphone e di concentrarti sulla lettura di questo tutorial.
Allora dimmi, sei pronto a scoprire come fare per poter risparmiare batteria Android?

Effettuare il root

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Mi spiace dirtelo, ma se vuoi agire in maniera chirurgica – e soprattutto efficace – sui consumi energetici del tuo smartphone devi sbloccare Android e ottenere i permessi di root.

Non sai di cosa sto parlando?
Allora ti spiego immediatamente di che cosa si tratta! Il root è una procedura che permette di ottenere i permessi da amministratore su Android ed eseguire operazioni a livello di sistema che normalmente non si possono effettuare a causa delle protezioni imposte da Google sul suo sistema operativo.
L’operazione richiede un po’ di impegno, un po’ di tempo ed ha qualche controindicazione, come per esempio la perdita della garanzia e la cancellazione dei dati presenti sul dispositivo (solo in caso di sblocco del bootloader).



Se vuoi saperne di più e se ti interessa capire in che modo procedere per poter sbloccare il tuo cellulare, leggi la mia guida su come effettuare il root su Android in cui ti ho spiegato in maniera dettagliatissima come prendere il pieno controllo di uno smartphone equipaggiato con il sistema del robottino verde.

Individuare le app che “succhiano” più energia

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Uno dei modi più efficaci per risparmiare batteria Android è scoprire quali app tengono impegnato il processore del telefono anche quando lo schermo è spento.
Si tratta di tutte quelle applicazioni che hanno bisogno di sincronizzare i dati o controllare aggiornamenti di contenuti o notizie online, che rimangono sempre attive in background e finiscono col consumare molta batteria.

Per scoprire quali app disturbano il “sonno” del tuo smartphone (deep sleep, in gergo), scarica Wakelock Detector dal Google Play Store e attendi qualche ora.
A questo punto, avvia Wakelock Detector, seleziona l’icona del processore (CPU wakelock) dal menu in alto a destra e troverai la lista delle applicazioni che occupano per più tempo la CPU quando il telefono è in stand-by.



Se non ne hai strettamente bisogno, provvedi ad eliminare le app che figurano ai primi posti della graduatoria e avvertirai subito dei miglioramenti nella durata della batteria.
Se non sai come disinstallare una app, non ti preoccupare:
basta andare nel menu Impostazioni, fare tap sulla voce Applicazioni, selezionarla e premere sul bottone Disinstalla.
Più semplice di così?

Ibernare le applicazioni

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Se con Wakelock Detector hai scoperto delle app succhia-energia ma non puoi cancellarle perché ti servono, puoi provare a ridurre il loro impatto sulla batteria installando Greenify.
Si tratta di un’applicazione che agisce proprio quando lo smartphone viene messo in stand-by per bloccare le app che tentano di “svegliare” il processore.

Funzionerebbe anche sui dispositivi non sottoposti alla procedura di root, ma per sfruttarne appieno tutte le capacità occorre avere un terminale sbloccato.
Puoi scoprire come usarla in dettaglio nella mia guida su come ibernare app Android.



Limitare l’uso della rete dati

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Un’altra tecnica molto efficace per ridurre i consumi energetici degli smartphone è limitare l’uso della connessione Internet, in Wi-Fi ma soprattutto in 3G ed LTE.
Per raggiungere questo scopo, puoi aiutarti con DroidWall, un firewall che consente di scegliere quali app possono accedere alla rete limitando il loro funzionamento solo sotto Wi-Fi o sotto connessione dati.



Per usarla, avviala, premi sul pulsante menu che si trova in basso a destra (l’icona con i tre puntini) e seleziona la voce Firewall disabilitato per attivare il firewall.
A questo punto, decidi se utilizzare il sistema whitelist (per bloccare l’accesso a Internet a tutte le app e segnare solo quelle che possono collegarsi alla rete) oppure il sistema blacklist (per consentire l’accesso a Internet a tutte le app e segnare solo quelle da bloccare) premendo sull’apposita voce in alto a sinistra.

Una volta fatto ciò, metti il segno di spunta accanto al tipo di connessione che può usare ciascuna app (Wi-Fi e/o 3G) e rendi attive le modifiche premendo prima sul pulsante menu in basso a destra e poi sulla voce Applica regole presente nel menu che si apre.



Ridurre la luminosità dello schermo

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Se hai effettuato le operazioni che ti ho indicato nelle righe precedenti, dovresti essere già riuscito a risparmiare un bel po’ di energia e ad aumentare l’autonomia del tuo smartphone.
Tuttavia c’è ancora una piccola cosa che puoi fare per cercare di risparmiare batteria Android:
abbassare la luminosità dello schermo.
Niente consuma di più la batteria del telefono che tenere il display acceso, pertanto abbassare la sua luminosità aiuta a risparmiare un bel po’ sui consumi.



Per compiere questa operazione, puoi recarti nel menu Impostazioni, premere sulla voce Schermo e fare tap su Luminosità.

In alternativa, puoi scaricare l’app gratuita Screen Filter, che permette di abbassare la luminosità del display andando oltre i valori previsti in maniera predefinita da Android.



Per servirti dell’app, avviala e sposta la sua barra di regolazione in avanti o indietro (per abbassare o aumentare la luminosità) dopodiché pigia sul bottone Set.
Per disattivarla, bisogna invece avviarla e premere su Clear.

Ridurre l’uso dei widget

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Lo so, i widget sono quella “cosa” che contribuisce a rendere lo smartphone più, per così dire, fico. Considerando però che il loro uso equivale un po’ come avere delle “mini-app” sempre in esecuzione, servirsi solo ed esclusivamente dei widget ritenuti indispensabili può essere senza ombra di dubbio molto utile per evitare di andare ad incidere in maniera negativa sulla reattività del dispositivo e sull’autonomia della batteria.

Se vuoi risparmiare batteria Android, ti suggerisco quindi di rimuovere i widget che non sono reputi fondamentali per le tue attività quotidiane. Se non sai come eliminare un widget, tieni il dito premuto su di esso per qualche secondo e trascinalo sull’icona Rimuovi che compare in alto.



Effettuare una scansione anti-malware

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Hai messo in pratica tutti gli accorgimenti di cui sopra ma la batteria del tuo smartphone Android continua a scaricarsi in maniera troppo rapida?
Se la risposta è affermativa allora prendi in seria considerazione l’idea che la colpa potrebbe essere, almeno in parte, di un malware.



Android, come senz’altro già saprai, è un OS mobile più “aperto” rispetto a Windows Phone e iOS.
Le applicazioni si possono scaricare anche da fonti esterne rispetto al Play Store e questo, unito al fatto che si tratta della piattaforma software più diffusa in ambito smartphone, ha reso il sistema operativo del robottino verde un bersaglio molto ghiotto per i fabbricanti di malware.
Dunque, in maniera pressoché analoga a quanto avviene sui PC, la presenza di un malware può causare rallentamenti e malfunzionamenti di vario genere, incluso un eccessivo consumo della batteria.

Quindi, se di recente hai scaricato qualche applicazione al di fuori del Play Store ufficiale, da’ uno sguardo alla mia guida dedicata agli antivirus Android ed installa subito un antivirus sul tuo smartphone (ce ne sono tantissimi gratuiti!) dopodiché effettua una scansione del sistema.
Probabilmente scoprirai che a consumare in maniera anomala la batteria del tuo smartphone Android era un malware.



Altre dritte utili

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Per concludere “in bella”, qui sono trovi alcuni ulteriori utili dritte che possono permetterti di risparmiare batteria Android in accoppiata ai suggerimenti già forniti.



  • Non usare task killer automatici – Anche se apparentemente possono sembrare efficaci, le applicazioni che forzano in maniera automatica la chiusura dei processi che presumibilmente consumano troppa CPU o RAM sono controproducenti poiché costringono il sistema operativo a ricaricare interamente le app terminate e quindi a consumare più risorse e batteria, occhio.
  • Non forzare la chiusura delle app manualmente – Per la medesima ragione di cui sopra, generalmente è inutile forzare la chiusura di un’applicazione rimuovendola dal menu del multi-tasking.
    Questa procedura è utile solo se l’app in questione risulta bloccata e non c’è verso di ripristinare il corretto funzionamento.
  • Aggiorna Android – Cerca di manette il tuo smartphone Android sempre aggiornamento all’ultima versione del sistema operativo disponibile per lo stesso (per maggiori informazioni su questa procedura leggi la mia guida sull’aggiornamento di Android).
    In questo modo eviterai di andare incontro ad eventuali bug e malfunzionamenti, compresi quelli che vanno a gravare sulla batteria, che potrebbero insorgere durante l’uso di alcune versioni meno recenti di Android.
  • Disattiva gli sfondi animanti – I wallpaper animati sono bellissimi ma consumano moltissima batteria.
    Per disattivarli, recati nella sezione dedicata alle applicazioni del menu delle impostazioni di Android e sostituiscili con degli sfondi statici.
  • Usa la modalità Risparmio energetico – La batteria del tuo smartphone Android è quasi del tutto scarica, non hai il caricatore a portata di mano e non sai come fare per evitare che il device si spenga inesorabilmente?
    Sfrutta il risparmio energetico. Tutto quello che devi fare per attivare la suddetta funzionalità è scorrere lo schermo dall’alto verso il basso per visualizzare il menu relativo alle impostazioni rapide, scorrere la barra apparsa finché non individui l’opzione in oggetto e pigiarci sopra.
    Per disattivarla effettua nuovamente la procedura appena vista.

app per ascoltare musica offline android



app per ascoltare musica offline android

La musica per te è tutto ed ogni momento è quello giusto per ascoltare i tuoi brani preferiti, che sia a casa o per strada non fa differenza, ti bastano il tuo fido smartphone (o tablet), l’app del servizio per lo streaming musicale che di solito utilizzi ed è fatta.
Peccato solo che non sempre sia disponibile una connessione ad Internet (indispensabile per poter riprodurre brani in streaming, appunto) e che quindi avere a portata di mano una o più risorse per fare il tutto anche offline farebbe decisamente comodo.

Come dici?
È proprio questo il motivo per cui sei qui sul mio sito?
Perché ti piacerebbe che ti consigliassi quale applicazione utile allo scopo?
Detto, fatto.
Se mi concedi qualche minuto del tuo prezioso tempo libero e se hai un dispositivo basato sulla piattaforma mobile del “robottino verde” posso indicarti tutte quelle che a mio modesto avviso rappresento le migliori app per ascoltare musica offline Android del momento e, credimi, ce ne sono veramente tante, alcune probabilmente le usi già ma non sai che possono essere sfruttate anche per lo scopo in questione.



Allora?
Ti va di approfondire l’argomento?
Si?
Grandioso! Suggerisco dunque di non perdere altro tempo in chiacchiere e di passare immediatamente all’azione vera e propria.
Mettiti bello comodo, afferra il tuo device e concentrarti sulla lettura di questo tutorial.
Vedrai, alla fine potrai dirti ben felice e soddisfatto di quanto appreso.
Buona lettura e buon download (delle app)!

PowerAmp

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Iniziamo questo excursus tra le app per ascoltare musica offline su Android parlando di PowerAmp.
Non la hai mai sentita nominare?
Strano, è famosissima.
Ad ogni modo non hai di che preoccuparti, rimediamo immediatamente. Trattasi di una delle migliori applicazioni per Android per riprodurre musica senza Internet.
Include tutta una serie di funzionalità avanzate che strizzano l’occhio ai veri aduiofili ma si presta senza problemi anche all’utilizzo da parte degli utenti senza particolari pretese.

Tra le funzioni di punta è il caso di segnalare il supporto ad un gran numero di formati, un equalizzatore a 10 bande, la ricerca automatica delle copertine e un controllo dedicato per i bassi.
Costa 3,99 euro (ma eventualmente è disponibile in versione trial scaricabile gratuitamente).



Per servirtene, scarica, installa ed avvia l’app sul tuo smartphone o sul tuo tablet dopodiché ti ritroverai al cospetto dell’interfaccia principale di PowerAmp.
Pigia dunque sul bottone con la nota musicale che sta in basso per selezionare i brani da riprodurre archiviati sul dispositivo.
Puoi cercarli nelle cartelle o nella libreria selezionando la rispettiva scheda.

Per quel che concerne i comandi per la riproduzione, puoi effettuare uno swipe verso destra o verso sinistra per cambiare la traccia in riproduzione oppure verso l’alto o verso il basso per cambiare le liste.
Facendo tap una volta sullo schermo puoi invece attivare i pannelli, mentre premendo a lungo più cambiare la copertina del brano.



In basso ci sono invece i pulsanti per andare alla lista precedenti oppure a quelle successive, quelli per “riavvolgere” il brano e per andare avanti nella riproduzione ed il bottone Play/Pausa.
Ancora più in basso viene poi indicato il tempo di riproduzione, qualità e formato del file audio in ascolto e la durata dello stesso.

I pulsanti presenti in alto ti consentono invece di accedere all’equalizatore ed alle opzioni di controllo del volume ed al menu per impostare il timer di spegnimento, i tag e alto ancora.



Shuttle Music Player

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L’app per ascoltare musica offline su Android che ti ho segnalato nelle righe precedenti non ti ha convinto perché cerchi di qualcosa di più semplice ed al contempo con un’interfaccia accattivante e leggera?
Allora credo proprio che Shuttle Music Player saprà soddisfarti.
Si tratta di un applicazione dotata di una UI molto elegante che offre tutte quelle che sono le funzioni di base per la riproduzione dei brani in libreria.



Ha dalla sua anche la presenza di ben due equalizzatori ed offre una buona gestione della coda.
L’app è gratuita (ma ne è disponibile anche una versione a pagamento con funzioni aggiuntive).

Mi chiedi come si utilizza?
Te lo spiego subito! Scarica, installa ed abbia Shuttle Music Player sul tuo dispositivo dopodiché seleziona i file audio da riprodurre prelevandoli dalla libreria del dispositivo, premi sul pulsante con i tre puntini che trovi in corrispondenza dell’anteprima del file audio n primo piano e seleziona Riproduci dal menu che appare per avviarne la riproduzione.



Ti segnalo poi che dallo stesso menu puoi visualizzare la biografia dell’artista/gruppo di riferimento, puoi aggiunge il brano ad una playlist ed alla coda di riproduzione, alla lista nera oppure puoi eliminarlo.

Mediante il mini player che vedrai comparire in basso potrai invece gestire al volo la riproduzione del brano premendo sul pulsante Play/Pausa a destra, mentre tappando sula sua copertina potrai visualizzare quest’ultima a tutto schermo ed accedere agli ulteriori controlli di riproduzione.



Pigiando poi sul bottone con i tre puntini che vedrai apparire nella parte in alto a destra potrai anche selezionare l’opzione per impostare il timer di spegnimento, potrai accedere all’equalizzatore e ricevere maggiori info sul brano selezionato.

Spotify

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Ha davvero bisogno di presentazioni?
Siamo al cospetto di Spotify, l’app di uno dei servizi per lo streaming musicale più popolari al mondo.
Perché te ne parlo in questo articolo se ad essere oggetto di discussione sono le app per l’ascolto della musica offline?
Beh, semplice, perché Spotify consente di fare anche questo. Sottoscrivendo un abbonamento Premium al costo di 9,99 euro/mese per un utente singolo (4,99 euro/mese se si è studenti) o 14,99 euro/mese per la variante Family utilizzabile da cinque persone è infatti possibile scaricare e riprodurre offline qualsiasi brano presente nell’immensa libreria musicale del servizio.

Il servizio Premium è comunque fruibile a costo zero per tutti i nuovi utenti per un periodo di prova solitamente compreso tra i 7 e i 30 giorni.
Come noto, Spotify può essere usato anche gratuitamente a vita, nella variante Free, ma in questo caso specifico vengono imposte molteplici limitazioni e, ovviamente, l’ascolto offline non è contemplato.



Per servirtene per ascoltare i tuoi brani musicali preferiti anche senza Internet, scarica, installa ed avvia l’app sul tuo dispositivo dopodiché accedi al servizio creando un account (per maggiori info sul da farsi puoi leggere il mio articolo su come si usa Spotify), individua l’album e la playlist di tuo interesse esplorando la home all’app o le varie sezioni disponibili previo tap sulla icone in basso, premi sull’immagine di copertina e sposta la levetta a fianco della voce Download da OFF a ON.

In caso di singoli brani, fai tap sul pulsante con i tre puntini verticali e tappa sulla voce Salva dal menu che vedi comparire.
Pigia poi sul bottone La tua libreria che sta in basso, seleziona la voce Brani e attiva l’opzione Download spostando la levetta da OFF a ON.
Facendo in questo modo, la funzione di download rimarrà attiva e ogni volta che salverai un brano nella tua libreria, questo verrà scaricato in maniera automatica.



Google Play Music

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In alternativa a Spotify, puoi rivolgerti a Google Play Music, l’app del servizio di streaming musicale di casa Google, come facilmente deducibile dal nome stesso, lanciato in Italia nel 2013.
Similmente a Spotify, si tratta di una risorsa che merita di essere menzionata in un articolo di questo tipo poiché nella sua forma a pagamento offre la possibilità di effettuare il download offline dei brani di interesse.



Per usufruire di tale funzionalità oltre che per accedere all’intero catalogo musicale di Play Music, occorre sottoscrivere l’abbonamento Unlimited (la versione gratuita del servizio non prevede l’ascolto offline ed applica svariate altre limitazioni) al costo di 9,99 euro/mese o di 14,99 euro/mese per la versione Famiglia ma per tutti i nuovi iscritti il servizio può essere provato gratuitamente per un certo numero di giorni e senza obbligo di rinnovo.

Per servirete, scarica, installata ed avvia l’app sul tuo dispositivo dopodiché esegui l’accesso tramite il tuo account Google (se non ne hai già uno, ti consiglio di leggere il mio articolo su come creare account Google per maggiori approfondimenti).
Attiva dunque la trial del servizio (se non hai già provveduto a farlo, altrimenti dovrai abbonarti direttamente) premendo sul pulsante Abbonati, scegli un metodo di pagamento e fornisci gli eventuali dati richiesti dopodiché autorizza l’esecuzione dell’operazione.



A questo punto, per scaricare un brano in modo tale da poterlo ascoltare anche offline, cercalo mediante l’apposita barra in alto oppure esplorando le varie sezioni annesse all’app che puoi richiamare previo tap sul pulsante con le tre linee in orizzontale sulla sinistra, premi sul pulsante con i tre puntini orizzontali a fianco del titolo e tappa sulla voce Aggiungi alla raccolta.

Successivamente premi sul già menzionato pulsante con le tre linee in orizzontale, fai tap sull’opzione Raccolta di musica e premi sulla sezione Album.
Premi quindi sulla copertina del brano da scaricare e fai tap sul pulsante con la freccia rivolta verso il basso per avviare il download.



Per quel che concerne invece il download di album o playlist, il procedimento da seguire è questo:
premi sul titolo del contenuto di interesse premi direttamente sul bottone con la freccia rivolta verso il basso. Et voilà!

Altre app per ascoltare musica offline Android

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Le app per ascoltare musica offline su Android di cui ti ho già parlato non ti hanno convinto in maniera particolare e stai cercando delle valide alternative?
Mi dispiace ma… non gettare ancora la spugna! Prova prima a dare un’occhiata all’ulteriore elenco di risorse apposite che ho preparato per te e che trovi proprio qui di seguito.
Magari riesci finalmente a trovare l’applicazione che ritieni possa fare maggiormente al caso tuo.

  • Neutron Music Player – Player musicale per audiofili con tante opzioni che per gli ascoltatori “comuni” risulterebbero probabilmente superflue.
    Supporta qualsiasi codec, include impostazioni su tono e tempo, l’inversione di fase e tante altre features difficili da trovare su altre applicazioni della categoria.
    Costa 6,49 euro (ma può essere scaricata anche in versione trial).
  • Phonograph Music Player – Una delle app per ascoltare musica offline su device Android più belle in circolazione.
    Vanta un gran numero di impostazioni tra cui la possibilità di visualizzare l’intera libreria audio e di navigare per cartelle, quella di modificare i tag, scaricare le copertine mancanti, impostare un timer di spegnimento e molto altro ancora.
    Si scarica gratis.
  • BlackPlayer Music Player – Ottimo player musicale per dispositivi Android caratterizzato da un’interfaccia utente ben curata d elegante.
    Supporta l’aggiunta e la modifica dei tag, il timer di spegnimento, include varie opzioni per usare al meglio un equalizzatore esterno e molto altro ancora.
    Si scarica gratis (ma è disponibile anche in una variante Exclusive, a pagamento e con un maggiori numero di funzioni).
  • Pulsar Music Player – Altra ottima app per l’ascolto della musica offline con un buon numero di opzioni.
    Garantisce un ottima gestione ella coda, offre la possibilità di editare i tag, ha una gradevole interfaccia utente ed anche la navigazione per cartelle non è affatto malvagia.
    Si scarica gratis.
  • Jamendo – App del noto sito Internet Jamendo che ospita migliaia di brani indipendenti di tutti i generi.
    Permette di cercare, ascoltare in streaming e, ovviamente, scaricare i brani di interesse per l’ascolto offline.
    Non ci sono le hit del momento ma una marea di brani capaci di riservare tane piacevoli sorprese.
    Si scarica gratis.
  • SoundCloud – È l’app di SoundCloud, una delle piattaforme più popolari tra artisti e DJ emergenti (ma talvolta anche di fama internazionale) per sponsorizzare le loro creazioni.
    Permette dunque di ascoltare brani inediti direttamente in streaming e di effettuarne il download per la riproduzione offline (motivo per cui te ne parlo in questo mio articolo).
    Si scarica gratis.
  • Amazon Music – È l’app del servizio di streaming musicale di casa Amazon, come facilmente deducibile dal nome.
    Perché te ne parlo in questo mio articolo?
    Semplice:
    perché oltre ad offrire la possibilità di ascoltare tutti i più grandi successi musicali, recenti e non, drittamente tramite Internet consente anche di scaricarli per l’ascolto offline.
    Si scarica gratis, ma per usare il servizio occorre sottoscrivere un abbonamento a pagamento, come ti ho spigato in dettaglio nel mio articolo su come funziona Amazon Music Unlimited, anche se all’inizio viene concesso un periodo di prova gratis e gli abbonati ad Amazon Prime possono accedere gratis a parte del catalogo con 40 ore di ascolto mensili.
  • Deezer Music – Altra app di uno dei servizi per lo streaming musicale più noti al mondo che oltre ad offrire la possibilità di ascoltare via Internet tutti i più grandi successi musicali di sempre, italiani ed internazionali, offre anche l’opportunità di effettuarne il download sullo smartphone o sul tablet per l’ascolto in assenza di connettività. Si scarica gratis (ma per effettuare il download offline dei brani bisogna attivare un abbonamento a pagamento, come ti ho spiegato in dettagli nel mio articolo sull’argomento, spesso fruibile gratuitamente oppure a prezzo scontato per un periodo di prova)

come associare android a google



come associare android a google

Come sicuramente ben saprai, Android è un sistema operativo per smartphone e tablet sviluppato da Google.
Questo vuol dire che se hai acquistato un telefonino basato su questa piattaforma e vuoi usufruire di tutti i servizi che offre, devi avere un account Google e collegarlo al dispositivo.

Con la guida di oggi, voglio quindi illustrarti come associare Android a Google ed iniziare ad usare subito l’Android Market o servizi come Gmail, Google Talk, Google Reader e YouTube, sul tuo nuovo smartphone usando lo stesso profilo di Google che usi sul computer.
Vedrai, è un vero gioco da ragazzi!



Se vuoi imparare come associare Android a Google, non devi far altro che recarti nel menu delle applicazioni dello smartphone premendo sul pulsante blu collocato in basso a destra nella schermata principale di Android e selezionare l’icona Impostazioni (l’ingranaggio blu).

Scorri quindi il menu che si apre verso il basso, seleziona la voce Account e sincronizzazione per accedere alle impostazioni relative agli account da collegare al telefono e premi prima sul pulsante Aggiungi account (collocato in basso) e poi sulla voce Google per avviare la procedura guidata per l’associazione di un account Google ad Android.
Per portare a termine questo processo, devi essere connesso ad Internet (Wi-Fi o rete dati del cellulare).



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Nella schermata che si apre, premi sul pulsante Avanti e, a seconda se sei già in possesso di un account Google o desideri crearne uno nuovo, sfiora il pulsante Accedi o Crea.
Presumendo che tu abbia già un account Google e che quindi abbia selezionato la voce Accedi, adesso devi inserire i dati di accesso del tuo profilo Google nei campi Nome utente e Password e premere sul pulsante Accedi.



Aspetta quindi che venga effettuata la connessione per associare Android a Google e, se tutto è filato per il verso giusto, ti comparirà una schermata che ti chiede se vuoi attivare il backup e la sincronizzazione dei dati del tuo telefonino con l’account Google.
In questo caso, lascia tutto come da impostazione predefinita (ossia con il backup attivato) e premi prima sul pulsante Avanti e poi su Termina configurazione per completare l’operazione e salvare i cambiamenti.

Ecco fatto! Adesso il tuo account Google è collegato al tuo telefonino e potrai accedere liberamente a tutti i servizi di Google, nonché all’Android Market, senza doverti autenticare.
Te l’avevo detto che era facilissimo!